Avvertenza: Questo capitolo si colloca appena dopo il primo, che racconta del quarto giorno del viaggio on the road.
"Senti, io ti amo".
Resto in silenzio di fronte a quelle parole inaspettate. La notte che abbiamo bevuto assenzio ci siamo chiamati più volte 'amore', è vero, ma non eravamo del tutto consapevoli. Adesso è diverso, non è ubriaco e non mi ha semplicemente chiamata amore, mi ha detto che mi ama.
Potrei reagire in tantissimi modi, ad esempio potrei baciarlo, potrei confessarmi a mia volta, potrei persino urlare di felicità, e invece scoppio a piangere.
Di solito non sono così emotiva, ma con Eren è diverso. Lui arriva a livelli sotto la pelle che non riesco neppure a spiegare, e adesso con quelle parole è un po' come se mi avesse concesso il paradiso.
Mi copro gli occhi con le mani, c'è anche da dire che abbiamo appena avuto un rapporto passionalissimo e probabilmente sono sconvolta anche per questo.Lui mi accarezza i capelli con un sorriso.
"Non proprio la reazione che mi aspettavo"."No, sono felice! Eren, sono felice!" lo rassicuro, abbracciandolo. Poi lo guardo negli occhi, mi sembra ovvio che sia lì per ricambiare il suo amore, ma prima che possa anche solo aprire la bocca lui me la copre con una mano.
"Non dirmelo adesso".
"Mh?"
"Ho imparato che non finisce bene se una dichiarazione non viene spontanea al momento giusto. Mi sentivo di dirtelo e l'ho fatto, ma non sentirti in dovere di rispondermi. È meglio se non mi dici niente, se non hai una risposta chiara nella testa" dice guardandomi per un attimo sperduto. Poi mi sorride.
"Qualunque cosa tu provi per me, lo saprò quando avrai voglia di dirmela".
Vorrei dirglielo anche adesso, ma forse non lo convincerei del tutto se lo facessi. Così mi limito a sorridere col cuore che batte forte e le lacrime ancora agli occhi, facendo un cenno con la testa. Lui sposta la mano dalla mia bocca e mi bacia.
.
.
.
La giornata in spiaggia passa così, dopo aver fatto il primo bagno all'alba, ci rilassiamo sulle sdraio sistemate vicino il caravan. Ho indossato di nuovo il mio bikini bianco e lui il suo costume blu scuro, prendiamo un po' il sole e poi andiamo di nuovo in acqua a nuotare. Del pranzo questa volta me ne occupo io, perché a lui è saltato in testa di volersi mettere a pescare.
Faccio un'insalata fredda con del riso, col caldo che fa non abbiamo voglia di altro.
Mangiamo fuori dal van, sotto il telone.
Cerco di distogliere lo sguardo dal suo torace scolpito."Quindi sai anche pescare, sei sicuro di non essere uno di quegli uomini che decidono di vivere lontano da tutti e vivono tra le montagne di caccia e pesca? Poi hai tutti gli attrezzi per la pesca".