vii.

14 5 0
                                    

Era incredibile come bastassero un paio di giorni per far tornare tutto alla normalità. Ad Adalie sembrava quasi di non essere mai partita, di non essersi mai arruolata. Dopo aver passato due giorni a casa, il clima familiare era quello di sempre. Sbadigliò sonoramente, seduta vicino la finestra, con una coperta sulle gambe. Si aggiustò gli occhiali da vista con un dito mentre sfogliava un vecchio libro che Petra le aveva regalato per il suo compleanno qualche anno prima.

La voce petulante di sua sorella la distolse dalla lettura. Era davanti a lei con le mani puntate sui fianchi e l'aria inviperita.

"L'addestramento non ti ha disciplinata neanche un po'! Sono due giorni che faccio tutto io!! Perché le sorelle minori non muovono mai un dito in casa? Se non ci fossi io lasceresti fare tutto a papà?!"

Adalie la guardò sbattendo più volte le palpebre.

"Ma tu ci sei, no?"

"Che cosa significa! Potresti anche darmi una mano con le pulizie!"

"Non è meglio farle da sola? Ti stai allenando a superare le aspettative di quell'uomo che è ossessionato dalla pulizia".

"Non trovare scuse stupide."

Quella frase però aveva spento entrambe. Entrambe si resero conto di sentire la mancanza dei propri compagni. Adalie guardò fuori dalla finestra con un sospiro. Chissà cosa stavano facendo, in quel momento. A quell'ora erano sicuramente ancora in mensa per la colazione. Del resto, erano giorni di riposo per tutti, potevano tranquillamente attardarsi e poi farsi un giro per la città. Chissà di che parlavano, chissà se bisticciavano.

Quando il padre le raggiunse in cucina le trovò sedute al tavolo, una di fronte all'altra, abbandonate col capo sulla superficie di legno e le espressioni sui loro volti doloranti.

"Petra, Ada! Avete mangiato qualcosa che vi ha fatto male? Sembra che stiate soffrendo molto".

"Capitano Levi..." mormorò con un lamento la prima.

"Jean..." mormorò con un lamento la seconda.

Loro padre prese un respiro e strinse appena i pugni, lamentandosi a sua volta a bassa voce, per non farsi udire.

"Com'è difficile, per un padre, crescere due figlie femmine e poi vederle ridursi così per altri uomini".

Poi, si portò una mano alla bocca, chiusa a pugno e fece un sonoro colpo di tosse per attirare l'attenzione delle figlie.

"Già che ci siamo, parliamone!"

Un paio di occhi ambra e un paio di occhi nocciola si puntarono fulminei sull'uomo, come se sia Petra che Adalie avessero ripreso vigore.

"Di cosa vuoi parlare, papà?" gli domandò Petra.

Lui andò ad aprire un tiretto e ne estrasse un fascio di lettere.

"Di queste. In tutte le lettere che mi scrivete non fate che parlare di loro. Petra, il capitano Levi è sicuramente un ottimo partito, ma non pensi di essere ancora piuttosto giovane? Insomma, aspetta un poco prima di lasciare la casa di tuo padre e sistemarti con quell'uomo".

Adalie rise.

"Papà, non sarà che temi il momento in cui ti lasceremo da solo?"

"Non c'è niente da ridere! Anche se è presto per preoccuparmi di te, data la tua età, ho recepito benissimo che anche nelle tue lettere non fai che parlare di quel... com'è che lo chiami? Ah, sì, faccia da cavallo".

Adalie smise di ridere, arrossendo.

"Non... non credevo di parlare così tanto di lui".

Petra rincarò la dose.

𝘈𝘰𝘛 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora