Il mattino dopo si diressero all'isola di Lamma, il polmone verde di Hong Kong, così chiamato perché offriva un vero spettacolo di natura incontaminata: lì c'era un piccolo villaggio di pescatori, con qualche negozietto alimentare, edifici colorati e zero smog. Niente mezzi di trasporto, si circolava in bicicletta o a piedi. Per arrivarci, poi, ci si arrivava in barca o traghetto.
"Uao!!" esclamò Sasha alzando un braccio.
I ragazzi si guardavano intorno estasiati, man mano si avvicinavano al villaggio. L'acqua era limpidissima, il villaggio sembrava inglobato nelle montagne e l'aria era pura.
La professoressa Ral sorrise.
"Vi vedo molto contenti."
"Prof, è bellissimo!!"
Petra fece un cenno. Si voltò a guardare Levi e si aggiustò una ciocca di capelli ramati che le era finita sulla faccia per via della brezza marina. Gli sorrise e lui ricambiò lo sguardo, mettendosi più comodo.
Hanji, come al solito, era la più esaltata di tutti.
"Uao!" scattò foto all'impazzata con il suo smartphone. "Ragazzi, il villaggio è piccolo e ci si gira tranquillamente a piedi, per cui sarete liberi. Però ricordate, alle diciotto dobbiamo tornare, perché abbiamo il giro in traghetto già prenotato."
"Sì, prof!"
La parte costiera del villaggio si ergeva su palafitte, dove c'erano scalinate di legno per issarsi una volta scesi dalle barche.
Petra guardò la scalinata un po' ripida e Levi le si fermò accanto.
"Hai bisogno di aiuto?" le chiese a bassa voce, serio, senza nessuna particolare inflessione nel tono di voce. Lei fece un sorrisetto determinato e scosse il capo.
"Non sottovalutarmi, professor Ackerman. Sono piuttosto atletica!"
"Quello l'ho notato".
Petra arrossì. Non poteva avere reazioni strane quindi fece finta di niente, con lo scopo di vendicarsi e punzecchiarlo giocosamente a sua volta non appena fossero rimasti soli. Con fare disinvolto si inerpicò per prima sulla scaletta.
Gli studenti si aiutarono tra loro, Levi osservò tutti e salì per ultimo, quando fu certo che non ci fosse bisogno del suo aiuto.
Dunque, una volta con i piedi ben saldi a terra , studenti e prof si separarono.
Sembrava di essere entrati in un sogno, o una fiaba principesca.
Passeggiarono ridendo e scherzando, fino a quando Connie non propose di fermarsi a prendere tutti un caffè, o un gelato. Così si fermarono al bar più vicino che aveva qualche tavolino fuori esposto, e si misero comodi.Eren e Mikasa avevano indossato i loro occhiali da sole con la montatura rossa. Sedettero vicini e si strinsero la mano senza tanti preamboli.
Armin sedette vicino a lui e vicino ad Annie, e si voltò a sorriderle.