xiv.

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Una sera, fuori dall'orario di cena, Adalie, Jean, Connie e Sasha erano sgattaiolati in un angolo della mensa, stavano mangiando un boccone. Parlavano del più e del meno, delle presunte torture che Levi e Hanji stavano facendo ai sequestratori che avevano preso in prigionia, giù nei sotterranei, e poi avevano parlato un po' dei compagni, soprattutto di Historia e Eren, del perché avessero tentato di rapirli.

"Forse volevano Historia perché è troppo carina".

"Come Armin".

"Vero, era una Historia carina anche lui".

"Le bionde sono sempre carine" aveva notato Adalie bevendo un sorso d'acqua dalla sua caraffa.

Jean distolse lo sguardo e arrossì un po'.

"Be'... Trovo che anche le rosse abbiano il loro perché" disse, spostando poi lo sguardo su di lei, che cercò di non farsi andare l'acqua di traverso e distolse il suo alla velocità della luce.

Il cuore mi batte fortissimo... Stupido Jean! Uscirsene con queste frasi...!

Connie e Sasha ghignarono maliziosi.

"Ohhh ma questa è una dichiarazione d'amore!"

"Ma piantatela!"

Continuarono a chiacchierare e mangiare, anche se Adalie si sentiva adesso troppo tesa per toccare cibo. C'era qualcos'altro nella sua mente, una decisione pazza che aveva preso.

Cercando di destare meno attenzione possibile, si sporse verso Jean e gli sussurrò qualcosa all'orecchio.
Lui deglutì e la guardò sorpreso, arrossendo. Anche lei era arrossita, ma cercava di guardarlo con quanta più determinazione possibile.

Jean annuì e poco dopo si alzarono insieme, lasciando la mensa.
Camminando vicini, attraversarono diversi corridoi alla ricerca di un posto appartato e intimo.

"Sei proprio sicura, Adalie?"

"Sì ma non continuare a ripeterlo".

"Perché me lo hai proposto tutto ad un tratto?"

Adalie ci mise un po' a rispondere.

"Non lo so, mi sentivo impaziente. Stanno succedendo troppe cose che esulano dalla mia comprensione, e ho sentito come il bisogno di un punto saldo, un porto sicuro".

E quello sei tu, Jean. Quello che non mi fa mai crollare.

Jean le strinse un polso.

"Vieni, nella dispensa. C'è sufficiente spazio a terra, lontano dalle casse di cibo."

"..."

La guardò impaziente, arrossendo un po'.

"Se hai un'idea migliore ti ascolto. I dormitori sono troppo pericolosi. E le stalle puzzano".

Lei abbassò lo sguardo sul pavimento.

"No, credo che la dispensa vada bene..."

Ci si intrufolarono e accesero la lampada ad olio. Adalie avanzò un po' guardandosi intorno. C'erano buoni odori, di cibo e frutta. Si voltò a guardare Jean intento a chiudere bene la porta dal di dentro. Ci spostò una cassa davanti per far sì che restasse bloccata. Adalie guardò la sua schiena col cuore che le batteva forte. Si rese conto di come lui avesse semplicemente acconsentito. Senza battute sceme, senza farle notare che l'accordo non prevedeva desideri da pervertiti.

Era come se, dopo quel bacio, avessero smesso quella farsa e stessero semplicemente accettando il fatto di voler condividere qualcosa di così intimo con l'altro. Anzi, stavano accettando l'idea di fare l'amore insieme. E Adalie lo desiderava, sul serio.

𝘈𝘰𝘛 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora