Alcuni studenti di 3-A erano rimasti in giro fino a circa l'una di notte, per poi tornare in Hotel. Si trattava di Eren, Armin, Mikasa, Jean e Marco. Gli altri si erano separati, perché avevano preferito approfittare del party che i ragazzi di 3-B avevano organizzato nelle loro stanze, trascinandosi dietro Historia e Ymir.
Armin era rimasto un po' pensieroso, si era chiesto più volte se anche Annie si trovasse lì. Mentre uscivano dall'ascensore sul piano in cui si trovavano le loro camere, Jean si poggiò con un braccio contro la spalla di Marco.
"Ragazzi, non stiamo davvero andando a dormire, giusto?"
Armin non rispose, ma lanciò un'occhiata di sottecchi agli altri. Eren e Mikasa anche si scambiarono uno sguardo. Marco aveva già capito.
"Vuoi andare alla festa".
"Esattamente. Manchiamo solo noi. Non saremo gli sfigati di turno. Ci andiamo?
Armin ridacchiò e si massaggiò la nuca.
"Be', io vorrei andarci... Eren, Mikasa, venite anche voi due?"
"Se viene Eren ci vengo anch'io".
"Andiamo."
Jean ghignò.
"Bravi, così vi voglio!"
Così raggiunsero la stanza in cui si stava svolgendo il party. A farci attenzione si sentiva un po' di musica all'interno, niente di eccessivo per non dare fastidio e non attirare il segugio-Ackerman.
Jean bussò e Ymir aprì la porta, guardandoli. Tutti cercarono di spiare dentro: videro gente ballare e bere drink in bicchieri di plastica. Avevano portato le luci LED violette, che illuminavano la stanza dando un'aria quasi magica. Connie e Sasha erano saliti sul letto e ballavano come idioti, gente stava ammassata a terra a fare giochi stupidi come quello della bottiglia o UNO. Canzoni pop e disco a livello soffuso rallegravano l'atmosfera. Ymir si poggiò contro lo stipite e li guardò con aria maliziosa.
"Sì?"
Jean la guardò con aria di sfida.
"Vogliamo entrare anche noi alla festa."
"Questa è una festa privata. Conoscete la parola d'ordine?"
Armin si accorse che dentro la stanza c'era anche Annie, che si era riunita a suoi amici di 3-B. Deglutì.
"Per favore, Ymir!"
Jean inarcò un sopracciglio.
"La parola d'ordine è: Ymir è una stronza".
"Mi piace. Entrate."
Entrarono e camminarono con difficoltà tra i ragazzi che ballavano e si muovevano disordinatamente. Mikasa allungò una mano per stringere un braccio di Eren, per non separarsi da lui. Alla fine, riuscirono ad accaparrarsi l'unica poltrona presente nella stanza. Eren prese posto sul sedile; Armin si sedette sul bracciolo, facendosi perno con un piede a terra. Mikasa disse di voler rimanere in piedi.