🍋 𝘵𝘩𝘪𝘴 𝘩𝘰𝘶𝘴𝘦 ; 𝘦𝘳𝘦𝘯 𝘹 𝘳𝘦𝘢𝘥𝘦𝘳

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Tags: road trip, eren jaeger, smut, soft, comedy, slife of life, x reader

Albeggia tutt'intorno, le prime luci rosate illuminano parzialmente la cabina e i contorni delle cose

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Albeggia tutt'intorno, le prime luci rosate illuminano parzialmente la cabina e i contorni delle cose. Strizzo gli occhi e poi mi ritrovo a guardare il rivestimento in legno del van che condivido con Eren. Un viaggio senza scadenza, iniziato solo quattro giorni fa, e mi sembra davvero ancora solo un sogno. E forse sto davvero ancora sognando, mentre seguo distrattamente con lo sguardo le lunghe linee verticali che intagliano il legno, fascia dopo fascia. Il calore delle coperte non si è ancora disperso, è più piacevole che mai come ho scoperto essere l'odore della pelle di Eren che mi dorme accanto, sebbene non dovrei avvicinarmi troppo e invadere il suo spazio personale, per lasciarlo dormire ancora. Certo, da quattro giorni siamo passati dalla confidenza di essere due semplici amici al dividere lo spazio ristretto di un van. Sempre insieme o quasi, ventiquattr'ore su ventiquattro, tranne quando in giro da qualche parte o fermi in qualche posto non decidiamo di comune accordo di separarci.

Qui, sul retro del van, abbiamo sistemato un materasso, delle lenzuola bianche con sopra una coperta con una fantasia a più colori sul fucsia e l'arancio, e diversi cuscini. Le coperte sono sfatte, anche se all'alba l'aria è fresca, fa salire brividi leggeri lungo le braccia, soprattutto ora che siamo fermi su una spiaggia sperduta. Sento distintamente il rumore delle onde del mare all'esterno, e il respiro lento e rilassato di Eren proprio dietro di me. Cerco di girarmi sull'altro fianco per poterlo guardare. Sono ancora dell'idea di non volerlo svegliare, è ancora molto presto, quindi mi muovo più lentamente e delicatamente possibile. Come immaginavo, Eren dorme, supino, con un braccio sul petto e al di sopra della coperta, e il viso rivolto verso di me.

Le lunghe ciocche lisce e castane scendono sui lati della fronte, si perdono sul cuscino; seguo la linea della mascella, poi quella folta delle sopracciglia scure. Le ciglia lunghe -perché gli uomini hanno spesso le ciglia più lunghe e scure delle donne? Per il testosterone, sì, lo so, ma che ingiustizia-; gli occhi sono ovviamente chiusi, ma ne conosco ormai le iridi in ogni sfumatura. Gli occhi verdi di Eren sono particolarmente belli..

La sua espressione è serena, non ci sono ombre sul suo viso.

Rovescio un po' la testa indietro, dai vetri del portellone vedo ora e finalmente lo spettacolo stupendo dell'alba sul mare. Non dovrei svegliarlo, ma a questo punto non voglio che si perda qualcosa di così magnifico. Allungo una gamba contro la sua, gli sfioro la caviglia e il polpaccio, e lui apre lentamente gli occhi, ritrovandosi a guardarmi.

Resto in silenzio, non voglio rovinare un momento così significativo.

Eren sembra intuirlo. D'un tratto, con lo sguardo ancora perso e assonnato alla ricerca del sogno che forse stava facendo, si riscuote e accenna un sorriso. E non gli importa delle prime tenue luci dell'alba, né di nient'altro: la sua mano calda si ferma sul mio collo, le dita mi sfiorano la nuca mentre mi attira lentamente a sé e avvicina il volto al mio. Mi bacia.

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