Tipo: Soft, missing moments, slice of life, romance, comedy, friendship
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.Eren, Mikasa ed Armin avevano raggiunto a piedi il market più vicino a casa, per fare la spesa. In uno dei corridoi, Armin stava sfogliando i volantini con le offerte, mentre Eren trasportava il cestello rosso in una mano e stringeva la lista della spesa nell'altra mano. Mikasa gli camminava accanto, celandosi di tanto in tanto la bocca dietro la sciarpa rossa mentre faceva vagare lo sguardo sugli scaffali.
Eren le lanciò un'occhiata.
"Vuoi che la rilegga?"
"Ho tutto in testa" replicò lei in un primo momento. Poi guardò la sua schiena, mentre restava un po' indietro, e ci pensò su.
"Anzi, leggila di nuovo..."
Eren annuì.
"Okay... uhm, allora. Ci serve: latte, caffè, pasta per i denti, lattuga, carote, sedano, pomodori... tovaglioli, carta igienica, le ricariche del deodorante per l'ambiente e l'ammorbidente."
"D'accordo".
Armin sorrise.
"Se vi interessa - o meglio, so che vi interessa - ci sono in offerta sia le birre Becks che le Pilsener. Quali prendiamo?"
Armin si voltò a guardare i due, in attesa, mentre si scambiavano uno sguardo.
"Becks".
"Pilsener" dissero all'unisono.
Eren sorrise.
"Entrambe".
"Ubriaconi".
Mikasa lo guardò serena.
"L'ultima volta eri tu quello che si è messo a cantare".
Armin rise, rassegnandosi alla verità: se in compagnia dei suoi amici, avrebbe gradito fare baldoria tante altre serate ancora.
Cominciarono a riporre roba nel cestello trasportato da Eren, sia ciò che c'era scritto sulla lista, sia altro che catturava la loro attenzione e reputavano necessario o conveniente.
Armin si grattò il capo.
"Ahhh Eren! Quello non è né necessario e né conveniente!" esclamò, guardando l'amico che stava scegliendo un liquore classico.
"Mikasa, che ne pensi-?" chiese Eren voltandosi ma non trovandola.
Lei si affacciò da un'altra corsia con le braccia piene di sacchetti di ortaggi che esulavano dalla lista.
"Nemmeno quelli sono necessari! Il nostro frigo è già pieno di ortaggi".
"Non è un bene?" s'informò Eren.
"Secondo Sasha non lo sarebbe" replicò Mikasa.
Armin sospirò.
"Con la carne siamo a posto, siamo stati in macelleria due giorni fa e abbiamo fatto scorte."
Mikasa si avvicinò ad Eren per lasciare i sacchetti nel cestello. Dopodiché lui si si diresse verso i frigoriferi, seguito dagli altri due.
Armin lo guardò con espressione rassegnata mentre lui canticchiava un motivetto che faceva 'Mmmh mmmm mmm' sottovoce, con Mikasa che gli orbitava intorno come un cucciolo.
Era sempre la stessa storia con loro, preparavano la lista, si facevano i conti col denaro, gli facevano sviscerare tutte le offerte - ogni tanto lo aiutava anche Mikasa, questo doveva dirlo. Si sedevano a tavola insieme e sfogliavano i volantini - ma poi alla fine andava sempre così.
Però vide i loro sorrisi mentre Eren tirava fuori dal frigo una lattina di diet-coke e si ritrovò a sorridere anche lui.
Anche momenti semplici come fare la spesa, per lui erano momenti preziosi da vivere con i suoi amici. Era bello essere lì con loro.
Eren aprì la lattina sollevando la linguetta metallica col dito, e se la portò alla bocca, bevendo quasi avidamente. Poi con un sorriso passò la lattina a Mikasa, che lo stava guardando. La ragazza bevve lanciandogli un'occhiatina e arrossendo un po', e poi si voltò verso Armin.
"Armin".
"Grazie, ma non ho sete adesso!"
Allora la ripassò ad Eren che fece un altro sorso..
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.Eren si trovava stravaccato sul letto di Armin, con le caviglie incrociate e le braccia dietro la testa, mentre parlava col ragazzo seduto alla scrivania, che invece stava cercando di studiare per un esame universitario.
"Ehi, Armin, non ti sembra che Mikasa ultimamente sia strana? Un po' giù di corda".
Armin roteò un po' il busto, facendo penzolare un braccio oltre lo schienale della sedia girevole.
"Lo pensi anche tu? Credevo fosse solo una mia impressione".
"Dobbiamo scoprire che cosa le prende".
"Sì, con tatto però".
Mikasa se ne stava seduta sul divano in salotto, mentre si abbracciava le ginocchia e chattava con qualcuno dal suo smartphone. Eren sprofondò sul divano accanto a lei, in modo scomposto, poggiandosi con la nuca contro il suo braccio. Armin lo guardò dalla soglia e scosse il capo con espressione mansueta.
Con tatto, dicevamo...
"Ehi Mikasa, che ti prende in questi giorni? Stai decisamente troppo sulle tue".
Mikasa arrossì.
"Cosa? N-no, non è così."
Armin avanzò nel salotto e andò a sedere sul puff grigio davanti al divano.
"In realtà sì. Vuoi dirci cos'hai? Potremmo aiutarti" le disse gentile. "Puoi parlare con noi, sai?"
Mikasa mise da parte lo smartphone e, ignorando il peso della testa di Eren che premeva contro il braccio, si toccò una ciocca di corti capelli neri.
"Non è niente..."
"Sei così da quando hai passato il weekend a casa di Ymir e Historia."
Adesso si aggiunse anche Eren, lanciandole un'occhiata voltando un po' la testa verso di lei.
"Mikasa. Sputa il rospo."
Lei si arrese.
"Ho solo visto quanto è diversa la convivenza tra ragazze."
Armin la guardò spaventato
"N-non ti trovi bene con noi?!"
"Mi trovo bene."
Eren sospirò.
"Mikasaa..."
"È stato divertente fare cose da ragazze."
Nel fare quell'ammissione, Mikasa arrossì ancora di più. Armin sembrò curioso.
"Tipo?"
"Quando la sera ci siamo preparate per uscire insieme mi hanno prestato i loro vestiti. Abbiamo aperto una bottiglia di vino e hanno messo un po' di musica per cantare e ballare. Ci siamo truccate insieme allo specchio e abbiamo riso e scherzato."
Armin la guardò sbigottito, e Mikasa abbassò lo sguardo.
"Lo so che è una cosa scema".
"No, non lo è affatto, siete ragazze. Non... Non ci abbandonerai per questo, vero?!"
Armin sembrava davvero spaventato all'idea. Eren invece fece un gran sbadiglio e lo coprì con una mano.
"Menomale, pensavo fosse accaduto qualcosa."
Eren si alzò in piedi e le rivolse un mezzo sorriso, facendola arrossire di più.
"Non devi vergognarti di essere una ragazza e apprezzare le cose che fanno le ragazze. Sei stata bene con loro due, no? È una buona idea allora frequentarle".
Mikasa sorrise sincera ai due, sentendosi compresa. Fece un cenno determinato col capo.