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Sabato sera è arrivato, Pieck è venuta a casa mia per convincermi a uscire. Io sono buttata sul divano, e per qualche ragione che nemmeno io conosco, ho ricominciato a frignare su Floch.

"La mia unica vera relazione romantica faceva schifo, Floch era un pezzo di merda egoista che pensava solo a sé, e adesso lui sta per sposarsi e io non sono nemmeno capace di conquistare un bravo ragazzo!"

"Non invidio la povera sventurata che salirà all'altare con lui" replica Pieck con un sorriso sereno. "Ora alzati e preparati perché tu stasera bacerai Reiner Braun. E smetti di piangere, sei più vicina che mai ad esaudire il tuo desiderio. Reiner è cotto di te".

Io la ignoro e continuo a piangere.

"Perché ora piangi anche più forte?"

"Ah, n-non farci caso, ho sempre avuto più lacrime che cervello... Però ieri mi ha chiesto se ci sarei stata anch'io stasera... è chiaro che si è informato perché da adesso in poi mi eviterà come la peste! Non ne ho combinata una giusta con lui! La prima volta che l'ho visto mi sono presentata come Reiner Braun, poi sono svenuta alla sua lezione, ha saputo da un pappagallo che lo chiamo 'gnocco' e 'bel biondone' e mi ha vista come una matrioska in quel costume ingombrante. Sono un disagio ambulante e questo è quanto!"

"Ma cosa stai dicendo? Guarda che lui stasera ci sarà".

Sollevo il viso rigato di lacrime dal bracciolo del divano e la guardo confusa e sorpresa.

"Ci sarà?"

"Certo che ci sarà! Perché lui ti chiama una 'guerriera' e ti fa i complimenti e ti trova super carina. E queste cose dovresti saperle già da sola, perché le fa di fronte a te".

Pieck si siede accanto a me sul divano e allunga una mano verso la mia testa bionda, accarezzandola con fare materno. Io mi asciugo le lacrime e la guardo negli occhi. Quanto è bellina Pieck, soprattutto quando mi sorride così, serena. Mi infonde tutta la calma di cui ho bisogno.

"Stasera sii la guerriera che Reiner vede in te".

E così andiamo a combattere al karaoke.
Ho indossato un vestito a fiori, rosa cipria con i petali e le rose giallo oro, e stivaletti di pelle marrone con i lacci a incrocio, abbinati alla borsa. Ho lasciato i capelli biondi sciolti e ho truccato un po' il viso, con eyeliner e mascara.

Abbiamo prenotato una sala, ci diamo dentro con tutte le canzoni che conosciamo. Porko e Pieck fanno duetti romantici e scanzonati, Zeke è insospettabilmente bravo, è colui che più si cala nella parte. Reiner non canta. Non c'è modo di smuoverlo, su questo è di pietra come la sua espressione. Questa sera con noi c'è anche Bertholdt, io e lui siamo i più intimiditi ma non ci tiriamo indietro.

Però Reiner è un ottimo supporto emotivo, si complimenta ad ogni canzone e batte pomposamente le mani quando questa finisce. Ovviamente, come tutte le iniziative di gruppo, comincia in modo serio e finisce tra insensatezze e risate, soprattutto grazie alla presenza di Porko e Marcel, che più di tutti ravvivano la serata con la loro simpatia. Noi altri abbiamo solo bisogno di una piccola spinta, ma alla fine siamo lì a ridere e divertirci con loro.

Lasciamo il karaoke e passeggiamo lungo un ponte. Ci siamo divisi in gruppi più piccoli, poi siamo rimasti in quattro e camminiamo a pochi passi di distanza. Io sto parlando con Reiner, sono riuscita a restare indietro con lui come avevo pianificato con Pieck. Mi sento più serena, mi ero fatta un sacco di paranoie inutili e invece lui è lo stesso di sempre. E non è ancora andato via, è rimasto con me, Pieck e Porko.

Chiacchiero un po' con lui e riesco perfino a ironizzare sul mio costume da animatrice.

Reiner assume un'aria da splendido e si sfiora il pizzetto.

𝘈𝘰𝘛 𝘚𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora