(Niall's POV)
Mi alzo sospirando pesantemente. Non riesco proprio a dormire, il pensiero di Natalie che scappa per l'ennesima volta lasciando pure nostra figlia con un estraneo non mi da tregua. Non riesco proprio a capire come possa aver fatto una cosa del genere. Un conto è scappare ogni volta che si presenta un problema, pensando che si risolva da solo o che sparisca magicamente. Ma lasciare nostra figlia così, come se niente fosse è tutta un'altra storia. Cammino lentamente verso la cucina, accendendo la luce e guardando l'orologio bianco e rosso appeso alla parete, che segna l'una. Mi preparo una camomilla, sperando che riesca ad aiutarmi un po' a rilassarmi, anche se in questo momento, niente può farlo. Una volta raggiunta la temperatura giusta, tolgo il filtro e continuo a girare il liquido giallo nella tazza.
"Zio Niall!"
Mi giro di scatto, sussultando leggermente al suono della voce di Richard. Non l'ho sentito scendere, sono troppo perso nei miei pensieri. Il piccolino mi guarda tutto felice e vedo che freme dalla voglia di dirmi qualcosa.
"Che ci fai in giro tu a quest'ora?", gli chiedo, dandogli tutta la mia attenzione.
"Devi assolutamente vedere una cosa", mi dice, prendendomi per mano e accompagnandomi di sopra.
Con passo felpato, ci avviciniamo alla stanza di Giulia e il mio cuore si scioglie vedendo lei e Harry che dormono, abbracciati. Non riesco a non pensare a quando ho visto una scena molto simile dieci anni fa. Era il primo dell'anno 2012. Io e i ragazzi avevamo deciso di tornare a Londra a festeggiare l'ultimo dell'anno, avendo conosciuto poche settimane prima Giulia e Natalie. Tra un casino e l'altro, avevamo tirato le sei del mattino ed eravamo tutti abbastanza ubriachi. Tutti tranne Giulia, che si era presa cura di noi, mettendoci poi a letto uno ad uno. Peccato che quando mi aveva accompagnato nella mia stanza, c'era Natalie nel mio letto, comodamente sdraiata occupando tutto lo spazio, che se la dormiva alla grande. Così ero salito in camera con Harry e, non so come, avevamo placcato Giulia tra di noi, addormentandoci poco dopo. Dopo qualche ora, mi ero alzato per andare in bagno e, al mio ritorno, li avevo trovati abbracciati, che dormivano profondamente. Non stavano ancora insieme in quel momento, eppure, inconsapevolmente, non riuscivano a stare lontani, nemmeno nel sonno. Ed ora, a distanza di anni e nonostante tutto quello che era successo, loro stavano dormendo esattamente nella stessa posizione.
"Lo hai fatto apposta, non è vero?", sussurro a Richard, che non smette di guardare la sua mamma e il suo papà con gli occhi lucidi.
Annuisce, per poi sbadigliare. Scuoto la testa e, dopo aver dato un ultimo sguardo a Harry e Giulia, accompagno Richard nella sua stanza, mettendolo a letto.
"Buona notte", dico, lasciandogli un bacio sulla fronte.
"Notte, zio Niall", biascica lui, sistemandosi meglio sotto il lenzuolo.
Esco dalla sua stanza, socchiudendo la porta. Torno al piano inferiore, stando attento a non rotolare giù dalle scale e, dopo aver recuperato la tazza con la camomilla, mi chiudo nel mio studio, mettendomi a lavorare pur di non pensare a Natalie e al fatto che non abbiamo mai avuto – e che mai avremo - quello che, nonostante tutto, Harry e Giulia hanno avuto e avranno sempre, con scarsi risultati.
(Giulia's POV)
I raggi del sole entrano dai buchi delle persiane, facendomi lentamente svegliare. Devo essermi dimenticata di puntare la sveglia ieri sera, non ho idea di che ore siano ma decido di rimanere ancora un po' con gli occhi chiusi, completamente rilassata. Era da troppo tempo che non dormivo così bene, senza troppi pensieri che mi facevano svegliare almeno due o tre volte a notte, quando andava bene. Respiro a pieni polmoni e il profumo di Harry mi fa sorridere involontariamente per una frazione di secondo. Appena realizzo la cosa, apro di scatto gli occhi, con il cuore che quasi mi esce dal petto. Il braccio sinistro di Harry è sotto il mio collo, la sua mano sinistra intrecciata alla mia destra, mentre il braccio destro intorno al mio bacino e le nostre gambe intrecciate. Sento il suo respiro sul mio collo e rabbrividisco. Quanto mi era mancato tutto questo, maledizione. Ora capisco perché ho dormito come un sasso tutta la notte.
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You were the love of my life
FanfictionIn quel momento, mi rendo conto di quanto mi manca. Da quando eravamo andati in pausa, tutto era cambiato. O meglio, le prime crepe si erano create dopo quella notte di otto anni fa, in cui ho fatto la cazzata più grande della mia vita. Grazie a que...