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(Giulia's POV)

Siamo ormai a fine Marzo e tra una settimana esatta, Katherine compirà dieci anni. Quando è diventata così grande la mia signorina? Ci stiamo organizzando per prepararle una bellissima festa, praticamente festeggeremo per tre giorni di fila, iniziando proprio venerdì prossimo, il giorno giusto del suo compleanno, cenando tutti insieme, con tutti gli zii e i nonni che arrivano dall'Irlanda – e, a questo proposito, ho dovuto aiutare Laura a superare la crisi e la paura di conoscere Maura e Bobby, dato che non c'erano ancora state occasioni prima. Festeggerà poi con Natalie il sabato, sempre insieme all'assistente sociale, senza il quale la riccia non si può avvicinare a sua figlia, avendoci già detto che non tornerà tardi perché ha invitato le sue amichette per un pigiama party, a cui parteciperanno anche Nina e Jack, oltre a Richard, ovviamente.

Harry è tornato da Tokyo lunedì e la sua presenza mi ha fatto diventare fin troppo agitata, quando avrebbe dovuto solamente aiutarmi a tranquillizzarmi e rassicurarmi. Stiamo praticamente litigando ogni singolo giorno per ogni singola cosa, ho i nervi a fior di pelle e scatto più di quanto dovrei e vorrei, anche per la più piccola cazzata. So che avrebbe più senso parlargli e renderlo partecipe, non posso tenermi tutto dentro ancora per molto, anche perché tra un po', inizierà a vedersi. Per non parlare della tensione e dello stress per mascherare i miei continui bruciori di stomaco e la nausea, che ormai mi sta accompagnando da giorni. Sto dando la colpa a qualcosa che ho mangiato, ma non potrò usare questa scusa ancora per molto.

"Cazzo", sussurro tra me e me, avendo avuto la brillante idea di toccare il coperchio della pentola senza una presina.

"Allora... Mi vuoi dire che ti sta succedendo?"

Sussulto saltando sul posto al suono della voce di Laura, non avendola sentita arrivare in cucina. Mi giro verso la sua direzione e la trovo a pochi passi da me, con le braccia incrociate e lo sguardo super serio, forse anche un po' preoccupato. Il venerdì, Laura ha lezione solo al mattino, per cui ci eravamo messi d'accordo per pranzare tutti insieme oggi, così da iniziare a organizzarci per il prossimo fine settimana, approfittando del fatto che i bambini sono a scuola.

"Non è niente, tranquilla", dico, sfoggiando un sorriso che esce più come una smorfia, cercando di apparire convincente.

Si appoggia al bancone della cucina, alzando un sopracciglio e guardandomi poco convinta.

"Davvero, sono solo pensieri... Sai, il lavoro, in questo periodo sono super oberata di cose da fare", dico, andando a parare sull'ovvio, per carcare di sviare l'argomento.

"Sarà... Ma tanto non mi freghi, lo so che stai nascondendo qualcosa"

Sospiro, scuotendo la testa e scolando l'acqua della pasta. La mia amica mi aiuta a fare le porzioni, una volta aggiunto il sugo e poi usciamo insieme in giardino, portando due piatti a testa. Questa settimana sta facendo bel tempo e con temperature miti, per cui avevamo deciso di pranzare fuori, godendoci le prime giornate di primavera. Ci sediamo rispettivamente io accanto a Harry e lei accanto a Niall. Sorrido vedendo Rosie spaparanzata sul prato al sole, sembra quasi che sorrida mentre dorme beatamente.

Inizio a giocare con i grani di pasta nel mio piatto, sentendo la nausea arrivare prepotentemente. Sento lo sguardo di Harry su di me, per cui prendo una forchettata e me la porto alla bocca, cercando di inserirmi nella conversazione. Ma gli dei non sono dalla mia parte. Mi alzo velocemente, facendo strisciare la sedia e corro dentro, salendo al piano superiore, non volendo utilizzare il bagno al piano terra. Rosie mi segue prontamente, correndomi dietro e sedendosi vicino alla doccia, mentre io vomito l'anima.

"Quindi... Lo dici tu o lo dico io?"

Mi giro verso l'ingresso del bagno, richiamata dal suono della voce della mia amica, che mi sta osservando con un'espressione abbastanza divertita, come a dirmi non puoi più scappare ora.

You were the love of my life Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora