25.

58 3 2
                                        

But I can feel it take a hold

I can feel you take control

Of who I am and all I've ever known

Loving you's the antidote

Golden

(Giulia's POV)

Salvo il manoscritto che stavo revisionando da ore e spengo il computer, ho gli occhi che mi si stanno incrociando a furia di stare attaccata allo schermo. Dopo cena, mi sono messa subito a recuperare un po' di cose del lavoro, per quanto non fossi dell'umore ideale, ma un modo per tenere la mente impegnata lo dovevo trovare, per cui mi sono rimboccata le maniche facendo qualcosa di utile e produttivo. Prendo il mio telefono e, finalmente, dopo ore, trovo il coraggio di riaccenderlo, vedendo così le innumerevoli chiamate ricevute da Harry e vari messaggi, da cui riesco a sentire tutta la sua preoccupazione. Sospiro, senza però richiamarlo o rispondere ai messaggi, mi serve ancora un po' di tempo per fare chiarezza tra i miei pensieri e poter affrontare tutto con la mente il più lucida possibile. Sembra davvero una storia infinita, finirà mai tutto questo? Troveremo mai un po' di pace?

Noto anche delle notifiche da Instagram, e sorrido leggendo il nome di Mitch, anche lui preoccupato, che mi chiede come sto e se può fare qualcosa per me. Gli risponderò in mattinata, ora sono quasi le due di notte qua a Londra, e anche dove si trova lui non è un orario migliore, starà sicuramente dormendo e non mi sembra il caso di disturbarlo a quest'ora, tanto più che già avevo intenzione di scrivergli, avendo alla fine preso il biglietto per Budapest con partenza da Londra alle 15, giusto per capire se anche loro saranno già lì o a che ora arriveranno e per aiutarmi a farmi passare per arrivare da Harry e Richard. Nonostante non ci siamo mai parlati faccia a faccia - nemmeno qualche settimana fa al concerto a Wembley, dato che io e Niall abbiamo fatto proprio una toccata e fuga - in questi anni abbiamo sempre parlato, soprattutto quando Richard era in tour con loro. Lo avevo seguito su Instagram appena avevo scoperto che era parte della band di Harry, così come tutti gli altri componenti, e lui aveva ricambiato, creando un punto di contatto tra me, mio figlio e quel riccio maledetto. Mi ha sempre tenuta aggiornata su tutto e, dal mio canto, anche io cercavo di mandargli qualche foto di Richard di tanto in tanto. A volte, mi scriveva anche per insultare il riccio, sapendo di trovare una buona complice dall'altra parte. Non so esattamente quanto sappia di quello che era successo tra me e Harry, ma essendo molto stretti, immagino che gli abbia detto tutto e sono davvero felice e grata che non abbia mai provato a farmi parlare della questione. Ovviamente, tutto questo a insaputa di Harry, che, a quanto pare, non ha mai sospettato nulla.

Scuoto la testa, cercando di non pensare più a niente e mi alzo dalla sedia della mia scrivania, scendendo al piano inferiore per controllare che Niall stesse bene, dato che si era chiuso nel suo studio subito dopo cena e non era più uscito. Non sentendo alcun suono provenire dall'interno, appoggio la mano sulla maniglia e, molto lentamente, apro la porta, trovando il mio amico addormentato sul divano, con il braccio sinistro a penzoloni e la gamba destra sulla spalliera, con il piede praticamente schiacciato al muro. Sul suo petto sono sparsi diversi fogli su cui stava sicuramente lavorando prima di crollare, stremato dalla situazione che gli sta pensando sul cuore. Potessi prendermelo io tutto quel peso, lo farei all'instante. Sorrido alla vista davanti a me, e mi auguro con tutto il cuore che, almeno nel sonno, possa essere sereno e spensierato. Mi abbasso per prendere la sua chitarra, che aveva lasciato appoggiata sul pavimento vicino al divano, e riporla nella sua custodia nera, senza toccare nient'altro e combattendo contro la mia curiosità di sbirciare su quello a cui sta lavorando. Torno verso la porta con passo felpato e abbasso le luci, così che non gli diano fastidio ma in modo tale che ci sia comunque abbastanza luce per quando si sveglierà, vedendolo già imprecare mentre inciampa nel casino che ha lasciato a terra. Chiudo la porta dietro di me e mi giro di scatto verso l'ingresso con il cuore a mille, sentendo le chiavi girare nella toppa. Chi diamine potrebbe mai essere? A quest'ora poi... Louis è in tour per cui è impossibile e anche Liam dubito che sia venuto qua alle due di notte - per quanto non sia una cosa così impensabile conoscendo il soggetto - dato che è insieme a Bear. Quando vedo un riccio fare il suo ingresso, appoggiando a terra la sua borsa bianca di Pleasing e richiudendo la porta dietro di sé a chiave, quasi mi sento venir meno. Corro verso di lui, saltandogli letteralmente addosso, stringendogli le braccia al collo e le gambe intorno alla schiena, stile koala. Preso alla sprovvista, si appoggia con la mano sinistra al muro per non perdere l'equilibrio, facendo una piccola risata, per poi stringere le sue braccia intorno alla mia schiena. Nascondo la testa nell'incavo del suo collo, respirando a pieni polmoni il suo profumo, mentre lui mi lascia diversi baci delicati tra i capelli. Sono così felice che lui sia venuto qua, di nuovo, a distanza di una settimana dall'ultima volta, anche se un po', devo ammetterlo, mi sento in colpa. Già essere in tour è abbastanza snervante dovendosi spostare continuamente da una città all'altra, se poi lui continua anche a venire a Londra, diventa tutto molto più impegnativo. Per ora, però, non voglio pensarci, cercando di vivere al meglio le ore che passeremo insieme.

You were the love of my life Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora