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30 Giugno 2022

Madison Square Garden, NY

She brings out the flavor, no MSG

Selling out the Garden, she a V.I.P.


(Niall's POV)

Questi tre giorni sono passati abbastanza velocemente e, per fortuna, Giulia non si è lasciata troppo andare dopo la telefonata assurda ricevuta da Harry domenica. Un po' si è tenuta impegnata con il lavoro e un po' ci ho pensato io, facendola uscire il più possibile per distrarla. Sono riuscito anche a organizzare una cena con Tom, che, per mia fortuna, si trova davvero qua a New York e mi ha retto il gioco senza troppe domande. Quel riccio maledetto deve ritenersi molto fortunato per il fatto che sono in un altro continente e che ho dei piani che non posso assolutamente rimandare, altrimenti avrei preso il primo aereo per raggiungerlo e, questa volta, gli avrei fatto davvero il culo. Non so che diamine gli sia passato per l'anticamera del cervello, è completamente uscito di testa per chiamare Giulia e dirle quelle cose.

Scuoto la testa, scacciando quei pensieri. Oggi non c'è spazio per certe cose. Oggi Giulia scoprirà il vero motivo del nostro viaggio e sarà bellissimo. Certo, mi urlerà dietro e mi tirerà sicuramente qualche pungo, ma ne varrà la pena. Ogni volta che mi capita di vedere la sua versione fangirl mi diverto da morire, e in più è così bello vederla così felice e spensierata, vorrei che si sentisse così il più possibile. Controllo l'orologio dal mio telefono per l'ennesima volta. Sono nervoso e in ansia, voglio davvero che vada tutto bene e che non ci siano intoppi. È da mesi che ci sto lavorando, tutti quelli che devono sapere sanno e hanno fatto – e faranno – la loro parte, per cui prendo un bel respiro e piazzo il mio sorriso migliore. Faccio mente locale su quello che devo avere con me e guardo nuovamente l'orario.

"Allora sei pronta?", richiamo Giulia, che mi sta raggiungendo all'ascensore dell'hotel.

Lei mi guarda e annuisce, avvicinandosi giusto in tempo per l'apertura delle porte. Saliamo in ascensore e schiaccio il pulsante del piano terra.

"Devi trovarti assolutamente una ragazza, Niall", dice Giulia, cogliendomi di sorpresa.

"Mi stai cacciando mentre siamo dall'altra parte del mondo?", chiedo, divertito.

"Idiota, sai cosa intendo", risponde, tirandomi una gomitata. "Ormai siamo talmente allineati e in simbiosi che continuiamo a vestirci uguali, sembriamo due rincoglioniti"

Vorrei dirle che lo saremo ancora per poco, ma tengo la bocca chiusa, sapendo che comunque mi insulterà tra pochissimo. Appena arriviamo al piano terra, noto che il taxi che avevo chiamato poco fa è già fuori che ci aspetta.

"Aspettami qui, arrivo subito", dico, correndo letteralmente fuori senza darle il tempo per rispondermi.

Sento il suo sguardo bruciarmi sulla schiena, ma faccio finta di niente. Parlo con il tassista, indicandogli la nostra destinazione e dicendogli di parlare il meno possibile e di non fare caso al fatto che potrebbero partire insulti o momenti esilaranti, per poi prendere un respiro profondo e tornare dentro, dove Giulia mi sta aspettando, con gli occhi socchiusi.

"Okay allora...", inizio a dirle, recuperando la bandana viola che avevo nascosto nella tasca sinistra posteriore dei miei jeans neri, sperando che lei non colleghi subito il riferimento, fin troppo evidente. "Ora tu ti metti quest-"

"Non se ne parla nemmeno"

"Giuls, andiamo! Ti voglio portare in un posto, ma è una sorpresa"

"Non mi interessa! Non mi farò bendare"

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