(Giulia's POV)
Finisco di revisionare il manoscritto e mi lascio cadere all'indietro sulla sedia. Sto lavorando da ormai tre ore al computer e mi si sta friggendo il cervello. Recupero il telefono e tolgo il silenzioso, che avevo precedentemente messo per evitare distrazioni. Vedo un messaggio da Niall che mi avvisa che aveva quasi finito e che sarebbe passato a fare la spesa prima di tornare a casa. Gli rispondo con un pollice all'insù, per poi ribloccare il telefono. Finalmente il signor Horan si era rimesso in carreggiata e dopo più due anni – e un sacco di rompimento di scatole da parte della sottoscritta -aveva iniziato a lavorare al nuovo album. Non sarebbe uscito niente prima del 2023, ma era già un inizio. Quella mattina era uscito subito dopo aver fatto colazione ed era andato ad una riunione – che già si sapeva sarebbe durata come minimo tutto il giorno - con tutto il suo team, per parlare dell'album, del conseguente tour e del fatto che avrebbe voluto partecipare a dei festival.
Mi alzo dalla sedia della scrivania, stiracchiando le gambe e le braccia. Apro la porta della stanza e vengo subito investita dalle risate di Richard e dalle urla degli zii LiLo. Scuoto la testa, alzando gli occhi al cielo, ripensando alla conversazione avuta con Richard quella mattina.
"Dai mamma, ti pregoooooooooooooo"
Richard mi stava guardando con gli occhioni da cucciolo, supplicandomi di stare a casa da scuola. Ormai era fine maggio, aveva già saltato una settimana andando al mare con i nonni e avrebbe finito molto prima, dato che poi a metà giugno partiva il Love On Tour 2022 tra Regno Unito e Europa e lui avrebbe seguito il papà fino ai primi di agosto.
"Richard, fai il bravo..."
"ZIO NIALLLLLLLLLL!!!!"
"Ah, no! Non guardare me", risponde Niall, mentre sorseggia il caffè e guarda divertito la scena.
Gli lancio un'occhiataccia, come a dirgli "grazie per l'aiuto, idiota". Il moro scoppia a ridere e quasi si strozza con il caffè. Trattengo a stento una risata e stavolta sono io quella che riceve un'occhiataccia.
"Rich, dai preparati che ti accompagno io prima di andare al lavoro", gli dice lo zio, facendogli un sorriso.
"Ma gli zii LiLo stanno già arrivandooooooo", cantilena Richard, sempre con gli occhioni da cucciolo.
Chissà perché non sono sorpresa. Devo davvero farmi una chiacchierata come si deve con quei due pazzi.
"Mamma, non ti posso aiutare se ci sono di mezzo Louis e Liam", dice Niall, alzando le mani in segno di resa.
Sospiro, versandomi altro caffè nella tazza. Se devo davvero passare la giornata tra lavoro e badare a tre bambini, avrò bisogno di molta caffeina.
"E va bene, ma poi niente più assenze fino a quando inizia il tour! Senno stai a casa con me e non in giro a divertiti con tuo padre"
"Promesso!!!", urla Richard, saltellando felice per la cucina.
Scendo le scale, avviandomi verso la cucina. La scena che mi trovo davanti è talmente assurda che mi viene da ride e da piangere allo stesso momento. Tralasciando lo stato pietoso in cui si trova la stanza a causa dell'ennesimo tentativo di intrattenere il nipote con delle "lezioni" di cucina, trovo Richard in piedi a una sedia con un cucchiaio di legno in mano e Liam che sta facendo la sua scenetta, urlando e correndo come un pazzo per la cucina, con Louis che incita Richard mentre se la ghigna, minacciando anche lui l'amico con un cucchiaio. Da quando avevano raccontato la storia dei cucchiai a Richard, ogni volta lui si divertiva a prendere in giro lo zio – che un po' se lo meritava anche.
"Ancora con questa storia?! Seriamente?!", dico, rendendo nota la mia presenza.
Liam si ferma di scatto, evitando la collisione con me per un millimetro. Louis mi guarda divertito, dicendomi a gesti che Liam è fuori di testa. Alzo gli occhi al cielo, per poi mimargli un anche tu lo sei. Di risposta, mi arriva della farina addosso.
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You were the love of my life
Fiksi PenggemarIn quel momento, mi rendo conto di quanto mi manca. Da quando eravamo andati in pausa, tutto era cambiato. O meglio, le prime crepe si erano create dopo quella notte di otto anni fa, in cui ho fatto la cazzata più grande della mia vita. Grazie a que...