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(Harry's POV)

Arrivato all'arena di Parigi, vengo subito accolto da Richard, che mi corre incontro tutto sorridente. Mi abbasso sulle ginocchia e apro le braccia, accogliendo il mio piccolino e stringendolo forte a me.

"Sei tornato!", mi urla tutto felice in un orecchio. "Com'è andata con la mamma?"

Sorrido, salutando Mitch con una mano, che ha seguito Richard nella sua corsa verso di me.

"Benissimo", gli dico, sciogliendo l'abbraccio e guardandolo negli occhi, sistemandogli un po' i ricci marroni.

"Le hai detto che le vuoi bene?"

"Sì, e le ho fatto una bella sorpresa"

Mitch mi guarda divertito, in attesa di maggiori dettagli. Gli faccio una linguaccia e lui scoppia a ridere.

"E lei cosa ti ha detto?", continua il mio piccolino, impaziente.

"Mi ha detto che mi vuole bene"

Richard inizia a saltellare tutto felice, per poi correre verso i bus e iniziare a urlare a tutti che il papà e la mamma si vogliono ancora bene. Scuoto la testa, sorridendo, alzandomi e spostando lo sguardo su Mitch, che mi osserva in attesa di maggiori dettagli.

"Ci stiamo ufficialmente riprovando", gli dico, recuperando da terra il mio borsone.

"Grazie a Dio, finalmente!", urla lui, aprendo le braccia e guardando in alto. "Vuol dire che ora me la presenterai?"

Annuisco, sorridendo. Inizio a raccontargli meglio di questi giorni, sapendo che non aspettava altro.

Sento una mano tra i capelli e un bacio delicato sulla fronte. Apro lentamente gli occhi, trovandomi davanti Giulia, che mi sorride.

"Scusami, non volevo svegliarti", mi dice, sussurrando.

"Perché sei già tutta pronta per uscire?", chiedo, passandomi una mano sugli occhi.

"Devo andare al lavoro, lo sai"

"Non puoi restare?"

Mi sorride di nuovo, passando nuovamente la sua mano tra i miei ricci.

"Lo sai che non posso... E poi anche tu devi ripartire tra qualche ora, per cui", dice, lasciandomi un bacio sulla guancia. "Fa buon viaggio e avvisami quando arrivi"

Si allontana dal letto e si avvia fuori dalla stanza. Per quanto io sia ancora super addormentato, mi alzo velocemente e la raggiungo, allacciando le braccia al suo bacino e sollevandola di peso, cogliendola di sorpresa. Torno in stanza e mi ributto a letto, trascinandola con me e placcandola.

"Harry..." dice, divertita. "Devo andare o farò tardi"

Scuoto la testa, nascondendola nell'incavo del suo collo. Sento che sorride, toccandomi ancora i capelli. Starei così per sempre, con lei tra le mie braccia che gioca con i miei ricci.

Cerca di spostarmi, divincolandosi sotto di me, con scarsi risultati.

"Piccola... Non mi lasci altra scelta...", dico, sorridendole, alzando la testa.

Lei mi guarda confusa, per poi sgranare gli occhi quando realizza a cosa stavo alludendo. Prima che possa dire qualsiasi cosa, inizio a farle il solletico. Inizia a ridere senza controllo, cercando in tutti i modi di fermare le mie mani, ma, ovviamente non ce la fa. Mi mordo il labbro per trattenere il sorriso che mi stava spuntando, continuando nel mio lavoro. Quando mi rendo conto che ha smesso di respirare, come ogni volta che ride di cuore, mi fermo e la osservo, mentre il suo petto si alza e abbassa per tornare a respirare normalmente.

You were the love of my life Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora