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(Giulia's POV)

Verso il caffè in due tazze, la mia con anche un po' di latte, per poi passare a Wesley quella per lui. Mi siedo al tavolo, seguita dal biondo, che mi guarda attentamente per cercare di intuire qualcosa di quello che potrei dirgli.

"Cosa ha combinato ora quel riccio?", dice Wesley, dopo aver bevuto un sorso di caffè.

"Non è completamente colpa sua...", rispondo, lo sguardo fisso nella mia tazza.

Lui mi guarda curioso, con le sopracciglia aggrottate. Prendo un respiro profondo e inizio a raccontargli della telefonata ricevuta poco dopo essere arrivata a New York, di come mi sono sentita e di quello successo stanotte, fino alla rivelazione di Harry di stamattina. Stringo entrambe le mani sulla tazza, cercando di reprimere la rabbia che mi stava scorrendo nelle vene. Natalie ha sempre avuto la capacità di creare tensione tra me e Harry, è incredibile il fatto che, se ripenso ai due anni insieme e alle varie discussioni che abbiamo avuto, l'ottantacinque percento erano per colpa sua. Mi lascio andare all'indietro sulla sedia, perdendomi nei miei pensieri, mentre sento su di me lo sguardo preoccupato di Wesley - e le sue rotelle girare per cercare di capire come risolvere la situazione.

Dopo aver aperto la porta di casa alla mia migliore amica, la vedo catapultarsi dentro come un fulmine. Inizia a guardarsi intorno, appurandosi che in casa non ci sia nessun altro oltre a me.

"Nat, tutto bene?"

"Prepara le valigie, domani mattina partiamo"

Dopo qualche secondo che mi è servito per immagazzinare l'informazione, scoppio a ridere di gusto, sotto lo sguardo accusatorio della mia amica.

"Ma che dici, Nat. Non abbiamo ness-"

"E invece sì!", risponde lei, tutta gasata e senza riuscire a stare ferma. "Andiamo in America e ci facciamo dieci giorni a New York io e te, senza ragazzi e senza rotture di scatole"

"Ma tu sei completamente impazzita! Io non vado da nessuna parte"

"Non iniziare, Giulia! Ormai passi più tempo con Harry che con me, non ci vediamo più!"

Prendo un respiro profondo per cercare di calmarmi, dato che inizio a sentire una certa dose di nervoso scorrermi nelle vene.

"Nat, sto passando più tempo con Harry perché poi tra poco, come ben sai, i ragazzi partiranno per il Take Me Home Tour e non li vedremo per molto, anche tu stai passando molto tempo con Niall e non vengo a darti noia o a dirti dall'oggi al domani che partiamo per un viaggio. Per non parlare del fatto che sei quasi all'ottavo mese, non so quanto sia un'idea brillante prendere e andare dall'altra parte del mondo se non è strettamente necessario"

"Non ci vedo niente di male, poi ormai quasi non lo tollero più Niall"

AH ECCO. Dovevo immaginarmelo, quando lei e l'irlandese battibeccano, deve sempre trovare un modo per scappare, come se i problemi in questo modo si risolvessero da soli.

"Non avrete litigato di nuovo..."

"Maddo come sei pesante!", cantilena la riccia, alzando gli occhi al cielo. "Quando fai così non sopporto nemmeno te, mi date sui nervi tutti e due"

In quel momento, si sentono le chiavi girare nella toppa della porta, segno che Harry è tornato dal meeting che aveva con i ragazzi e tutto il team in vista dell'imminente tour.

"Ciao piccola", mi saluta sorridendomi. "Natalie", aggiunge, con toni leggermente scocciato.

"Harry", lo saluta Natalie, avviandosi alla porta.

You were the love of my life Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora