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(Giulia's POV)

Appena scendo dall'aereo, il panico, che avevo cercato di tenere sotto controllo durante il viaggio, mi investe. Cammino verso l'uscita come un automa, senza effettivamente sapere cosa stessi facendo e se stessi andando nella giusta direzione. Respiro a pieni polmoni, cercando di calmarmi, sentendo già il mal di pancia arrivare e il peso sul petto fare pressione sul cuore. Ma a me, onestamente, chi me l'ha fatto fare? Sono ancora in tempo per darmela a gambe tornare indietro?

Giulia, respira e pensa che tra pochissimo rivedi Richard, mi dice la mia vocina interiore, costringendomi a camminare senza fare follie o dare di matto.

Appena varco la porta, vedo subito un signore vestito di nero, con un cartello bianco in mano in cui si vede benissimo il mio nome scritto in stampatello. Sospiro, facendo un cenno all'uomo per farmi notare e poi seguendolo. Dato che non potevamo fare le cose da persone normali, Harry aveva pensato bene di farmi viaggiare su un aereo privato, facendomi trovare all'ingresso dell'aeroporto il tassista già pronto ad accogliermi. Probabilmente, temeva che, se avessi fatto da sola, prendendo un areo di linea e organizzando i vari spostamenti, avrei seriamente potuto darmela a gambe. Una volta usciti, vengo aiutata a salire sul vaporetto, e devo veramente concentrarmi con tutte le mie forze per non pensare al fatto che sto per fare un viaggio sull'acqua e che andrà tutto bene e non starò male. Stringo saldamente con le mani lo zaino che mi sono portata con il minimo indispensabile per una notte fuori casa, con il vestito per la premiere e tutto il resto.

Cerco di distrarmi e di non pensare a nulla ammirando Venezia passarmi accanto, mentre ci dirigiamo verso il Lido. Ovviamente, nemmeno la bellezza della città riesce a tranquillizzarmi, penso seriamente che potrei vomitare da un momento all'altro. Sussulto sul sedile quando sento il mio telefono squillare, cercandolo nello zaino e sorridendo vedendo il nome di Niall sullo schermo.

"Come facevi a saperlo", dico in un sussurro, la voce tremante, mentre continuo a respirare profondamente.

Dall'altra parte sento una risata meravigliosa e, un pochino, mi sento immediatamente sollevata.

"Non so di che parli, ma volevo assicurarmi che fossi atterrata davvero a Venezia e non in qualche altra meta a noi sconosciuta"

"Non sai nemmeno quanto avrei voluto essere altrove..."

"Giuls, sei esattamente dove devi essere", commenta Niall, dolcemente. "Non avere paura, andrà tutto bene"

Sospiro, scuotendo la testa.

"È stato uno sbaglio, Niall. Non dovevo venire, io... Io non ce la faccio", dico, sull'orlo di una crisi isterica. "Con che coraggio mi presento io su un red carpet qua a Venezia... Non c'entro nulla, io... Io farò solo sfigurare Harry, lo metterò in imbarazzo... Non sono all'altezz-"

"Giulia, respira okay?", dice Niall, interrompendomi, ora con un pizzico di preoccupazione nella voce. "Va tutto bene. Tra pochissimo riabbracci Richard e tra poco più di tre ore vedrai Harry, ci penseranno loro a te e vedrai che sarà più semplice del previsto"

Chiudo gli occhi, concentrandomi sulla voce dell'irlandese, respirando a pieni polmoni e pensando ai miei due uomini, che non vedo l'ora di rivedere. Sento Niall respirare anche lui profondamente dall'altra parte del telefono, aiutandomi a calmarmi un pochino.

"Meglio?", chiede l'irlandese, dopo qualche minuto di silenzio.

"Mmh"

"Dai forza, Giuls! Vai e fai vedere a tutto il mondo chi sei!", dice Niall.

Si sente in sottofondo la voce di Katherine che chiede al papà se poteva salutarmi.

"Zia Giulia!", dice al telefono, facendomi sorridere.

You were the love of my life Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora