(Niall's POV)
Siamo nel giardino della casa in cui sono cresciuto, mamma ha insistito perché venissimo qua per pranzo, dato che ci sarebbe stato anche Theo. Sto giocando insieme a lui e Katherine a rincorrersi, o meglio, io rincorro loro cercando di acchiapparli ma con scarsi risultati – o così gli sto facendo credere. Si stanno divertendo da morire queste due piccole pesti, soprattutto quando mi devo prendere qualche minuto per riprendermi dalla corsa. Ad un certo punto, facendo finta di non farcela, mi fermo e inizio a boccheggiare, Katherine e Theo si fermano anche loro e si avvicinano a me, cercando di capire se andava tutto bene.
"Papi, stai bene?"
Alzo lo sguardo, guardando i due cuginetti con un sorriso vittorioso e li prendo entrambi, buttandomi a terra e portando loro con me. Scoppiano a ridere tutti e due, divincolandosi cercando di liberarsi dalla mia presa.
"Pensavate di potermi prendere in giro voi due piccole pesti eh?", chiedo divertito, mollando poi la presa.
Katherine e Theo si alzano prontamente, correndo velocemente verso l'altra parte del giardino, per stare al sicuro. Alzo gli occhi al cielo, scuotendo la testa. Mi rialzo anche io da terra, passandomi le mani sui jeans, per poi girarmi verso il tavolo di legno esterno, dove c'è Giulia che si sta rilassando leggendo un libro. È completamente presa dalla lettura, seduta sulla sedia con le gambe accavallate e i gomiti sul tavolo, tenendo il libro aperto con la mano sinistra, mentre con la destra continua a giocare con una ciocca dei suoi lunghi capelli. Mi avvicino lentamente, sedendomi accanto a lei, mentre i due piccoli Horan, continuano a giocare tra di loro, ridendo e divertendosi da morire.
"Non hai più l'età, papà", dice Giulia, cercando di trattenere un sorriso, senza distogliere gli occhi dalla pagina che stava leggendo.
"Ma tu stai leggendo o ti stai divertendo alle mie spalle?"
"Entrambe le cose", risponde, alzando lo sguardo verso di me e mettendo il segnalibro.
Sposta anche lei lo sguardo sui bambini, sorridendo mentre li ammira giocare. Viene distratta quando si sente il suono di un paio di messaggi.
"Tuo o mio?", chiede, senza distogliere lo sguardo dai suoi nipoti.
Mi ricordo bene del giorno in cui Theo, di poco più di un anno, le era corso incontro traballante tutto sorridente chiamandola zia. Ci aveva colto tutti di sorpresa e Giulia si era emozionata tantissimo e lo aveva stretto tra le sue braccia, piangendo e sorridendo a trentadue denti.
"Tuo", rispondo, dopo aver tolto il telefono dalla tasca dei jeans, appurando che non avevo nessuna notifica, per poi appoggiarlo sul tavolo.
Sospirando, sposta l'attenzione dai mini Horan, per poi prendere il suo telefono, che aveva appoggiato anche lei sul tavolo con lo schermo verso il basso, e controllare. La vedo portarsi una mano alla bocca, mentre alcune lacrime le solcano il viso. Si gira verso di me, passandomi il suo telefono, aperto sulla chat di Harry. Ciao mamma, questi sono per te, dice il messaggio, a cui segue una foto di Harry e Richard sorridenti con delle margherite in mano e qualcuna tra i capelli, incastrate nei ricci marroni.
"Si sta proprio impegnando il signorino", dico, sorridendo, ridando il telefono a Giulia.
"Sì, a farmi piangere, sto deficiente", commenta lei, muovendo velocemente le dita sul telefono, rispondendo al messaggio.
Scoppio a ridere, immaginando gli insulti che gli ha appena mandando.
"Patatini! Venite un attimo qua che facciamo un video in cui salutate Richard", richiama Katherine e Theo, che accorrono subito verso di noi.
Giulia fa partire la registrazione e i due salutano Richard, dicendogli che stanno giocando e che manca solo lui, che lo aspettano presto qua a Mullingar così da giocare tutti insieme, poi scappano velocemente, tornando a distanza di sicurezza da noi grandi. La mora fa appena in tempo a mandare il video, che i nostri telefoni iniziano a squillare contemporaneamente, con una videochiamata rispettivamente da Wesley e Chris. Io e Giulia ci lanciamo un'occhiata, per poi alzarci velocemente e andare all'interno della casa, raggiungendo quella che era la mia cameretta e chiudendoci dentro. Non rispondo alla chiamata di Chris, scrivendogli prontamente un messaggio dicendogli che sono con Giulia e che avremmo risposto a Wesley, mentre Giulia ha accettato la videochiamata, vedendo comparire un Wesley abbastanza stralunato sullo schermo.
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You were the love of my life
FanfictionIn quel momento, mi rendo conto di quanto mi manca. Da quando eravamo andati in pausa, tutto era cambiato. O meglio, le prime crepe si erano create dopo quella notte di otto anni fa, in cui ho fatto la cazzata più grande della mia vita. Grazie a que...