(Harry's POV)
Entro nel cancello sul retro dell'arena di Lisbona dopo aver fatto la mia solita corsa. Giulia è rimasta sul tour bus, presa nelle sue cose del lavoro, mentre Richard è all'interno dell'arena insieme a Pauli, che ha improvvisato una piccola gara di danza per farlo divertire e fargli passare un po' di tempo. Stamattina siamo stati insieme in giro per la città, eppure quel piccolo disperato non si scarica mai, sempre pieno di energie fino a quando arriva sera, in cui crolla stanco ma felice. Queste due settimane in cui Giulia è stata in tour con noi sono volate e sono state stupende, quanto sarebbe bello se rimanesse con me per tutte le date del tour, insieme anche a Richard, così da girare per il mondo e divertirci, spensierati e grati alla vita per averci permesso di ritrovarci.
Perso nei miei pensieri, apro la porta del tour bus ed entro, trovando Giulia esattamente nello stesso punto e nella stessa posizione in cui l'avevo lasciata prima di uscire. È seduta sul bordo del divano con il computer appoggiato sul tavolino e con vari fogli sparsi, le gambe accavallate e un'espressione super seria e concentrata. Gli unici suoi movimenti sono sulla tastiera per digitare o scarabocchiare sui fogli accanto a lei. Le passo davanti cercando di fare più casino possibile per farmi notare, ma non batte minimamente ciglio, continua a fissare lo schermo del computer, come se non ci fossi. Trattengo un sorriso scuotendo la testa, avviandomi verso il bagno per darmi una rinfrescata veloce, per poi tornare indietro, versandomi un po' d'acqua. Mi appoggio al bancone della piccola cucina, sorseggiando l'acqua dal mio bicchiere, guardando attentamente la donna di fronte a me, che non accenna minimamente a spostare la sua attenzione dallo schermo.
"Hai finito di fissarmi?", commenta, senza alzare lo sguardo, mordendosi poi il labbro per trattenere il sorriso che le stava spuntando sulle labbra. "Sembri un maniaco"
"Ah, quindi ti sei accorta che ci sono anche io?"
"Come potevo non accorgermene? Sei entrato in modo talmente aggraziato che sembravi un esercito di elefanti"
Scoppio a ridere, scuotendo la testa e appoggiando il bicchiere, per poi avvicinarmi a lei, sedendomi accanto. Essendoci abbastanza spazio tra la sua schiena e lo schienale del divano, mi posiziono esattamente dietro di lei, portando le mie gambe vicino alle sue, rispettivamente a destra e a sinistra, appoggiando il mio petto alla sua schiena. Inizio a giocare con i suoi capelli castani, che aveva lasciato sciolti e gli ricadevano morbidi sulla schiena, facendola sospirare. Eppure, non accenna a smettere di fare quello che sta facendo. Mi diletto ancora un po' a passare le mani tra i suoi capelli, cercando di farle una treccia, per poi spostarglieli tutti sulla spalla sinistra. Inizio a lasciarle dei piccoli baci sul collo, sorridendo sulla sua pelle quando la sento sospirare nuovamente . Continuo nel mio lavoro, arrivando fino alla clavicola, inspirando a pieni polmoni il suo profumo.
"Mmmh", mugugna in disapprovazione, interrompendo il suo movimento meccanico sulla tastiera. "Sto lavorando, Harry"
"Beh, lavori troppo, passi più tempo con il tuo computer che con me", cantileno, appoggiando il mento sulla sua spalla destra.
"Te l'ho detto che avrei dovuto farlo", dice, tornando a digitare. "E tu mi stai distraendo troppo, nonostante avessimo detto niente distrazioni"
"Non ti distraendo, sto solo cercando di attirare la tua attenzione"
Scuote la testa, sospirando di nuovo. Approfittando di un attimo in cui si sposta leggermente dal computer per appuntare qualcosa su un foglio bianco, chiudo velocemente lo schermo, allungando la mano destra.
"HARRY!!!", urla, sbuffando, facendomi ridere di gusto. "Sono indietrissimo, avrei dovuto consegnare la revisione di questo manoscritto ieri!!!!"
Alzo le spalle, come a dire che non è un problema. O almeno spero che non lo sia. Sospira per l'ennesima volta, togliendosi gli occhiali e appoggiandoli sul computer chiuso, lasciandosi poi andare all'indietro su di me, chiudendo gli occhi e portandosi le mani sulle tempie, massaggiandosele. Ne approfitto anche io per mettermi più comodo, arrivando ad appoggiare la testa sullo schienale del divano, con la schiena di Giulia sempre appoggiata al mio petto e la sua testa appoggiata sulla mia spalla.

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You were the love of my life
FanfictionIn quel momento, mi rendo conto di quanto mi manca. Da quando eravamo andati in pausa, tutto era cambiato. O meglio, le prime crepe si erano create dopo quella notte di otto anni fa, in cui ho fatto la cazzata più grande della mia vita. Grazie a que...