(Giulia's POV)
Non riesco a fare a meno di emozionarmi guardando Harry e Richard insieme. Li ammiro con gli occhi lucidi e il cuore che esplode di gioia e amore, fino a quando non li vedo sparire su per le scale. Vedere il mio piccolino così felice per il fatto che Harry è venuto qua da noi, dopo tanti anni, mi scalda il cuore. Ma, allo stesso tempo, mi fa male sapere che, la situazione che si è inevitabilmente creata tra di noi, si è riversata su di lui. Per quanto abbiamo sempre provato a fare di tutto per farlo sentire amato e felice, per non fargli mancare niente e per fargli passare il più tempo possibile con entrambi, so bene quanto la lontananza tra me e Harry gli faccia male. Ricordo ancora quanto mi si è trafitto il cuore quando, una sera, Richard, prima di andare a letto, mi ha guardata dritta negli occhi, iniziando a piangere e dicendomi con la voce rotta perché non vuoi bene a papà? Sono rimasta impietrita, senza sapere cosa rispondergli. Sapevo bene che prima o poi avrei dovuto affrontare la cosa con lui, ma speravo di poter rimandare il più a lungo possibile. Dopo averlo abbracciato e cullato tra le mie braccia, gli ho detto che quando sarebbe stato più grande, avrebbe capito che, a volte, purtroppo, l'amore non basta e che io al suo papà volevo davvero troppo bene, talmente tanto che non sono mai riuscita a quantificarlo a parole.
Asciugo velocemente con il palmo della mano un paio di lacrime che mi sono sfuggite e prendo un respiro profondo, tornando in cucina e spronandomi a iniziare a sistemare quel disastro che avevano combinato Louis e Liam. Prima di mettermi all'opera, scrivo velocemente un messaggio a Niall, per avvisarlo che Harry si trova qua e ricordargli quello che mi aveva promesso.
Inizio dando una prima passata di aspirapolvere al pavimento, per poi dedicarmi al tavolo. Sposto velocemente tutti gli utensili che hanno utilizzato – si fa per dire – nel lavandino, così da poter pulire il piano del tavolo e le sedie, cosparse anche loro di farina. Mi devo concentrare con tutte le mie forze per non pensare, per cui per distrarmi, canticchio tra me e me. Sono ben oltre metà dell'opera di risistemazione della cucina quando sento dei passi avvicinarsi. Arrossisco leggermente quando realizzo che stavo cantando proprio una delle sue canzoni e respiro a pieni polmoni, cercando di tranquillizzarmi. È inevitabile un confronto tra di noi, spero solo di essere abbastanza forte per poterlo fare nel migliore dei modi.
"Che diamine è successo qui?", chiede Harry, con gli occhi sgranati, vedendo farina dappertutto e delle uova rotte.
"Ah, lascia stare! Zio Louis e zio Liam devieranno nostro figlio e lo faranno diventare fuori di testa come loro due", dico, ridacchiando e girandomi verso il riccio alle mie spalle.
Ci scambiamo un sorriso, così ne approfitto per fargli segno di sedersi, sedendomi a mia volta. Tra di noi cala il silenzio, nessuno dei due sa da che parte iniziare. Non riuscendo a sostenere per più di qualche secondo il suo sguardo, abbasso gli occhi concentrandomi sulle mie mani e iniziando a torturarle. Harry allunga le sue mani, prendendo le mie. Alzo di scatto gli occhi, rabbrividendo. Non posso, non ce la faccio a sostenere la conversazione che stiamo per avere stando così vicino a lui. Allontano bruscamente le mani dalle sue, come se il suo tocco mi avesse bruciata. E, in un certo senso, lo ha fatto. Da quanto tempo le sue mani non mi toccavano, non ricordavo nemmeno più l'effetto che mi faceva. Mi alzo velocemente, strisciando la sedia sul pavimento, per poi dargli le spalle e tornando a fare quello che stavo facendo. Appena in tempo. Inizio a piangere silenziosamente. Non sono in grado di iniziare una conversazione, per cui aspetto che sia lui a farlo.
(Harry's POV)
Mi perdo letteralmente negli occhi di Giulia, fino a che lei abbassa lo sguardo, iniziando a torturarsi le mani, come ogni volta che è nervosa. Istintivamente, allungo le mani, prendendo le sue. La scarica di adrenalina che sento corrermi per la spina dorsale appena la tocco è qualcosa di indescrivibile. Giulia alza gli occhi di scatto, rabbrividendo al mio tocco. Poi velocemente e bruscamente, toglie le sue mani dalle mie, per poi alzarsi e darmi le spalle, dando tutta la sua attenzione alla pulizia del piano cottura. Sapevo che sarebbe stato difficile, ma non pensavo così tanto. Devo frenare il mio istinto di alzarmi e avvicinarmi a lei, per avvolgerla tra le mie braccia e rassicurarla. Apro diverse volte la bocca, ma nessun suono esce dalle mie labbra. Forza Harry, è il momento di tirare fuori le palle.
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You were the love of my life
Fiksi PenggemarIn quel momento, mi rendo conto di quanto mi manca. Da quando eravamo andati in pausa, tutto era cambiato. O meglio, le prime crepe si erano create dopo quella notte di otto anni fa, in cui ho fatto la cazzata più grande della mia vita. Grazie a que...