"Quando finalmente si raddrizzerà
un poco il mondo rovescio?"
(Kafka)
Ella mi mette fra le mani un bicchiere di carta con del caffè fumante. <<Avevi l'aria di chi ne avesse bisogno>>, dice accennando un sorriso.
Siamo a Los Angeles da due giorni e non ho mai lasciato la stanza di Rowan. Indosso ancora gli stessi vestiti e sono un disastro. Irriconoscibile. Ma voglio esserci, per lui. L'idea che lasci da solo questo mondo è insopportabile. Lo amo e lo amerò per sempre. È stato il mio primo amico, il mio primo bacio, la mia prima volta e il mio più grande fan quando le mie canzoni sono diventati virali ed io famosa.
Gli voglio stringere la mano e lasciarlo andare come voglio io. Maddie ed Ella sono contrarie al fatto che voglio assistere al suo ultimo respiro. Pensano che non dovrebbe essere questo l'ultimo ricordo che avrò di lui. Non le sto ascoltando. Rowan vorrebbe che ci fossi.
Ieri notte ha chiuso gli occhi e non li ha più riaperti. Il suo petto si solleva grazie al macchinario a cui è connesso e il suo cuore continua a battere regolare. Non so quanto gli resti, spero solo che smetta di soffrire. Questa non è vita. Lui non dovrebbe essere steso in questo letto, inerme. Dovrebbe essere lì fuori, ad ammaliare il mondo con la sua voce meravigliosa, a regalare ai suoi fan una nuova canzone d'amore. 'Dovrebbe essere con me.'
<<Fai una pausa>>, mi incoraggia Maddie. <<Vai a prendere un po' d'aria>>.
Osservo Rowan. <<Solo un minuto>>.
<<Ti chiamiamo se succede qualcosa>>, mi rassicura Ella.
Prendono il mio posto e mi alzo in piedi, indolenzita. Forse uscire un paio di minuti potrebbe farmi bene. Sono stanca, rassegnata e non vorrei essere qui.
Una volta fuori, prendo il telefono in mano e leggo le notifiche. Micah mi ha mandato un paio di messaggi. Non ho ancora trovato il coraggio di rispondergli. Cosa potrei dirgli? "Ehi, sono tornata a casa perché il mio ragazzo famoso sta per morire?" Non credo che sia qualcosa che lui vuole sentire.
Leggo gli ultimi due messaggi risalenti a questa mattina.
MICAH: EHI, TUTTO BENE? NON TI HO VISTA IN GIRO NEGLI ULTIMI GIORNI. NON CHE TI ABBIA CERCATO COME UNO STALKER. VOLEVO SOLO SALUTARTI.
MICAH: OK, GIURO CHE NON TI SCRIVERO' DI NUOVO. SEMBRO DISPERATO. SPERO DI VEDERTI IN GIRO PRESTO.
Nonostante tutto, mi ritrovo con un accenno di sorriso. Micah è un ragazzo davvero dolce e non dovrebbe assolutamente stare dietro ad una come me. Sta perdendo tempo prezioso che potrebbe occupare nel trovare quella giusta per lui.
Io non lo sono. Non faccio per lui.
AVA: SONO A CASA PER UN PO'.
Alzo gli occhi e osservo il cielo stellato sopra la mia testa. Casa. Io non so più a che posto appartengo. Los Angeles era il mio posto con Rowan. La Cornell è il mio nascondiglio.
Mi vibra il telefono fra le mani.
MICAH: AH ECCO. QUESTA SETTIMANA NESSUNA SI E' SCONTRATA CON ME E MI CHIEDEVO COME MAI.
Mi strappa un piccolo sorriso. Credo che mi rinfaccerà per sempre come ci siamo incontrati la prima volta.
AVA: AH-AH. NON E' DIVERTENTE.
MICAH: E NESSUNA MI HA RIFIUTATA QUESTA SETTIMANA. *faccina con occhiolino*
AVA: BUON PER TE, DON GIOVANNI.
MICAH: *faccina ammiccante* SPERO TU STIA DAVVERO BENE.
Sospiro e penso ad una risposta da dare.
AVA: NO, NON STO BENE.
Mi rinfilo il telefono in tasca e domandandomi perché abbia optato per la verità, mi dirigo di nuovo verso la stanza di Rowan. Micah merita la mia sincerità. E soprattutto devo lasciarlo andare.
I giorni successivi sono tutti uguali. Il cuore di Rowan continua a battere regolare. Le sue condizioni peggiorano di ora in ora. Eppure lui non si arrende. Lotta. Lotta con tutte le forze che ha. Vorrei tanto che si lasciasse andare, che smettesse di soffrire. Lo so, è qualcosa che non dovresti mai sperare per la persona che ami, ma a volte devi arrenderti all'evidenza. I medici hanno detto che non possono più fare niente.
È atroce. Lasciare andare Rowan definitivamente è qualcosa per cui sono pronta da settimane ma ora che forse è davvero il momento, è terribile. Mi sento un pezzetto di carta accartocciato. Distrutta dentro e fuori.
Da un lato il ragazzo che amo e che sto lasciando andare e dall'altro lato c'è Micah. Non si arrende e continua a scrivermi. Ed io rispondo, ogni volta. Non so perché lo sto facendo. Lui non sa niente di me se non quel piccolo pezzo che gli ho concesso in sala prove su quel pianoforte. Lui mi conosce come Ava. Gli piaccio ed è presente nonostante non sappia cosa sta succedendo nella mia vita e continuo a rifiutarlo.
Due uomini che non riescono ad arrendersi.
<<A cosa pensi?>>, chiede Rachel, sedendosi accanto a me, vicino al letto di Rowan.
<<Alla vita in generale>>.
<<Come vanno le cose da quando ti sei trasferita?>>.
Alzo le spalle. <<Alti e bassi, credo. Non lo so, forse sono sempre rimasta qui con lui e non me ne sono mai andata>>.
Stringe la mia mano nella sua. <<Eppure ti sentivo a volte più felice>>.
<<Ho conosciuto una persona. Un ragazzo>>.
Il suo viso si illumina. <<Racconta un pò>>.
<<Si chiama Micah. È un giocatore di football ed è estremamente dolce e paziente. Non lo conosco proprio bene, ma mi piace parlare con lui>>, mi blocco e osservo la figura immobile di Rowan. <<E' un bravo ragazzo. Non dovrebbe stare dietro ad una come me>>.
<<Oh, tesoro>>, dice quando vede la prima lacrima. <<Non conosco Rowan, ma da tutto quello che ho sentito su di lui da tutti voi, so che vorrebbe la tua felicità anche se non sarà lui al tuo fianco. E tu te la meriti. Meriti la felicità>>.
Mi asciugo le lacrime con i polsini della felpa. <<Magari un giorno lontano succederà. Non adesso, non con Micah>>.
Si alza in piedi e mi guarda. <<Non puoi scegliere di chi innamorarti e nemmeno quando>>.
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QUALCUNO COME ME
RomanceNon era nei miei piani innamorarmi di lui, del suo sorriso. Della sua risata. O dei suoi incredibili occhi neri. Non era nei miei piani pensare costantemente a lui. Sognarlo la notte. Non era nei miei piani soffrire per lui. Non era nei miei piani d...