54. June

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 Il lunedì arriva alla fine.

Anche troppo in fretta e la realtà mi esplode in faccia. La bolla in cui ci siamo rintanati io e Micah scoppia non appena la sua sveglia suona. Sono le sette del mattino e lui è già pronto per andare in palestra prima delle lezioni.

Io invece sono un ammasso di pigrizia sotto il suo piumone. Non vorrei uscire da qui mai più. E non vorrei nemmeno che Micah se ne andasse. Sono stati quattro giorni meravigliosi ed intensi. Parte del quale abbiamo passato ad adorare i nostri corpi. Non ne ho mai abbastanza di lui.

Si è sbloccato qualcosa dentro di me che non so spiegare.

Micah si passa una mano fra i capelli e mi guarda da sotto quelle ciglia lunghe. <<Non sai cosa darei per tornare lì sotto con te>>, dice con un gemito.

Mi tiro su le coperte sul petto nudo. <<A chi lo dici>>.

Si avvicina al letto e si inginocchia sul materasso. Siamo occhi negli occhi. Le sue mani si infilano fra il groviglio dei miei capelli e mi inclina il viso verso il suo. Le coperte scivolano via dal mio corpo quando gli allaccio la mani dietro al collo.

Le sue labbra cercano le mie e mi divora in bacio pieno di passione e di lussuria. La sua lingua scivola contro la mia togliendomi il respiro. Micah sa come dare un bacio. Non si risparmia mai. Lo tiro contro di me prendendolo per il colletto della felpa e cade sopra il mio corpo.

<<June>>, si lamenta ridendo del mio impeto improvviso. Non so cosa cazzo mi sta succedendo. Lo desidero da star male.

<<Che c'è?>>, fingo innocenza.

Tra un bacio e l'altro riesce a dire qualche parole sconnessa. <<Devo>>, inizia. Poi si ferma a baciarmi. <<Allenamento>>. E riprende a torturare la mia lingua. <<Giri extra>>.

Le mie mani si infilano sotto la sua maglietta, sulla schiena e scorro con le unghie contro la sua pelle che si riempie di brividi. <<Fingiti malato>>.

Ride e si solleva sui gomiti per guardarmi negli occhi. <<E cosa vorresti che facessimo se restassi qui con te?>>, chiede ammiccando.

Arrossisco. Sento tutto il corpo andare a fuoco. Nascondo il viso contro il suo braccio. <<Lo sai>>, mormoro imbarazzata.

<<Mi stai tentando. Davvero tanto>>, dice baciandomi il collo.

Sollevo lo sguardo al soffitto, ansimando. <<Sul serio?>>.

Scuote la testa. <<No, il coach è capace di venirmi a prendere per i capelli. Ci siamo visti ieri e stavo bene>>, dice divertito.

Sbuffo. <<Non è giusto>>, mi lamento.

Dopo un breve -troppo breve- bacio a stampo, si alza in piedi e la mia pelle viene colpita dal fresco della stanza. Mi rannicchio sotto il piumone che ha il suo profumo.

Micah si aggira per la stanza raccogliendo ciò che gli serve per le lezioni. <<Ci vediamo dopo per un caffè? Hai tempo?>>, chiede.

<<Non ho lezione prima dell'ora di pranzo>>. E prima devo chiamare Lisa e sistemare la mia vita. La mia seconda vita.

Si avvicina e mi stampa un bacio nella tempia. <<Perfetto, a dopo Los Angeles>>. Esce in fretta e furia dalla stanza. Quasi mi dispiace che arriverà in ritardo.

Mi appisolo un altro pochino prima di alzarmi dal letto. Mi fa strano stare qui senza Micah. Dopo essermi rivestita, raccolgo le mie cose sparse in giro e mi dirigo a piedi verso il mio appartamento con la valigia al seguito.

Sembra passata una eternità da quando sono partita e ho lasciato il mio appartamento. Invece sono passati solo cinque giorni. Quante cose sono cambiate però in questo lasso di tempo. La mia vita sembra stravolta.

Dopo una rapida doccia, non posso più rimandare. Devo fare questa maledetta videochiamata. Lisa risponde dopo un paio di squilli. <<Ehi, June, tesoro! Come stai?>>, chiede appena compare la sua faccia sorridente.

Ricambio il sorriso. Non riesco a smettere da quando mi sono svegliata questa mattina. <<Tutto bene, tu?>>.

<<Bene. Ti trovo alla grande. Sei così>>, cerca la parola giusta, <<luminosa>>. Arrossisco appena e la mia testa corre a Micah. Me lo immagino a sudare, in palestra... <<June?>>, mi richiama Lisa.

<<Scusa, dicevi?>>. Merda, mi sono distratta.

<<Il tuo nuovo album sta andando alla grande. Fino ad ora è il più venduto. La tua canzone è al primo posto su qualsiasi piattaforma musicale. Sono così orgogliosa di te>>.

Quasi mi commuovo. <<Grazie, Lisa. Senza di te tutto questo non sarebbe successo>>.

<<Quindi, sei pronta a tornare? Chiami per questo?>>, domanda piena di entusiasmo.

Scuoto la testa. <<No, per ora non torno a Los Angeles. Voglio finire l'anno al College>>, dico. Ci ho pensato questa notte. E nei giorni precedenti. Voglio restare qui, darmi una possibilità di studiare.

<<Va bene, però non puoi restare nascosta per sempre o tenere tutti all'oscuro di Rowan>>.

<<Lo so. Chiamo per questo>>, confermo con un nodo in gola. <<È arrivato il momento di dirlo, però a delle condizioni>>.

Annuisce e prende carta e penna, per le sue annotazioni per le mie richieste. <<Quali condizioni?>>.

<<Voglio uno stadio, ma non canterò>>, spiego. <<Pensavo di vendere i biglietti a poco prezzo perché quella sera non farò uno dei miei concerti. Lo devono pensare e basta. Ci dovranno essere molte persone e pochi giornalisti>>. Ho pensato molto anche a questo sta notte. Non riuscivo ad addormentarmi. Il mio cervello stava lavorando senza sosta per questo momento. <<Non voglio i paparazzi mi seguano dappertutto dopo la notizia. Voglio restare alla Cornell in santa pace>>. Con Micah.

<<Possiamo lavorarci, su questa parte, ma credo che dovresti passare un po' di tempo a Los Angeles dopo. Non puoi semplicemente sparire>>.

Ci avevo già pensato. <<Organizziamo questo evento e poi mi fermerò nel mio vecchio appartamento per un paio di giorni. Mi farò vedere in giro e tutto il resto>>.

<<Dico alla squadra di mettersi all'opera. Adam, la tua guardia del corpo ti seguirà dappertutto. Non ti lascerà mai sola>>.

<<Bene>>. Ho paura a girare da sola dopo quello che è successo. Non hanno ancora preso il responsabile e se si dovesse spargere la voce che sono tornata, non vorrei finisse ciò che ha cominciato in quel dirupo.

<<Altre richieste?>>, dice continuando a scriversi degli appunti.

<<Deve succedere presto. Entro pochi giorni>>. Prima accade, prima tornerò alla mia vita lontana dai riflettori.

<<Mi metto subito all'opera>>, dice annuendo convinta. <<Prenoto il Rose Bowl Stadium a Los Angeles per un giorno della prossima settimana. I biglietti li metteremo online a partire dalla mezzanotte di domani>>.

Quindi sta diventando reale. Tutto questo sta per succedere. Il mio addio in grande stile per Rowan.

<<Voglio i genitori di Rowan dietro le quinte>>.

Segna anche questo. <<Qualcun altro?>>, chiede con la testa bassa.

<<Ella e Maddie, ovviamente. Loro sono già a Los Angeles>>.

Annuisce. <<Altri?>>.

Il mio pensiero vola a Micah. Ovviamente lo vorrei lì con me, ma come può passare inosservato davanti a quasi dieci mila persone? Lo scoprirebbero subito e non voglio mettere ciò che abbiamo -qualsiasi cosa sia- sotto i riflettori proprio quella sera.

<<No>>, rispondo delusa. <<Nessun altro>>.

QUALCUNO COME MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora