La sorella di Micah è una vera forza della natura. Oltre ad essere bellissima, da mozzare il fiato, è anche dannatamente divertente. Mi racconta un sacco di aneddoti interessanti su Micah e delle avventure che hanno vissuto durante la convivenza con gli ex compagni di squadra.
Al contrario di quando ci aveva svegliati ore fa, è una persona piacevole e al contrario delle previsioni di Micah, non ha fatto nessuna domanda su di noi.
<<Sei abbronzatissima. Come è possibile in pieno ottobre?>>, mi domanda mentre stiamo impacchettando dei libri in una scatola.
Mi guardo le braccia nude. Micah mi ha prestato una delle sue maglie a maniche corte. Con il maglione stavo soffocando. <<Sono di Los Angeles>>.
<<Ah, ora si spiega tutto. Come mai sei venuta a studiare in questo paese così gelido?>>.
Sorrido per nascondere la stretta alla gola che mi sta soffocando. <<Per cambiare aria>>, rispondo, tenendomi sul vago.
<<Cosa studi?>>.
Oh, bene. Qualcosa di cui riesco a parlare senza aver voglia di scappare. <<Letteratura. Tu in cosa ti sei laureata?>>.
<<Bioscienze>>.
<<Micah mi ha detto che ti sei trasferita a Chicago, giusto?>>
Sorride in risposta. Devo aver scatenato in lei qualche ricordo. Sembra essersi persa da qualche parte. <<Sì, per seguire il mio ragazzo, Damon>>.
<<Micah mi ha accennato qualcosa su di voi e sulla vostra storia>>.
Arrossisce. <<Io e Damon ci siamo detestati per due anni delle nostre vite. Innamorarsi di lui è stata la cosa migliore che mi sia mai successa. È il ragazzo migliore del mondo>>.
Sorrido con tristezza. So di cosa parli, Audrey. <<E' così bello>>, sussurro.
Si siede sul pavimento accanto a me. Micah è dall'altra parte della stanza e sta svuotando l'armadio dai vestiti di sua sorella. Ci sta tenendo d'occhio da lontano. <<Sei mai stata innamorata?>>, chiede.
Mi blocco con un libro a mezz'aria. Guardo la porta della stanza e la voglia di scappare diventa sempre più forte. Audrey sta aspettando una risposta però. <<Sì>>, rispondo con voce flebile.
Strofino inconsciamente le dita sopra il tatuaggio che ho nella parte interna del bicipite. C'è scritta una frase di una canzone di Bryan Adams:
"E l'amore è tutto ciò di cui ho bisogno e l'ho trovato lì nel tuo cuore".
"Heaven" era una delle canzoni preferite di Rowan. Amava cantarmela in ogni occasione per dichiararmi il suo amore. Ho deciso di tatuarmi questa frase appena uscita dall'ospedale. Volevo portare con me una parte di lui.
Il giorno dopo del funerale invece ho impresso il suo nome sopra il mio cuore. È li che starà per sempre.
<<Come è stato per te? Totalizzante, bellissimo o tormentato?>>, insiste Audrey.
Micah si blocca e mi guarda. Per la prima volta da quando lo conosco, non capisco a cosa stia pensando. Sembra turbato però.
<<Tormentato>>, rispondo distogliendo lo sguardo da lui e fissando il pavimento. Sento la gola stringersi e gli occhi pizzicarmi. Sono passati solo quattro giorni. Quattro lunghissimi giorni dal suo funerale.
Mi sembra di soffocare.
Micah deve percepire qualcosa perché si avvicina e si piazza fra me e sua sorella. <<Perchè non vai a preparare il pranzo, mentre noi continuiamo qui?>>. Audrey, ignara della mia reazione, accetta la proposta di Micah ed esce dalla stanza canticchiando. È così felice da far invidia.
Micah si avvicina, inginocchiandosi lentamente, come se avesse paura di spaventarmi e mi solleva il mento con due dita dolcemente, in modo da guardarmi direttamente dentro. I suoi occhi scavano a fondo, in cerca di risposte. So che ha sentito ciò che ho detto ad Audrey.
<<Sei turbata>>, sussurra così vicino che il suo fiato accarezza il mio viso. Annuisco in risposta, incapace di parlare. Non capisco però se è per colpa delle domande scomode di Audrey o se per la sua vicinanza improvvisa.
Mi accarezza una guancia e non mi sono resa conto che una lacrima è scappata dai miei occhi, se non quando me la cancella via. <<Mi dispiace. Audrey è una vera impicciona>>. Ora sembra triste anche lui.
Cerco di sorridere. <<Va tutto bene>>.
Scuote la testa. <<No, non va bene. Tu stai soffrendo e l'idea che qualcuno possa averti fatto del male, mi fa incazzare>>.
Circondo il suo polso con la mano. <<Non è come pensi tu>>. Accarezzo il palmo della sua mano. <<Non ho il cuore spezzato da nessuno>>. Perché io sono stata amata. Tantissimo.
<<Allora cosa?>>, chiede.
Scuoto la testa. <<Non sono pronta per parlare>>. Voglio custodire il ricordo di Rowan dentro di me ancora per un po', prima di lasciarlo andare. Parlare significherebbe condividerlo e io non voglio.
<<Sei fidanzata?>>, chiede con un pizzico di rabbia nella voce.
<<No>>. Ed è la verità. Non sto con Rowan da mesi. Non per mia scelta comunque. Stringo le mani di Micah fra le mie. <<Non mi conosci, Micah>>.
Assottiglia lo sguardo. Si sta incazzando. <<Perchè tu non me lo permetti>>.
Ah, Micah. Se solo sapessi... <<Sei l'ultima persona che mi aspettavo trasferendomi qui>>, dico scuotendo la testa ed evitando di rispondere un'altra volta.
Chiude gli occhi, esasperato. Credo proprio che il mio continuo eludere le domande, lo faccia uscire di testa. <<E questo cosa significa?>>
Che mi piaci. Che sei stato inaspettato. Che in questo momento della mia vita, la tua amicizia significa tutto. Non dico niente di tutto ciò, però. Resto semplicemente in silenzio.
Impreca sottovoce e si allontana, rialzandosi in piedi. <<Ok, ho capito>>, dice voltandomi le spalle. È deluso da me, ma porta talmente tanta pazienza non insistendo, che si è appena guadagnato un sacco di punti.
<<Un giorno Micah. Devi solo portare pazienza. So che non significa niente, ma posso darti un pezzo di me alla volta ed è più di quanto ho fatto in tutta la mia vita>>.
Lo vedo accennare un sorriso attraverso lo specchio nella parete. <<Va bene, Los Angeles>>.
Non so bene cosa gli sto promettendo. So solo che odio avere una data di scadenza.
STAI LEGGENDO
QUALCUNO COME ME
RomanceNon era nei miei piani innamorarmi di lui, del suo sorriso. Della sua risata. O dei suoi incredibili occhi neri. Non era nei miei piani pensare costantemente a lui. Sognarlo la notte. Non era nei miei piani soffrire per lui. Non era nei miei piani d...