Un'altra serata.
Un'altra passeggiata sul tappeto rosso.
Un'altra pioggia di flash che mi accecano.
Un'altra raffica di sorrisi finti.
Il mio nome vola tutto intorno. I giornalisti mi tempestano di domande da settimane, ad ogni mia apparizione pubblica. Non si sono accontentati delle brevi interviste che ho rilasciato nelle ultime settimane. Vogliono sapere tutto, di me, di Rowan, dei suoi ultimi giorni.
La domanda più gettonata al momento è se ho una nuova storia d'amore con qualcuno. Io non so nemmeno se c'è ancora quella persona.
Micah mi manca ogni giorno. Ci sono momenti in cui vorrei scrivergli, sentire la sua voce, ma poi ricordo il modo in cui se ne è andato e resisto.
Questo tempo trascorso lontani mi è servito per fare chiarezza sui miei sentimenti. Fra di noi è successo tutto in fretta e non avevo avuto il tempo di metabolizzare. Sono stata risucchiata dalla nostra bolla e ho lasciato fuori tutte le questioni irrisolte.
Prima o poi dovevo farci i conti.
Ecco perché non l'ho cercato. Nei momenti in cui non dovevo apparire pubblicamente, mi sono rinchiusa nel mio appartamento e ho cominciato ad impacchettare la mia vita negli scatoli. Dove andranno ancora non l'ho deciso.
Nella mia stanza c'erano ancora i vestiti di Rowan sparsi in giro, il suo profumo nel mobile del mio bagno e il suo odore intriso nelle lenzuola. È stato difficile per me, chiudere con il mio passato. Ho trascorso giorni a piangere. Ha fatto male.
Stavo solo mettendo un punto e cercando di ricominciare.
Ora sto di nuovo bene. Non so nemmeno quando è successo o perché, ma mi sento più me stessa. Non ho dimenticato Rowan, ho semplicemente accettato quello che è capitato per quanto ingiusto sia stato.
E Micah... Micah è ciò che vorrei provare a capire e risolvere adesso. Non appena si sarà un po' calmata la situazione, ho intenzione di andare a cercarlo. Per me non è finita qui.
L'altra sera io e le mie amiche abbiamo guardato la partita di Micah. Ero così felice che lui e la sua squadra avessero vinto il campionato. Ho festeggiato ed esultato. La tentazione di scrivergli proprio in quel momento è stata forte. Volevo congratularmi con lui.
Solo che quando lo hanno inquadrato, mi sono bloccata. Fissava i suoi compagni festeggiare. Teneva il casco rosso sottobraccio, aveva i capelli appiccicati alla fronte per il sudore, ma il suo sguardo spento è stata una stilettata al cuore.
Mi sono resa conto che scrivergli un messaggio era banale. Inutile. Dovevo vederlo. Il prima possibile. Il pensiero che lui stia così male mi sta uccidendo dentro. Ed è tutta colpa mia perché la notte in cui ha detto di amarmi, mi ha talmente colto alla sprovvista che non ho detto niente. Ero troppo arrabbiata per farlo.
E lui ora sospetta che non ricambio o che non lo farò mai.
Non sa quanto si sbaglia.
Ho prenotato il volo per New York fra un paio di giorni. Prima ho delle commissioni da sbrigare qui e una serata a cui partecipare. Lisa dice che è obbligatoria. Si tratta del party post grammy awards -che ho vinto fra l'altro- ed è in mio onore. Non posso proprio mancare.
Dopo di che potrò tornare alla Cornell. Per Micah. E forse restarci per un po'. Non ho ancora programmato nessun tour e non ho intenzione di partire se prima non sistemo le cose con lui.
<<June!>>. I fotografi mi chiamano da ogni angolazione del tappeto rosso per avere una mia foto della serata. Ella e Maddie sono già entrare al party, mentre io sono ancora qui fuori a sorridere alle macchinette fotografiche.
Indosso un bellissimo abito di seta argento che mi fa sentire sexy e sicura. I capelli sono raccolti in una treccia che scende sulla scollatura profonda della schiena e cerco di mettermi in posa meglio che riesco per uscire decente nelle foto.
Non vedo l'ora che tutto questo finisca, bere un bicchiere di Champagne e rintanarmi nell'appartamento delle mie amiche, dove mi sono temporaneamente trasferita. Prima di comprare una nuova casa, ho bisogno di capire le mie prossime mosse.
Finalmente questo lungo momento finisce e i fotografi restano all'esterno. Qui, nel salone principale, c'è molta più calma e tranquillità, anche se alcuni ospiti vengono subito a salutarmi e a congratularsi con me. Riesco a bere il primo calice di vino un'ora dopo dal mio ingresso. Un sogno.
Ella e Maddie riescono a rapirmi per una breve fuga al buffet. Non avevo ancora toccato cibo oggi e non ho voglia di ubriacarmi.
Sto per addentare la quarta tartina al salmone, quando il telefono vibra dentro la mia pochet. Lo tiro fuori e quando leggo il nome della persona che mi ha mandato il messaggio, mi salta il cuore fuori dal petto.
MICAH: SEI BELLISSIMA.
Aggrotto le sopracciglia. Dopo settimane di silenzio, questa è la prima cosa che ha da dire? Non posso dire che mi dispiaccia, ma forse mi aspettavo qualcos'altro.
JUNE: GRAZIE?
Visualizza e non risponde. Che rabbia!
La serata continua, ma sono distratta. Perché Micah se ne è uscito con questo messaggio? Forse è ubriaco e l'ha spedito per sbaglio? Era destinato a qualcun'altra?
<<Devo andare in bagno>>, annuncio alle mie amiche.
<<Ti aspettiamo qui>>, risponde Maddie, mentre guarda lo schermo del suo telefono e scrive qualcosa. Ella è troppo occupata a flirtare con un ragazzo in smoking per badare a me.
Mi faccio largo fra la folla e vado in cerca del bagno. Per fortuna in questa ala del palazzo dove si sta tenendo questa festa, è semi deserta. Perfino silenzioso. Niente vociare degli ospiti. Il mio cervello finalmente si rilassa.
Giro l'angolo e da un braccio possente, vengo attirata in un angolo. Cerco di urlare e di scalciare, ma il mio assalitore mi ha tappato la bocca con una mano. Mi prende il panico e la paura striscia nelle mie vene.
Il primo pensiero va al giornalista ubriaco che ha ucciso Rowan ed è scomparso nel nulla subito dopo. Sono terrorizzata.
<<Los Angeles, non avere paura>>, sussurra la voce dolce del mio rapitore al mio orecchio. <<Sono io>>.
Giro su me stessa in preda all'emozione e quando incrocio gli occhi scuri brillanti di Micah, carico il colpo e gli tiro uno schiaffo.
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QUALCUNO COME ME
RomanceNon era nei miei piani innamorarmi di lui, del suo sorriso. Della sua risata. O dei suoi incredibili occhi neri. Non era nei miei piani pensare costantemente a lui. Sognarlo la notte. Non era nei miei piani soffrire per lui. Non era nei miei piani d...