Il telefono vibra sopra il tavolo della biblioteca, per una telefonata in arrivo. Sono le nove e mezza del mattino. Ho dormito poco e male, sono stanca e devo studiare un libro enorme per venerdì visto che avrò il mio primo esame da collegiale.
Ho un litro di caffeina in un bicchierone di cartone fra le mani, ma non riesco a concentrarmi. Il posto che ultimamente occupa Micah di fronte a me, oggi è vuoto.
Sapere che lui è lontano, a divertirsi con i suoi amici, mi stringe il cuore in una morsa e non so nemmeno perché. Non è il mio fidanzato, non dovrei essere già così dipendente da lui, eppure ho questa sensazione dentro. Abbandono, ecco, se dovessi dargli un nome, sceglierei questo.
Sono davvero patetica.
Guardo lo schermo del telefono e quando leggo il suo nome, già mi viene da sorridere. Esco velocemente da una della porte che dà su un piccolo terrazzino e rispondo. <<Ehi>>, dico allegra.
Sento un forte rumore in sottofondo come se qualcuno fosse caduto per terra. <<Ti odio>>, balbetta infastidito.
Scoppio a ridere. <<E come mai?>>
Borbotta qualcosa a proposito del suo sedere dolorante. <<Ieri sera mi hai fatto ubriacare>>.
<<Chi? Io?>>, domando. Gli ho detto di divertirsi, a quanto pare mi ha dato ascolto. Forse un po' troppo a giudicare la parlata strascicata.
<<Sì, tu, piccolo demonio>>, geme. <<Ho tutti i postumi di una sbronza colossale. Ed è tutta colpa tua>>.
Trattengo a stento un sorriso. <<Ma se non ero nemmeno lì>>, protesto.
<<Non importa. È stato per il tuo ultimo messaggio che sono finito nella mia stanza d'albergo a dormire nello stesso letto di Ethan e il suo culo nudo>>.
Scoppio a ridere di nuovo. Mi immagino la scena di due enormi giocatori di football che si dividono un letto matrimoniale. <<Mi dispiace?>>.
Sbuffa. <<Sì, certo. Immagino vorresti essere qui ed immortalare la scena. A proposito, sono pure caduto dal letto perché quel cretino mi ha tirato un calcio!>>, urla, probabilmente al suo amico.
Sento una leggera risata in sottofondo. <<Scusa, amico. Stavo un po' stretto>>, risponde una voce maschile. <<Con chi stai parlando, comunque?>>, chiede.
<<Non sono affari tuoi>>. All'improvviso c'è un forte trambusto e diverse parolacce volano nel microfono del telefono, prima che una porta venga sbattuta.
<<Ciao, bellissima, sono Ethan, l'amico stupendo e simpaticissimo di questo coglione>>, dice impossessandosi del telefono.
Ridacchio. <<Ciao, Ethan, piacere di conoscerti>>.
<<Immagino tu sia Ava>>.
Gli ha parlato di me? <<Immagini bene>>.
<<Allora devo chiederti un favore>>.
Mi appoggio di schiena alla ringhiera di ferro alle mie spalle. <<Quale favore?>>.
<<Sii gentile con il mio amico. Ormai gli hai fritto il cervello e si è trasformato nella brutta copia di Damon>>.
<<Guarda che ti sento, imbecille!>>, urla Micah, da lontano. A quanto pare il suo amico si è chiuso in bagno con il suo telefono. Che pazzi!
<<Io e Micah siamo solo amici>>, rispondo in imbarazzo. Giusto? Io e Micah siamo solo amici. Non c'è del tenero. Non può esserci.
<<Se lo dici tu>>, commenta. <<Però ti metterò in guardia lo stesso. Non ha mai avuto una relazione seria perché non sa tenerselo nei pantaloni, ma ha un cuore grande. Ha un sacco di difetti, di cui ti sarai già resa conto, eppure è una testa di cazzo che sa come farsi volere bene. È tirchio, non offre mai. Ha degli sbalzi di umore peggiori di una donna incinta>>.
Micah, tempesta la porta di pugni. <<Ethan! Giuro che quando esci da quel cazzo di bagno, ti uccido!>>.
Ridacchio. <<Credo che il nostro amico non sia felice di questa conversazione>>, scherzo.
<<No, probabilmente mi farà un occhio nero. Volevo solo farlo incazzare. Mi dovevo vendicare per alcune cosette>>.
<<Oook>>, rispondo ridendo. Questo ragazzo è fuori di testa. Mi piace.
Abbassa il tono di voce. <<Ti è sotto come un treno. Dagli una possibilità>>.
Il sorriso mi muore sulle labbra. È questo ciò che vuole Micah da me? Una relazione? Io so di non potergliela dare. Non sono la persona giusta. Rischierei di fargli solo del male. Il mio cuore appartiene ancora a Rowan.
<<Ci penserò>>, rispondo, ma so di non essere sincera.
<<Ora uscirò dal bagno e so che mi farà fuori, ma volevo conoscerti. Grazie della chiacchierata>>. Chiude la chiamata e sento solo il silenzio.
Resto ferma immobile ad osservare il cielo sopra la mia testa. È grigio e fa freddo. Rispecchia un po' come mi sento dentro in questi ultimi mesi. Ma non quando sono con Micah. Quando sto con lui dei piccoli raggi di sole sbucano da quelle nuvole grigie.
Compongo il numero di telefono di mia mamma e faccio partire la chiamata. Ho bisogno di parlare con lei. Risponde dopo otto squilli. <<Ehi, tesoro! Che bello sentirti. Come stai?>>, chiede piena di entusiasmo.
<<Sto bene e tu? Papà?>>.
<<Tutto bene, entrambi. Papà ieri ha fatto la visita di controllo annuale e il medico ha detto che il suo cuore sta benino, meglio del previsto insomma. Siamo usciti a festeggiare>>.
Sorrido. <<Sono felicissima. Salutamelo e digli che mi manca>>.
<<Certo, amore. Ora dimmi, cosa c'è che non va?>>, chiede con quel tono da mamma preoccupata.
Sospiro. <<Ho conosciuto un ragazzo>>.
<<Oh>>, dice sorpresa. <<Beh, è una cosa buona, no?>>, chiede titubante.
Annuisco anche se non può vedermi. <<Sì, lui è fantastico. Mi fa ridere e mi tratta bene. Siamo solo amici, ma ho paura che per lui stia diventando altro il nostro rapporto. Non voglio illuderlo>>.
Resta un attimo in silenzio, riflettendo. <<Rowan è stato il tuo primo amore e lo hai perso nel peggiore dei modi. Mi dispiace per quello che gli è successo. Non se lo meritava>>.
<<No, infatti>>, dico abbattuta.
<<Però, tu sei ancora viva. Meriti un nuovo amore. Meriti un futuro meraviglioso. Conoscere questo ragazzo, è successo troppo presto? Sicuramente. Ma solo il fatto che me lo stai chiedendo, mi fa capire che ti piace. Ti fa paura, ma ti piace. L'unico consiglio che posso darti è di vivertela per quello che è. Non pensare a niente. Consideralo un nuovo inizio>>.
Un nuovo inizio.
D'altronde sono qui un po' per questo, no? Per ricominciare lontana da tutto ciò che mi ricorda Rowan.
<<Secondo te sarò capace di amare di nuovo? Non so se è giusto nei confronti di Rowan>>.
<<E' giusto nei tuoi confronti, June. Lascialo entrare e basta>>.
Lascialo entrare.
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QUALCUNO COME ME
RomanceNon era nei miei piani innamorarmi di lui, del suo sorriso. Della sua risata. O dei suoi incredibili occhi neri. Non era nei miei piani pensare costantemente a lui. Sognarlo la notte. Non era nei miei piani soffrire per lui. Non era nei miei piani d...