Avrebbe dovuto spaventarmi il suo mondo. Forse un altro al posto mio sarebbe scappato davanti a tutte queste persone, all'attenzione che lei attira sui media. Invece non mi fa paura. Sono consapevole che stare con lei significa sopportare tutto questo.
E sono disposto a correre il rischio. La amo, cazzo. Non credo di riuscire più a nasconderlo e forse nemmeno voglio.
June si è presa il mio cuore un pezzo alla volta dal giorno in cui mi è finita addosso. E non mi sono reso conto che lei fosse ciò di cui avessi bisogno, fino a quando non ho cominciato a correrle dietro. Forse l'inizio non è stato semplice e il futuro è incerto, ma so che staremo bene alla fine.
Come lo so?
Davanti a lei ci sono quasi diecimila persone che urlano il suo nome e lei ha guardato me -me, cazzo- per un minuto intero, prima di afferrare il microfono e salutare il suo pubblico.
Prima, in camerino, abbiamo avuto una delle conversazioni che abbiamo evitato da quando mi ha chiesto di venire a Los Angeles.
<<Mi dispiace>>, ha detto, dopo che ha interrotto il bacio e mi ha trascinato a sedere sul divano.
<<Per cosa?>>
<<Per quello che succederà fra neanche dieci minuti>>.
La afferro per le braccia e la trascino sulle mie gambe. <<Per il casino che si scatenerà?>>, domando senza capire.
Scuote la testa. <<No>>, dice sospirando. <<Sto per salutare quello che credevo sarebbe stato l'amore della mia vita e tu dovrai assistere a questo. Forse ti sto chiedendo troppo. Lo capirei se volessi tirarti indietro>>.
Chiudo per un attimo gli occhi. So che farà male. E fra di noi è capitato tutto in fretta che non siamo nemmeno riusciti a goderci a pieno il momento. <<Non lo farò>>. Credo.
Mi circonda il viso con le sue mani delicate. <<Non voglio ferirti. Ci tengo così tanto a te. Non voglio perderti>>.
<<Sentiti libera di dire addio a Rowan senza pensare che sono lì a guardarti mentre lo farai. Farà male? Sì, ma posso sopportarlo se poi saprò che starai con me dopo tutto questo>>.
Si asciuga una lacrima rapidamente. <<Voglio stare con te, Micah. Sta notte, domani, il prossimo anno. Dopo questa sera sarò tua per davvero>>.
June mi guarda un'altra volta, prima di cantare la canzone che Rowan le ha dedicato parlando del suo amore per lei. Le parole sono una stilettata al mio cuore perché lui l'ha amata prima di me e avrebbe continuato a farlo se non avessero avuto quell'incidente.
Mi sento un coglione egoista. Lui è morto ed io penso a quanto sono felice che June sia entrata nella mia vita. Eppure, non posso evitarlo. Di pensarci.
Non presto molta attenzione alla gente attorno al palco. Non riesco a distogliere lo sguardo da June, alla sua presenza magnetica al centro del palco. Vorrei non fossimo costretti a vivere questo momento, ma so anche che domani potrà davvero cominciare un nuovo capitolo. Forse tutto nostro.
La sua voce si spegne e anche a distanza di metri vedo i suoi occhi lucidi, nella semioscurità dello stadio. Per noi che sappiamo già quello che succederà adesso, è uno spettacolo che mette i brividi.
Si siede sullo sgabello alle sue spalle, alza lo sguardo al cielo e sorride. So quello che sta facendo: sta salutando Rowan a modo suo.
<<Questa sera sono qui per raccontarvi una storia>>, comincia nel silenzio assoluto. Sono tutti presi da lei. Ammaliati. <<E non per cantare il mio album inedito>>, chiarisce. Un brusio si leva dalla folla, ma lei continua. <<Un giorno, un bambino bellissimo si è trasferito nella casa accanto alla mia e mi ha chiesto di diventare sua amica. Avevamo sei anni e siamo rimasti inseparabili fino ai ventidue anni. Da amici siamo diventati fidanzati, e il resto della storia la conoscete>>, dice facendo l'occhiolino e sorridendo.
Una breve e bassa risata si leva dalla platea. <<Rowan!>>, urla qualcuno e il coro diventa sempre più forte. Tutti pensano che sia qui, da qualche parte. Lo chiamano tutti.
<<Mi dispiace deludervi, ma lui non verrà questa volta>>, interviene June. Il sorriso le muore sulle labbra. <<Il 23 aprile io e Rowan abbiamo avuto un incidente>>. Il pubblico si zittisce. <<Stavamo rientrando a casa dopo il mio ultimo concerto. Pioveva a dirotto e a malapena si vedeva fuori dal parabrezza. Guidava Rowan ed eravamo senza scorta. Un'altra macchina è sbucata dal nulla dietro di noi e il guidatore ha accostato accanto all'auto. Era un giornalista e voleva una nostra foto esclusiva. Quando non gliela abbiamo concessa perché era pericoloso, lui ha perso la testa>>.
Si blocca e beve un sorso di acqua. Sta tremando. So che non è facile per lei rivivere tutto questo. L'unica cosa che vorrei fare è correre lì fuori e abbracciarla per darle forza. Invece resto fermo, al mio posto. Mi costa una gran fatica. Vedere la ragazza che amo soffrire così mi sta spezzando il cuore.
<<Siamo stati tamponati e colpiti più e più volte prima di finire giù per il dirupo. Ho perso conoscenza nell'impatto e mi sono risvegliata qualche giorno dopo in ospedale>>.
Non ho mai sentito così tanto silenzio in uno stadio di diecimila persone. Alcuni sono stretti fra di loro, altri piangono al racconto di June. È come se già lo sapessero. O se lo aspettassero.
<<Quando ho aperto gli occhi, la prima cosa che ho fatto è stata chiedere di Rowan. Lui ha avuto la peggio nell'impatto. Ha sbattuto forte la testa e non si è mai ripreso. Ha lottato fra la vita e la morte fino ad un mese e mezzo fa. Se ne è andato serenamente una notte. Rowan ci ha lasciato ma vivrà sempre nei nostri cuori>>.
Ora stiamo piangendo un po' tutti. Perfino io mi sono dovuto asciugare una lacrima di nascosto dalle persone che mi circondano. June invece è rimasta forte. Non ha pianto, ma il dolore è ovunque su di lei. Impossibile non notarlo.
<<Quindi questa serata è per lui. Per me. Per tutti voi. Vorrei che venisse ricordato per il ragazzo bellissimo, gentile e talentuoso quale era. Scrivere e cantare canzoni era la sua passione più grande e vivrà per sempre nella sua musica. E nella mia>>. Si lascia andare e scoppia a piangere. Ovviamente i giornalisti iniziano a fare il loro lavoro dopo la bomba che ha appena sganciato e scattano foto con i flash a ripetizione. <<Ti amo, Rowan>>, dice sottovoce.
<<Rowan! Rowan!>>, intonano i diecimila spettatori. È una scena da brivido e tutto il mondo sta assistendo a tutto ciò.
Sono così fiero di June, ma allo stesso tempo tutto questo mi sta uccidendo dentro. I brutti pensieri prendono il sopravvento e non riesco più a resistere. Mi sembra di soffocare.
Faccio un passo titubante in avanti. <<Micah, dove vai?>>, chiede Ella.
<<Ho bisogno di prendere aria>>, rispondo sfuggendo via.
L'unico pensiero che ho nella testa è: June ricambierà mai il mio amore o per lei esisterà sempre e solo Rowan nel suo cuore?
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Aspetto i vostri commenti! Ormai ci siamo, siamo quasi arrivati alla fine!
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QUALCUNO COME ME
RomanceNon era nei miei piani innamorarmi di lui, del suo sorriso. Della sua risata. O dei suoi incredibili occhi neri. Non era nei miei piani pensare costantemente a lui. Sognarlo la notte. Non era nei miei piani soffrire per lui. Non era nei miei piani d...