Capitolo 12

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Pool party, tutta l'Aidem era a quella festa. Dopo mille tentativi da parte di Cressida aveva ceduto dopo i miei mille no. Non sarei mai andata a quella festa. Io in costume davanti a tutte quelle persone, manco morta! La mia ultima esperienza ad una festa di questo tipo non era stata così divertente.

Il mio programmino sarebbe stato: guardare un film, mangiare qualcosa di schifosamente buono e dormire. Invece mi ritrovai a girovagare per tutto il campus, andai anche in mensa e trovai quattro persone. Quasi mi commuovevo a vedere esseri umani in giro. La cosa bella era che ognuno si faceva i fatti suoi, non fregandosene di nessuno. Se fosse così anche durante tutto il giorno, sarebbe perfetto. La scuola adatta a me.

Preparai il bollitore con la mia tisana preferita e quando raggiunse la temperatura presi una bella tazza versando il contenuto. Usciva tantissimo fumo, mi sarei ustionata la lingua se l'avessi bevuto subito.

Con la mia tavola da disegno e la tisana dall'altra mano, raggiunsi il punto più bello che c'era in questa scuola. Avevo la completa visuale su Maysville e speravo che ciò mi portasse un po' di ispirazione. Dovevo inventarmi qualcosa altrimenti non sarei riuscita nemmeno a mostrargli un disegno al professore. Il problema era cosa disegnare, riuscire a fare qualcosa di non banale e già visto.

Iniziai a scarabocchiare ma vennero fuori tanti disegni, nessuno che mi piaceva. Mi vergognavo anche a chiamarli così. Bevetti un sorso di tisana per calmarmi prima di riprendere a disegnare, avevo accartocciato tre o quattro fogli e questo fu il quinto. Ero allo sfinimento, ero nervosa e stanca.

«Aaaaaaaaaaaaaaah!» urlai a squarciagola per la frustrazione, quasi mi dolevano le corde vocali.

«Bene» sorrisi rilassata

«Libera adesso?»

Raggelai lì due piedi, conoscevo quella voce e mi sorpresi che fosse proprio qui. Mi voltai e lo vidi sul muretto accanto ai miei fogli con una sigaretta nella mano. Dall'odore sembrava altro. Era una canna! E non mi sorprendeva che lui se le fumasse.

«Ecco cosa ci vuole»

Un'idea mi balenò nella mente, mi avvicinai e presi la mano che sosteneva la canna portandola alle mie labbra, feci un tiro lungo. Quando mi allontanai finì per tossire e non potei non notare il sorriso sulle sue labbra.

«È forte» dissi con gli occhi che lacrimavano

«Per te anche la sigaretta lo sarebbe. È il tuo primo tiro vero?» domandò e supponeva bene, perché non avevo mai fumato prima d'ora.

«Forse. La canna non dovrebbe fare un effetto calmante?» morsi il labbro

«In teoria» aspirò un altro tiro

«Non sei andato alla festa?» chiesi curiosa

«Ho di meglio da fare» disse distratto nel guardare i miei scarabocchi. E li guardò per un bel po' e io glielo lasciai anche fare, invase la mia privacy ma non dissi nulla. Mi sedetti sul muretto lasciando che i disegni mettessero la dovuta distanza tra di noi.

«Sono solo scarabocchi» soffiai nel bicchiere bevendone poi una lunga sorsata.

«Non lo sono» ribatté sorprendendomi, li guardò ancora prima di rimetterli al loro posto.

Mi rubò il bicchiere con all'interno la mia tisana, schiusi la bocca quando lui bevette tutto il contenuto. Quella era la mia fottuta tisana!

«Era la mia tisana!» borbottai indispettita quando notai che fosse vuoto.

«Che gusto era?» si leccò le labbra «E poi chi è che beve la tisana in estate?!»

«Arancia e melograno. La bevo io e adesso l'hai fatto anche tu» puntualizzai. Touché amico, 1-0 per me.

«Siamo pari morettina, tu hai fatto un tiro dalla mia canna e io ho bevuto la tua tisana» scrollò le spalle, eravamo pari.

Poggiai la testa sulle mie ginocchia nude, guardando il suo profilo. Capivo perché a Cressida piacesse così tanto, la sua bellezza era particolare dai ragazzi che studiavano qui. Era diverso dagli altri, aveva sempre quell'espressione neutra sul viso, sembrava non avere amici al di fuori di quei tre. Camminava nella scuola fregandosene degli sguardi che attirava e a stento rivolgeva la parola a qualcuno.

«Tu perché non sei alla festa con la tua amica che mi vuole scopare?»

Boccheggiai ricordando il terrore di lunedì negli occhi miei e della mia amica, quando lo vedemmo alle nostre spalle.

«Non si origliano le conversazioni altrui» mormorai ricordando anche la nostra di conversazione.

«Non sono andata alla festa perché non sono il mio genere» continuai rispondendo alla sua domanda.

«E resti qui ad ogni festa a bere tisane?» mi guardò con un cipiglio in volto.

«Adam Parker, io sono una matricola» dissi aspettando una sua reazione. Le matricole in questa scuola venivano viste diversamente.

«E quindi? Solo perché sei una matricola non devi andare alle feste?» ero intimidita dai suoi occhi grigi che mi mettevano a nudo. E porca foglia, anche dalle sue supposizioni.

«A me piace stare qui, almeno sto tranquilla» ammisi in parte sincera. Devo anche ammettere che mi annoiavo in alcuni momenti, qui anche se non c'era molto da fare mi rilassavo però delle volte vorrei divertirmi anch'io.

«Dal combinare guai forse» precisò deridendomi

«Almeno nessuno li vede» gli ressi il gioco scherzandoci su.

Il suo telefono vibrò, lo guardò per una frazione di secondi. Scese dal muretto rimettendo il telefono al suo posto.

«Divertiti» indicò i fogli sul muretto

Lo vidi allontanarsi e sussurrai un "ciao". Un oggetto luccicante attirò la mia attenzione mentre riprendevo tutto il mio materiale, era un accendino. Il suo.

Era già andato via e non potevo lasciarlo qui. Lo ripresi custodendolo. Domani glielo avrei dato se fossi riuscita a vederlo. In che guaio mi stavo mettendo?

Non dovevo essere io a parlargli ma la mia amica che in questo momento stava alla festa bevendo chissà quanto alcool con la speranza di vederlo.

Buttai anche il bicchiere ormai vuoto, con uno strano sorriso. Non immaginavo che fosse il tipo da tisane.

L'Aidem era avvolta nel mistero, silenziosa con qualche luce accesa nel dormitorio. Erano ancora tutti fuori e quindi potetti godermi il silenzio che c'era. Qui regnava sempre caos, trovare un posticino per stare tranquilli non era per niente facile. Anche al bagno era complicato perché potevi imbatterti in qualche coppia che faceva sesso.

Mi arrivò un video da Cressida, era fradicia dalla testa ai piedi. Stava ballando la Macarena, avrà fatto sbavare tutti i ragazzi presenti visto il suo costume succinto che avevamo scelto insieme.

Le mandai un emoji che rideva, visualizzò e non disse altro. Spensi il telefono, pronta per coricarmi ponendo fine a quella giornata stancante.

*Spazio Autrice*💖
La nostra Alyssa, ha avuto una conversazione inaspettata. Adam Parker non è poi una brutta compagnia, potrebbe essere amico di Alyssa?
Ci sentiamo nel prossimo capitolo🌻
~Nanny

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