Correre. Questo era quello che mi aspettava questa mattina. Ero in ritardo poiché mi ero dimenticata di mettere la sveglia, avevo chiesto a Cressida di non aspettarmi. Andai in sala mensa quando ormai era vuota, presi il mio bicchiere di tisana e scappai in aula. Prima ora fisica e non ero abbastanza attiva da capirci qualcosa, quindi mi limitai solo a segnare le formule.
«Professore, il compito lo spostiamo a settimana prossima?» chiese una ragazza beccandosi un'occhiata da tutti, inclusa me.
«Ottima idea, così la settimana dopo potremmo passare al capitolo successivo»
Sospirai crollando con la testa sul banco, un altro compito non lo avrei retto. Perché non chiudere quella boccaccia?
Suonò la campanella e ci affrettammo ad uscire dall'aula, mi avvicinai a Cressida intenta a sistemarsi i capelli. Da quando ho memoria portava sempre quello specchio rosa, così da specchiarsi almeno dieci volte al giorno.
«Sono distrutta Alys, ho le doppie punte e ho due occhiaie da fare schifo» si lamentò e la guardai come se avesse due orbite al posto degli occhi.
«E ti sembra così grave?» sbuffai sorpassandola
«Che ti prende?! Dovresti aiutarmi invece» urlò alle mie spalle
«Non sono una parrucchiera» la guardai accigliata
Rimase in silenzio affiancandomi, iniziò a raccontarmi della sua prima ora dicendo di avere anche lei un compito settimana prossima ma di economia.
Mi bloccai quando vidi Adam insieme ai suoi amici attraversare il corridoio. Lui e Mason si lanciarono occhiate di fuoco, ormai tra quei due era guerra. Quei quattro si fermarono in fondo al corridoio a parlare con delle ragazze dell'ultimo anno mentre Adam guardava qualcosa sul telefono.
Ieri quando ritornai in camera, sentivo ancora il suo profumo in bagno. Non volevo ripensare a quel momento, a quando io ero seduta sulle sue gambe e le sue mani mi tenevano salda a lui o a quando la sua bocca si stava avventando sulla mia. Non volevo nemmeno pensare alla scena che mi si presentava davanti agli occhi, lui che parlava con una ragazza e gli sorrise anche.
Scossi la testa ritornando a guardare Cressida che guardava a sua volta Ryan. Avevano litigato o meglio la mia amica gli teneva il broncio e lui non sapeva cosa fosse successo.
Presi una mentina mangiandola velocemente, andai via seguendo le altre ore annoiandomi e sbadigliando in continuazione.
A fine giornata scolastica, andai sul retro con il mio materiale per dipingere. Iniziai con il giallo creando delle strisce, avrei fatto un tramonto come questo di adesso. Presi un po' di rosso stando attenta a non creare chiazze. Avevo ormai le mani piene di pittura, mi godetti il venticello che spostava i miei capelli facendomi rabbrividire.
Qualcuno mi affiancò e non mi servì voltarmi per capire chi fosse. Il fumo finì sul mio viso facendomi tossire.
«Seriamente Adam?» incrociai le braccia sporcandomi tutta.
«Che disegni morettina?» prese la mia tela rovesciando il bicchiere con l'acqua che mi finì sul pantalone.
«Che diamine» borbottai asciugando l'eccesso con un panno.
Lui vide la mia tela, osservando quel poco che ero riuscita a fare.
«Cosa ti piace di più disegnare?» mi chiese
Mi sorprese la sua domanda, nessuno mai me l'aveva posta. Amavo disegnare in generale, qualsiasi cosa mi passasse per la mente.
«I ricordi» mi lasciai sfuggire ripensando al mio primo disegno.
«Hai talento Turner» me la ridiede continuando ad aspirare la nicotina di quella sigaretta quasi consumata.
«Sono una principiante, ho ancora tanto da imparare» risposi
«Ne ho visti di artisti ma nei tuoi c'è qualcosa di diverso. Te ne devi ancora rendere conto» lo ascoltai curiosa, cosa vedeva nei miei disegni? Gli piacevano veramente?
«Cosa? Cosa vedi?» la curiosità mi accecava, il motivo non lo conoscevo. Volevo solo sapere cosa Adam ne pensasse.
«Dovrai capirlo da sola» non aggiunse altro, indietreggiando.
Con Adam Parker ogni volta restavi meravigliata e non solo dalla sua bellezza estetica ma anche dalle sue parole. Ti lasciavano esterrefatta, delle volte in positivo e delle volte in negativo, ma lo facevano sempre.
«Aspetta» lo fermai prima che andasse via.
«Posso farti una domanda?» mi guardò e le parole morirono in gola, non sapevo come chiederglielo.
«Lo so cosa vuoi sapere morettina ma a te cosa interessa saperlo. Se la memoria non mi inganna, non dovrei interessarti» sogghignò e divenni paonazza. Era la seconda volta che mi usciva quella frase e puntualmente c'era lui che ascoltava.
«Perché è così vero Alyssa? Quando mi avvicino non provi attrazione per me a tal punto da sentirti in colpa?» descrisse perfettamente come mi sentivo, però io non potevo provare attrazione per lui! Non mi doveva interessare!
«La mia è curiosità, nient'altro» farfugliai quando fummo vicini, i nostri corpi si sfiorarono, avevo i brividi quando il suo indicò sfiorò il mio braccio partendo dalla spalla fino alla mano.
«Pure io vorrei verificare una cosa» i suoi occhi fissarono le mie labbra «Forse però non dovrei farlo» sospirò ritornando a guardare i miei occhi.
«Forse» e non mi sarebbe dispiaciuto se le sue labbra si fossero poggiate sulle mie accidentalmente.
E quando sembrò esserci quel bacio venimmo interrotti da un colpo di tosse. Scossi la testa allontanandomi, dietro di noi c'erano i suoi amici che ci guardavano con lo sguardo corrucciato.
«Dobbiamo andare Adam, c'è Penelope fuori che ti aspetta. È stato anticipato l'incontro» disse il biondino dando un'occhiata alla mia figura.
«Stai attento» sussurrai prima che si distaccasse.
«Curi tu le mie ferite?» mi punzecchiò con un accenno di sorriso.
«Potresti trovarmi sveglia, chi lo sa» lo assecondai
«Aspettami sveglia allora, ho bisogno di un'infermiera» mi fece un occhiolino e andò via insieme ai suoi amici che erano ignari della nostra conversazione.
Avevo appena detto di sì ad Adam di venire in camera mia? Mi aveva presa in giro o sarebbe venuto veramente? Con i mille pensieri che mi frullavano nella mente, ripresi tutte le mie cose ritornando in camera.
Cenai con Cressida ascoltando le sue disavventure con Ryan ma con la testa altrove, a due occhi grigi che in questo momento era a combattere chissà con chi. Provavo un po' di angoscia, il timore che si facesse male. Non dovrei sentirmi così, non dovrei preoccuparmi per Adam Parker.
«Ti vedo pensierosa» assottigliò lo sguardo in cerca di una risposta.
Non ero pensierosa, assolutamente no. Stavo solo pensando a quell'ammasso di muscoli, con l'aria di strafottenza.
«No, sono solo stanca. Andrò a dormire» finì quella pasta al sugo in pochi minuti, rifilandomi prima che il suo interrogatorio continuasse. Mi fidavo di Cressida, però come facevo a raccontarle di tutto questo. Era attratta e pensava a Ryan ma allo stesso tempo pensavo che il suo pallino di andare a letto con Adam e sperimentare le sue doti non fosse mai svanito.
Sospirai non sapendo come gestire al meglio questa situazione. Dovevo forse ritornare la ragazza di qualche mese fa, quella che viveva nel suo mondo a parte estraniandosi da tutti.
*Spazio Autrice*💖
Mie Lettrici e miei lettori, come state??
Sono tornata con un nuovo capitolo, la situazione tra Adam e Alyssa sembra prendere una piega strana. Adam andrà seriamente in camera di Alyssa per farsi curare?
Ci sentiamo nel prossimo capitolo🌻
~Nanny
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Lullaby
ChickLitAlyssa Turner, una ragazza spezzata dagli eventi della vita ma con un cuore gentile. Con le sue felpe oversize e la sua tisana all'arancia e melograno vuole passare inosservata all'Aidem ma essere la migliore amica di Cressida Fox non l'aiuterà per...