Essere o non essere, come diceva Amleto, spesso ci fermiamo nel fare un passo poiché subentra la paura di trovare qualcosa di peggiore. Quindi mi chiedo se questa paura, coesisterà fino a che l'ultima briciola di agonia venga spazzata via.
Driin. La sveglia. Odio terribilmente questo suono, preferirei qualche dolce melodia a svegliarmi. La porta venne aperta d'impeto dalla mia migliore amica, nonché Cressida Fox, la ragazza più popolare del college. Tutti la desideravano, avrebbero fatto di tutto pur di ricevere un saluto da parte sua o un appuntamento.
Si presentò nella mia stanza, già pronta con la piega perfettamente al suo posto. Un gloss rosato a riempire le sue labbra carnose e quel corpo sinuoso che faceva girare la testa a chiunque la incrociasse sul suo cammino.
«Ancora in pigiama!» mi rimproverò sbuffando per la mia pigrizia.
Ebbene sì, ero il suo opposto. Odiavo alzarmi dal letto per prepararmi però in compenso seguivo volentieri le lezioni. Indossai alla rinfusa una tuta, piegata in malo modo nell'armadio. Ma poco importava, eravamo in ritardo per la colazione ed io senza la mia amata tisana all'arancia e melograno non potevo iniziare la mia giornata.
«Pronta!» esultai felice di raggiungere la sala mensa.
La sua camera era accanto alla mia e puntualmente ogni mattina passava da me per assicurarsi che mi fossi alzata. Scendemmo e già tutti gli occhi furono puntati su di noi, o meglio su di lei. Io mi nascondevo sotto al berretto nero. Ieri sera avevo finito la serie che avevo iniziato due giorni fa e le mie occhiaie potevano confermarlo, quindi perché dare spettacolo davanti a centinaia di persone?
Mi sentivo di sfigurare accanto a lei, inoltre odiavo essere sotto ai riflettori. Cressida invece, era nel suo mondo. Sorrideva a tutti non lasciandosi intimidire nemmeno dagli sguardi della squadra di football, alcuni veramente belli.
In sala mensa c'era il caos, si stavano lanciando muffin ed uno atterrò proprio ai miei piedi. Tempismo perfetto!
Si avvicinarono quelli della squadra di football, io mi nascosi dietro la mia migliore amica e ne approfittai per riempirmi il bicchiere con la mia tisana. Era bollente quindi feci attenzione a non scottarmi.
Quasi sputai tutta la tisana quando vidi Ryan Smith poggiare la sua mano sul sedere della mia amica. Quando stavo per intervenire, la porta venne aperta. Tutti rimasero in silenzio e poteva dire solo una cosa: Adam Parker stava attraversando l'intera sala.
Voltai di poco lo sguardo e lo vidi camminare a testa alta fino a raggiungere il suo tavolo, seguito dai suoi tre amici: Liam, Ethan e Oliver.
Il sogno di tutte, insieme ai giocatori di football. Sopratutto uno in particolare, Adam, il desiderio della mia amica. Praticamente sbavava ogni volta che lo vedeva, sbavava sui tatuaggi che aveva, sul crocifisso che portava al collo ed anche per i suoi occhi magnetici. Poteva avere tutto quello che desiderava ma i suoi occhi guardavano sempre lui.
Si allontanò da Ryan aggiustandosi la giacca di jeans, corse verso di me cercando di non mostrarsi troppo entusiasta.
«Lo so amica, calma» brontolai alla vista del suo sorriso smagliante ogni fottutissimo giorno appena quel ragazzo varcava la porta.
«Abbiamo lezione, è tardi» guardai l'orologio appeso alla parete
«Adesso sono arrivati» sbuffò contrariata, aveva le braccia conserte come una bambina.
«Muoviti Cressida! Il figlio del preside può non farsi questi problemi ma noi sì»
Annuì e poco convinta lasciammo la sala mensa, ci dividemmo poiché seguivamo corsi differenti. Adesso avevo letteratura, probabilmente il professore avrebbe continuato il suo discorso su Shakespeare e non mi dispiaceva affatto seppur fossero solo le otto e trenta del mattino.
Ricevetti anche dei sms proveniente da Cressida, mi aveva mandato delle foto della sua cotta. Era seduto in fondo alla sua aula. Le sue spalle erano molto grosse, a vederlo da qui sembrava un giocatore anche lui invece qualsiasi cosa lui facesse, nessuno ne era a conoscenza se non i suoi amici.
Terminarono le lezioni e la prima cosa che feci, fu chiamare i miei nonni. Appena sentì la loro voce, mi tranquillizzai subito, ero al settimo cielo.
"Nonna"
"Alys"
"Tutto okay?"
"Certo, stai tranquilla" e potei immaginare un sorriso sulle sue labbra
"Barth tutto bene?" chiesi agitata
"Ha mangiato, è ingrassato un po' ma è spensierato"Tirai un sospiro di sollievo e riattaccai la telefonata non prima di essermi assicurata di nuovo che stessero tutti bene. Lo so, ero paranoica ma avere le persone più care che ho, lontane da me mi faceva sentire malinconica.
Non li vedevo da mesi e appena possibile li avrei raggiunti. Non mi accorsi di dove stessi andando, sentì solo uno splash sotto ai miei piedi.
«Porca foglia, spero che non sia quello che penso» chiusi gli occhi e respirando profondamente diedi uno sguardo in basso e vidi la suola della mia scarpa immersa nella cacca di qualche cane.
Sentì qualche risa, la mia idea di passare inosservata sembrò non funzionare quella giornata.
«Che cazzo c'è da ridere?!» sbottai rivolta ai presenti
Mi girai a guardarli infastidita e mi accorsi solo in quel momento di una cosa: Adam Parker era seduto su un muretto, con la sigaretta tra le labbra e i suoi occhi magnetici nei miei. Anche il suo gruppetto mi fissava e mi diedi della cogliona mentale, per aver fatto una delle figuracce peggiori di quest'anno.
Arrivò Cressida, saltellando quasi e quando fu accanto a me, iniziò a guardarsi intorno storcendo la bocca.
«Cos'è questa puzza?»
«Merda» sbattei le ciglia indicando la mia scarpa
Portò una mano sulla bocca, trattenendo una risata. Imbronciata spostai il piede iniziando a camminare lontana da lei.
«Scusa dai» mi seguì
«Mi hanno vista tutta Cress» borbottai in imbarazzo.
«Non ci pensare» baciò la mia guancia dolcemente
Strisciai la scarpa sul suolo per toglierne almeno il residuo. «Puzza però» si tappò il naso
«Sai pensavo invece che profumasse» ironizzai
Vidi delle ragazze raggiungerla e scappai via prima che arrivassero. Sicuramente dovevano spettegolare e a me non interessava.
Presi un tramezzino dal distributore, probabilmente era lì da giorni ma l'avrei mangiato lo stesso. Corsi via nella mia stanza ponendo fine a quella giornata devastante, misi le scarpe fuori alla finestra per non infettare la stanza e mi preparai per una maratona di film strappalacrime.
*Spazio autrice* 🌈🌈🌈
Mie lettrici e miei lettori, sono tornata!💖 È stato un periodo un po' lungo e con mille complicazioni però sono di nuovo da voi. Voi come state? Ringrazio alcune di voi che mi avete scritto in privato per chiedermi quando tornassi. In questo tempo, ho buttato giù tante idee, nessuna che mi piacesse finché non ho ritratto veramente quello che volevo.
Ho cercato in questa storia, di distaccarmi da ogni schema seguendo degli argomenti che ho tanto a cuore.
Con amore, la vostra Nanny🌻
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Lullaby
ChickLitAlyssa Turner, una ragazza spezzata dagli eventi della vita ma con un cuore gentile. Con le sue felpe oversize e la sua tisana all'arancia e melograno vuole passare inosservata all'Aidem ma essere la migliore amica di Cressida Fox non l'aiuterà per...