Capitolo 52

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Uscì dall'aula con il cuore a mille, oggi era il compleanno di Adam. Ero in ritardo per la sua festa a sorpresa, avevo organizzato insieme ai ragazzi qualcosa nel loro appartamento. Avevo chiesto di fare qualcosa di semplice che non lo mettesse troppo a disagio e che non si facesse troppo trambusto.

Raggiunsi Ethan nel cortile, picchiettò il dito sul telefono per indicare i miei quindici minuti di ritardo. Gli diedi un bacio sulla guancia e mi infilai velocemente il giubbotto.

«Adesso capisco perché Adam è pazzo di te, nessuno riuscirebbe ad arrabbiarsi con te. Emani tanta dolcezza piccola Turner»

Al suo nomignolo storsi le labbra, lui d'altro canto ne approfittò per darmi un leggero pizzichino sulla guancia «La torta l'ha comprata Liam, Oliver ha pensato alle bevande. Le pizze arriveranno più tardi. Mi spieghi cosa dobbiamo fare?» si accigliò non capendo

«Tu preparerai la stanza con i palloncini mentre io starò nella sua stanza. Mi serve massima concentrazione» lo avvisai

«Posso fiatare?»

Scoppiai a ridere per la sua espressione e finsi di pensarci su. Quando arrivammo al loro appartamento, Ethan prese dei sacchetti in macchina, c'erano dei palloni e le candeline. Presi il mio zaino e corsi nella sua stanza.

Gli avrei dato il mio regalo a fine serata, i ragazzi mi avevano detto che a lui non piacevano. Loro solitamente gli regalavano qualcosa per la boxe ed io ero andata in panico. Avevo trovato cosa potessi fare, quello che mi riusciva di più: disegnare.

Trascorsi quattro ore e mezzo in quella stanza, avevo le dita consumate e sporche dalla mina. La scrivania era sporca di pittura, non avevo tempo per pulire quindi incorniciai il disegno mettendo un nastro rosso.

Adam era andato da sua madre a pranzo, dopodiché era sparito. Non lo sentivo da un paio d'ore e mi iniziai a preoccupare. In cucina c'erano Cressida e Ryan, i suoi tre amici e Monique, la ragazza francese che stava frequentando Liam da qualche mese. Sembrava una cosa seria anche se non lo voleva ammettere.

«Ho chiamato Adam, sta giù al palazzo» ci avvisò Oliver correndo a spegnere le luci.

Trattenni il fiato, il cuore batteva forte contro la gabbia toracica. La porta venne aperta, sentimmo dei passi e poi la luce venne accesa. Urlammo "buon compleanno" uscendo dal nascondiglio, lui ci guardò non capendo niente finché il suo sguardo finì su di me.

Mi feci piccola piccola in un angolo, gli fecero gli auguri di compleanno ma i suoi occhi rimasero su di me. Quando si avvicinò sperai che non fosse arrabbiato, mi alzai sulle punte per abbracciarlo ma le sue labbra si appropriarono delle mie violentemente. Ricambiai sotto lo sguardo di tutti, nascondendomi grazie ai miei lunghi capelli.

«Fate sesso dopo» sbatté le mani Ethan facendoci distaccare «Anzi no, devo dormire» borbottò cocciuto

«Dove sei stato?» gli chiesi

«Ho avuto delle commissioni da fare» restò vago

«Tu hai organizzato tutto questo?» indicò le decorazioni

«Con i ragazzi, è stata anche un'idea loro»

Arrivarono le pizze e tutti si ingozzarono affamati. Presi una fettina e mentre stavo per sedermi, Adam mi tirò verso di lui facendomi sedere sulle sue gambe. Sprofondai nei suoi capelli morbidi senza gel, lasciandogli un bacio. Era pensieroso, non gli era piaciuta la sorpresa?

«Stasera resti a dormire qui?» sussurrò al mio orecchio

Lo guardai annuendo, non avevo alcun cambio. Avevo bisogno anche di una doccia dopo la giornata estenuante.

«Hai dipinto?» guardò le mie mani

«Sì durante la lezione, non ho avuto tempo di tornare in camera e cambiarmi. Sono corsa qui, spero che non ti abbia dato fastidio» farfugliai persa nei suoi occhi

«Non lo pensare nemmeno» negò e fui felice di questo.

Fu una serata molto piacevole, ci divertimmo a fare dei giochi. Adam spense le candele e fu il momento dei regali. Cressida e Ryan gli avevano regalato una maglia molto carina anche se non pensavo fosse il suo genere, i ragazzi invece dei guantoni veramente belli. Ringraziò tutti e quando fu il mio turno, le mani pizzicavano. Lo tirai in disparte e gli consegnai la tela incartata, lui mi guardò curioso e iniziò a togliere il nastro.

Quando vide il dipinto, si ammutolì. Il suo sguardo si alternava tra me e la tela «Sapevo che non ti piacessero i regali in generale e ho pensato che magari potesse piacer-»

Mi zittì con un bacio delicato «Questo è stato il miglior regalo che abbia mai ricevuto» si rigirò la tela

Si avvicinarono tutti per guardarla e vidi i ragazzi stretti ad Adam felici nel vedere Alec disegnato. Avevo preso la foto che stava nella sua stanza, immortalandola su tela. Erano raffigurati Adam e Alec in primo piano e dei guantoni da boxe che penzolavano dalle mani di quest'ultimo.

Si complimentarono tutti, compresa Cressida che mi abbracciò a lungo. Finì la festa e uscirono tutti anche i ragazzi, ne approfittai per fare una doccia. Misi una maglia bianca di Adam che mi arrivava alle ginocchia, camminai scalza raggiungendolo in camera.

Era accanto alla finestra a fumare, mi avvicinai baciando il suo bicipite. Mi strinsi al suo bacino nudo, lasciandomi cullare come se fosse sempre la prima volta.

«Ti sei divertito?» biascicai

«Solitamente non amo le feste di compleanno ma è stata molto piacevole morettina» intrecciò i miei capelli fra le dita.

Dopo che terminò di fumare si mosse per spegnere la cicca e quando ritornò nella posizione di prima notai una cosa strana, aveva un nuovo tatuaggio. Lui vide dove fosse rivolto il mio sguardo e si spostò di qualche centimetro permettendo alla luce della luna di illuminargli quel punto.

Ero sconvolta, mi tappai la bocca non credendo ai miei occhi. Aveva un girasole tatuato sul petto.

«Adam» dissi, ero a corto di parole.

«Mi dicesti che sono inciso nel tuo cuore, ebbene Turner tu sei incisa anche sulla mia pelle»

Tracciai delicatamente il contorno idratato dalla crema e con il cuore in gola mi spinsi verso di lui per baciarlo. I suoi occhi erano socchiusi e mi persi ancora una volta nel guardarli. Dalla prima volta che li avevo incrociati erano diventati una dipendenza.

«Sei tutto matto!» saltai tra le sue braccia con un sorriso enorme sul viso.

Io e Adam eravamo legati da un filo rosso, i nostri cuori battevano all'unisono e per quanto fosse stata complicata la nostra storia, Adam Parker ne era valsa la pena. Senza chiedermi il permesso si era intrufolato nella mia vita, facendomi provare il sapore della felicità. Contro ogni mia aspettativa, mi ero innamorata di lui.

*Spazio Autrice*💖
Mie lettrici e miei lettori, è giunta al termine anche questa storia. L'avevo terminata già da un po' però nel frattempo stavo scrivendo la prossima, una bozza un po' da ridefinire. Voglio ringraziarvi per il supporto, siete unici. Grazie anche ai bei messaggi e a chi c'è stato dal giorno zero e continua a sostenermi. Mi scuso per qualche errore sia di battitura che di espressioni, revisionerò al più presto.
Inevitabilmente Alyssa e Adam hanno fatto parte di me in questi mesi, capisco sempre di più, quanto possa essere terapeutica la lettura. Quanto amiamo sognare, fantasticare,  perché siamo tutte delle inguaribili romantiche. Crediamo nell'amore vero, non smettiamo mai🪄
Siete fantastici🫶🏽🌻
Ci vedremo molto presto🫀
Con affetto, Nanny

LullabyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora