Capitolo 48

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«Te ne vai senza chiedermi cosa ne penso?»

Mi fermai dopo quella domanda, roteando nella sua direzione. Morsi il labbro quando lo vidi venire verso di me con una strana espressione in viso.

«Chiedimelo Turner» quasi sembrò una supplica la sua richiesta, avevo il cuore in subbuglio. Non capivo il motivo della sua insistenza.

«Fallo» sospirò

«Cosa pensi Adam?» ripetei le sue parole iniziali acconsentendo a questa richiesta.

«Penso che se ti lasciassi andare adesso ti perderei un'altra volta e non posso accettare di non sentire il tuo profumo o vedere i tuoi occhi da cerbiatta» dichiarò e trattenni un sorriso

«Sei stato con un'al-» la sua mano si poggiò sulla mia bocca zittendomi.

«Sono un coglione per questo, perché ti ho mentito» ammise e sussultai contenta e arrabbiata allo stesso tempo.

«E non dirmi più di non aver capito niente di te! Perché in questi mesi ho visto più di quanto mi soffermo generalmente a vedere, non mi sono soffermato a vedere la tua parte esteriore. Per una fottuta volta non mi sono comportato come ho sempre fatto, non ho scopato una ragazza senz'anima» la sua mano scivolò sul retro del mio collo tenendo ben salda la presa mentre le sue parole presero il sopravvento dentro di me.

«Dalla prima volta che calpestasti la merda di quel cane e urlasti "porca foglia" mi venne da sorridere pensando a quanto fossi imbranata»

Arrossì ricordando quel giorno, eppure quando sollevai lo sguardo sul suo viso, non gli vidi nessun sorrisino sulle labbra. Era serio, non si stava prendendo gioco di me.

«A tutte quelle mentine che mangi come se niente fosse, a quando ti mordi le labbra dal nervoso o agitazione. A quando gesticoli senza fine e mi sembri una bambina che vuole altre caramelle» corrucciò la fronte il suo sguardo finì sulle mie labbra e indugiò molto con il pollice ma non mi baciò.

«Non dirmi più che non ho capito niente di te! Per la prima volta ho vissuto qualcuno così intensamente e non sai l'effetto che hai su di me, al controllo che eserciti nella mia mente. Quando ho visto tutto il dolore che ti porti dentro, volevo a tutti i costi fartelo sparire. Volevo bermi tutto l'amaro dei tuoi ricordi e darti solo un po' di sollievo»

I miei occhi divennero lucidi perché nessuno mai mi aveva detto una cosa del genere. Lui l'aveva fatto e non solo detto, aveva veramente provato a darmi leggerezza e spensieratezza. Quella che mi era mancata in tutti questi anni, mi ero sentita accettata nelle sue braccia. Aveva persino ricostruito la cicatrice che mi aveva procurato tanta sofferenza.

«Adam» tirai su con il naso, avevo i brividi su tutto il corpo e mi sentì come una bambola di porcellana. Fragile nelle sue mani.

«Queste cose so che dovevo dirtele prima magari prendendo anche un due di picche ma non ho avuto il coraggio. Tu sei stata più coraggiosa di me! Non avrei permesso però che tu ti allontanassi di nuovo da me, questa volta per sempre. Non ho mai guardato nessuno con la stessa intensità di quando guardo te. E non nasconderti più! Non ti rendi conto di cosa penso ogni volta che ti guardo»

Allacciai le braccia attorno al suo busto, sollevai le palpebre guardandolo dal mio metro e sessanta.

«Cosa pensi?» sorrisi timidamente

«Di come in mezzo a quel corridoio voglia strapparti i vestiti e baciare ogni centimetro di pelle. È molto peccaminoso secondo te?» le sue mani strizzarono le mie natiche come solo lui poteva fare.

«Visto che la casa sembra deserta, potresti mostrarmi questo desiderio peccaminoso adesso?»

Successe tutto in una frazione di secondi, le sue labbra baciarono le mie con veemenza. Avevo quel bisogno di toccarlo, quel bisogno di unire le nostre anime.

«Tutto questo può andare via» mi abbassò i pantaloni della tuta e mi aprì la zip della felpa. Rimasi nuda davanti a lui, mi sollevò da terra appoggiandomi alla parete fredda.

«Ho i preservativi in camera» ringhiò nel mio orecchio

«Vieni fuori» lo rassicurai

La punta del suo membro entrò nella mia entrata facendomi mozzare il fiato. Fu così intensa quella sensazione, non c'erano barriere, le nostre mani che si toccavano bramando di volerne ancora di più.

«Se questo non è il Paradiso non so cosa sia» un suono gutturale provenne dalla sua gola, facendomi sorridere. Affondò con il suo pene ancora di più, mi sentì piena e senza voce. Venni risucchiata dal piacere ogni volta che affondava sempre di più.

«Non puoi capire quanto mi è mancato questo» un'altra stoccata che mi catapultò in un immenso piacere che accresceva sempre di più.

«Nessuna potrebbe farmi l'effetto che hai tu su di me» sussurrò sul mio collo baciando subito dopo un lembo di pelle.

Il cuore scoppiettava dalla felicità, schiusi la bocca per prendere aria quando l'orgasmo arrivò. Rimasi in stato di trance per una trentina di secondi, le mie unghie si conficcarono nelle sue spalle.

«Quanto vorrei venirti dentro» borbottò. Le sue stoccate continuarono per poco, colpendo la mia intimità stremata e dolorante dall'amplesso. Uscì in tempo schizzando il suo seme sulla mia pancia.

Il cuore martellante, i nostri occhi lucidi e lambiti dal piacere. L'orgasmo mi aveva pervasa completamente, consumando ogni briciolo della mia essenza.

Sigillai le nostre labbra, in un bacio delicato e bisognoso. Non potevo credere che fossi qua tra le sue braccia, non mi ero illusa che fosse soltanto un'esclusiva.

La sua mano sfiorò la mia cicatrice dolcemente e gli sorrisi lasciando che quel lento movimento mi facesse dimenticare persino il mio nome.

«Ti sei comportata da stronza» incalzò

«Perché?» ridacchiai

«Nessuna ragazza mi aveva lasciato nel letto andandosene, le ho sempre mandate via io e non me ne sono mai pentito nemmeno una volta. Quando mi svegliai e tu non eri al mio fianco, ti ho odiata profondamente» ammise storcendo la bocca nel ricordare quel giorno.

Sorrisi vittoriosa di avergliela fatta pagare in qualche modo, perché per quanto lui mi piacesse non mi sarei mai abbassata ad elemosinare niente da lui.

«Te lo sei meritato Parker!»

La sua mano strinse le mie guance, le labbra si schiusero a pesciolino e si imbatté feroce su di esse.

«Vediamo cosa ne pensi dopo che ti avrò scopata in doccia»

*Spazio Autrice*💖
Mie lettrici e miei lettori, come state?
Dichiarazione avvenuta, Adam Parker ci hai fatti patire un po'...
Ci sentiamo nel prossimo capitolo🌻
~Nanny

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