Risvegliarsi nella casa dei quattro ragazzi più discussi dell'Aidem era stranissimo. Risvegliarsi stretta ad Adam era la cosa più pericolosa in questo caso, ne eri quasi dipendente da quella stretta sicura e quel profumo di muschio che emanava la sua pelle mi faceva sentire bene.
Il suo viso era rilassato, il suo respiro impercettibile. Guardai i suoi tatuaggi, i suoi capelli un po' in disordine, alla sua mano tatuata in contrasto con la mia pelle chiara. Era poggiata sul mio fianco e mai avrei pensato di trovarmi qui tra le sue braccia, osservandolo mentre dormiva.
La sveglia sul mio cellulare prese a suonare svegliando anche il moro accanto a me. Mi mossi per spegnerla e facendo così sciolsi anche i nostri corpi stretti.
«È tardi» farfugliai facendo finta di sbadigliare, non potevo di certo dirgli di averlo fissato a lungo.
«Ti accompagno» reclinò il collo mettendo in mostra il suo pomo d'Adamo ben evidenziato. Quanto avrei voluto trascinare il dito su quel lembo di pelle.
«Dovrei cambiarmi» non potevo di certo presentarmi alle lezioni con i pantaloncini.
«No» mi assecondò
«Potresti prendere un pantalone dal mio armadio»
Diedi un'occhiata tirando fuori una tuta nera, presi solo il pantalone e tirai il laccetto, con un elastico feci un nodo camuffandolo sotto la felpa. Lui d'altro canto si divertiva a guardare la scena ancora disteso nel letto con le braccia ad incrocio dietro la testa.
«Faremo tardi!» sbattei le mani incitandolo
Si alzò venendo velocemente verso di me, afferrò il mio viso e con una mossa repentina tirò il mio labbro inferiore facendomi mugolare.
Mentre lui si lavò, andai in cucina ma era vuota. Cazzo era tardi! Bussai alla porta del bagno che si aprì qualche secondo dopo, Adam aveva il corpo gocciolante e quella vista fu un colpo al cuore.
«Vuoi asciugarmi?» sogghignò vedendomi lì impalata
«No!» risposi di getto con un caldo proveniente dal basso e dal mio viso.
«Mi serve uno spazzolino, non ho il tempo di ritornare in camera. La doccia la farò dopo le lezioni» parlai a raffica sotto il suo sguardo stranito, vidi la confezione di uno spazzolino e lo presi senza nemmeno chiedergli il permesso.
E così mentre lui finì di prepararsi, impeccabile come sempre, io mi diedi una sistemata. Alzai il cappuccio ma Adam me lo riabbassò subito dopo.
«Dai! Ho un aspetto pietoso» mi lamentai
«Questa fissa di coprirti sempre» borbottò mentre scendemmo di casa.
Il tragitto fu breve poiché distava pochi metri dal campus. Parcheggiò al solito posto, il cortile era gremito di studenti ed entrare adesso sarebbe stato un casino. Quando fummo all'entrata, si voltarono a guardarci. Agitata mi voltai verso di lui tirando un sorriso.
«Devo andare» come la stupida andai via senza nemmeno guardarlo, mi sentì male dopo quel gesto, ma come potevo cambiare questa cosa? In effetti io e lui non eravamo niente, per lui era solo sesso. Io mi facevo mille paranoie quindi questa situazione sarebbe sempre stata così. Provai una morsa allo stomaco tutto il tempo.
Seguì le lezioni, feci anche un compito a sorpresa. Fortunatamente avevo studiato quindi riuscì a rispondere a gran parte delle risposte. Con lo zaino in spalla mi diressi in mensa, i miei occhi cercarono quelli di Cressida. Era seduta al nostro solito tavolo, con la testa china sulla sua insalata.
Avanzai nella sua direzione, spostai la sedia per sedermi accanto. Mi guardò sorpresa e un lieve sorriso spuntò sulla sua bocca «Quell'insalata deve fare veramente schifo» commentai ironica
«Manca una persona che mi faccia mangiare noodles o cotoletta con patatine» tirò su con il naso
«Non ho nessuna delle due però ho una mentina» le misi la caramellina davanti alla sua insalata ridacchiando. Storse il naso e addentò una foglia di insalata.
«Mi basta la mia migliore amica» fece ricadere la forchetta nel piatto e si alzò guardandomi dall'alto.
Seguì il suo gesto e mi misi di fronte a lei, non ci furono altre parole, ci abbracciammo forte ignorando i bisbiglii che ci furono.
«Mi dispiace per tutto quello che è successo, tu sei la cosa migliore che mi potesse capitare in questo postaccio» piagnucolò nel mio collo
«Cressida Fox asciuga quelle lacrime altrimenti che reputazione daremo» la presi in giro ma nel mentre la stritolavo forte. Mi era mancata tanto!
«Me ne frega» si distaccò mostrandomi i suoi occhi arrossati
«Per te scenderei anche in ciabatte e capelli sporchi» arricciò il naso e mi venne da ridere, non me la immaginavo in quello stato.
«Vieni qua»
La tirai verso di me stringendola in un altro abbraccio, poteva succedere qualsiasi cosa, potevamo offenderci o stare lontane qualche giorno ma saremmo sempre state Alys&Cress. Saremmo sempre state unite, una l'opposta dell'altra, una logorroica e l'altra taciturna. Una il sole e l'altra la luna ma sarebbe sempre state così. Il legame che ci univa andava oltre tutto.
«Sai mi è venuta voglia di focaccia» si riprese asciugando il suo volto umido.
Da lontano due occhi grigi mi rivolsero un'occhiata fugace, mi venne una morsa poiché in questo momento vorrei baciarlo ed invece sembravamo due perfetti sconosciuti.
«Mi sono persa qualcosa?» domandò Cressida alternando lo sguardo dal tavolo di quei quattro al pantalone della mia tuta.
«Ho fatto sesso con Adam» dissi sottovoce mordendo il labbro
«Cosa?!» strillò d'istinto e tutti gli occhi furono su di noi. Le diedi una gomitata per farla smettere.
«Diamine! Hai fatto sesso con Adam Parker?» strabuzzò gli occhi
«Due volte con la precisione»
«Cazzo amica, hai perso la verginità con lui?» aveva la bocca schiusa per la sorpresa e un luccichio negli occhi.
Cressida aspettava questo momento con ansia, forse avrebbe pensato a tutti meno che a lui. Lo scapolo più ambito in questo campus si era preso la mia verginità ed io gliel'avevo servita su un piatto d'argento.
«Adesso?»
«Adesso sono fottuta» alzai gli occhi al cielo
«Lo evito come la peste per il semplice fatto che io e lui non siamo niente. Per lui una varrà un'altra, il problema sono io Cress»
Quando passarono accanto a noi, i miei occhi speravano di incrociare i suoi ma mi ignorò palesemente. La cosa mi ferì e Liam lo capì, passando accennò a un sorriso dolce e gliene fui grata.
«Non avrei mai pensato che ti piacessero i bad boy amica» armeggiò con la cerniera del suo zaino tirando fuori il suo quaderno rosa pieno di piume.
«Non è un bad boy, è solo un ragazzo difficile da capire»
«Porca puttana questa cotta per lui non ci voleva proprio» mi diede delle pacche sulla schiena per confortarmi.
«Non è una cotta» borbottai
«È solo una... una» mi bloccai non sapendo cosa dire
«Adam Parker ti piace» terminò la frase con un sorriso smagliante sul volto.
*Spazio Autrice*💖
Altro che cotta, la nostra Alyssa sta sotto un treno. Ha chiarito con la sua migliore amica, raffreddando allo stesso tempo il rapporto con Adam. Riusciranno a parlare i due?
Ci sentiamo nel prossimo capitolo🌻
~Nanny
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Lullaby
ChickLitAlyssa Turner, una ragazza spezzata dagli eventi della vita ma con un cuore gentile. Con le sue felpe oversize e la sua tisana all'arancia e melograno vuole passare inosservata all'Aidem ma essere la migliore amica di Cressida Fox non l'aiuterà per...