Capitolo 47

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Un buonissimo odore mi fece svegliare, sollevai le palpebre lentamente. Cercai di mettere a fuoco quella stanza familiare, un braccio penzolante sopra la testa mi fece sussultare, era Adam e quest'odore era il suo profumo.

Avevo tantissimi ricordi sconnessi di ieri sera, mi ricordavo di essere andata ad una festa ed aver bevuto tanti drink colorati. Avevo preso un taxi che mi aveva accompagnata qui, la doccia con Adam poi... un momento! Io e Adam abbiamo fatto la doccia insieme!

Mi girai verso di lui, era bellissimo anche quando dormiva. Avevo un accappatoio addosso e sotto era nuda. Non vidi i miei vestiti in giro per la stanza, la casa era in completo silenzio quindi probabilmente dormivano tutti e goffa com'ero li avrei svegliati tutti.

Il suo braccio mi teneva stretta a lui e mi godetti quel momento prima che ritornassi alla normalità e capire che fosse soltanto un'illusione. Mi sottrassi alla sua presa, individuai un bicchiere d'acqua sul comodino e una pillola. Era quella che davo a Cressida quando stava male, la mandai giù bevendo un sorso d'acqua.

«Che fai?» sentì il letto muoversi e dopo pochi istanti era davanti a me tutto frastornato. Era ancora più bello appena sveglio.

«Scusa non volevo svegliarti, prendo i miei vestiti e vado via» quando mi alzai non vidi il mio abito da nessuna parte.

«Ti sei vomitata addosso»

Storsi il naso e arrossì per la vergogna, quindi mi aveva cambiata e messa a letto. Probabilmente avevo fatto la doccia guardando l'accappatoio bianco che indossavo, era enorme e mi aveva tenuta al caldo tutta la notte.

«Puoi prestarmi dei vestiti? Te li restituirò al più presto»

«Non vai da nessuna parte! Che ti prende Alyssa?» quando il tocco caldo della sua mano si avvicinò al mio viso, socchiusi gli occhi godendomi quella carezza.

«Voglio solo tornare nella mia stanza» ribattei mentendo spudoratamente

«Alyssa!» mi richiamò

«Le cose che dovevamo dirci già ce le siamo dette, non ho altro da dire» indietreggiai facendo sì che la sua mano si distaccasse dal mio viso.

«Guardami negli occhi e dimmi che sei davvero stanca di tutto questo» attese spazientito

Lo fissai negli occhi e dissi quello che voleva sentirsi dire «Sono stanca dell'esclusiva» ero una grandissima bugiarda!

Scottato si allontanò corrucciando la fronte, persino la dea tatuata sul petto mi rivolse uno sguardo di sdegno.

«La porta sai dov'è» andò verso l'armadio prendendo dei vestiti a caso e me li mise tra le mani. Non mi guardò nemmeno in faccia, come se fossi stata la causa del suo male.

«Se devi dirmi qualcosa fallo adesso» il mio labbro tremò e gli occhi pizzicavano, avevo voglio di chiudermi nella mia stanza e lasciarmi andare quelle lacrime che premevano di uscire da giorni.

«Sono stato a letto con un'altra durante questo periodo»

Quelle parole furono come lame per me, non potevo crederci che l'avesse fatto davvero. Era stato tutto frutto della mia immaginazione?

«Va bene, buon anno Adam» dissi con un filo di voce voltandomi per uscire dalla stanza.

«Non mi dici niente?!» mi tirò all'indietro con un gesto furioso

«Non mi dici con chi sono stato o che ti faccio schifo?!»

Un sorriso amaro si stampò sulle mie labbra. Davvero non aveva capito niente di me? «Eri felice quando l'hai fatto?» la mia domanda lo spiazzò e mi fissò stranito.

«Io voglio sapere tu cosa provi in questo momento!» le sue mani mi intrappolarono tra lui e la porta, le sue iridi grigie mi guardarono male.

«Se solo mi avessi guardata un po' di più in tutto questo tempo, non saresti qui a chiedermelo» gli sputai quelle parole con rammarico perché odiavo tutta questa situazione. Volevo solo andarmene e dimenticare tutto, dimenticarmi dei suoi occhi grigi.

«Ti ho guardata porca puttana! Più di quanto tu pensi!» sbottò

«Non abbastanza da capire che sono persa per te» si bloccò alle mie parole iniziali «Non abbastanza da capire che per me non sei mai stato l'esclusiva» presi fiato «Non abbastanza da capire che ogni mia cellula impazzisce appena tu mi tocchi o solo guardi con quelle iridi grigie che mi hanno dato il tormento quest'anno»

«Questo sentimento mi sta consumando e non accetto nemmeno che dopo tutti questi anni l'unica persona che mi abbia fatta sentire viva sia stato tu!»

Mi misi a nudo esponendogli i miei sentimenti, restò in silenzio guardandomi per tutto il tempo. Non riuscì a decifrare quello che stesse pensando però lo avevo spaventato dopo questa dichiarazione.

«Adesso permettimi di andare via, ne ho bisogno» biascicai a corto di parole, avevo il cuore che martellava dolorante. Avrei voluto solo che lui mi baciasse come nei film e mi dicesse che non gli ero indifferente come sembrava.

«Aspetta! È per questo che quella sera sei scappata da me e in questi giorni mi hai detto quelle cose?» mi guardò aspettando che gli rispondessi.

«Sì Adam, questa situazione era diventata surreale anche per me. Insomma io sono Alyssa Turner, la ragazza ombra dell'Aidem. Non volevo di certo... lo sai»

Non ottenni nessuno sguardo compassionevole e ciò mi rincuorò molto. Le sue braccia ricaddero ai lati dei suoi fianchi, il calore delle sue mani mi mancò come i suoi occhi che saettarono in un'altra direzione pur di non guardarmi.

«Vado a vestirmi»

Uscì dalla stanza con un peso in meno sullo stomaco, mi ero liberata una volta per tutte.
Mi chiusi in bagno e mi spogliai in fretta. Misi quel pantalone nero della tuta e la felpa sopra con la zip. I miei occhi avevano due fossi scavati, le guance rosee e le labbra torturate dai miei morsi. Tolsi l'elastico dai miei capelli lasciando che ricadessero sulle spalle.

Tornata al campus, avrei dovuto nascondere le mie condizioni a tutti gli studenti ma soprattutto alla mia migliore amica che mi avrebbe tempestato di domande. Riconobbi lo spazzolino che mi prestò e lo presi per lavarmi i denti. Aprì la porta del bagno, lui era appoggiato allo stipite con le braccia conserte e lo sguardo rivolto in un punto fisso. Era rigido e mi dispiaceva che questa situazione si fosse capovolta a causa mia, non doveva preoccuparsi però perché non avrei elemosinato le sue attenzioni.

Non avrei mai raccontato tutta questa storia ad altre persone, avrei mantenuto il segreto per il proseguimento civile di entrambi. Mi ero solo liberata dai miei sentimenti, anche ricevendo un rifiuto, non mi interessava.

«Prenditi cura di te» dissi dal profondo del cuore

«Te ne vai senza chiedermi cosa ne penso?»

*Spazio Autrice*💖
Sorpresaaa... Alyssa ha dichiarato i suoi sentimenti ad Adam, lasciandolo di stucco. È stato tutto frutto della sua immaginazione?
Ci sentiamo nel prossimo capitolo🌻
~Nanny

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