Adam pov's
Flashback
«Come ti chiami?» mi chiese l'uomo, si era abbassato alla mia altezza insieme alla donna al suo fianco. Erano vestiti molto bene e i loro vestiti emanavano un buon profumo, rispetto ai miei trasandati e consumati.«Adam» risposi diffidente
La donna mi guardò con compassione mentre la sua mano si avvicinò sempre di più al mio viso. Mi allontanai schiavando il suo tocco.
«Non ti voglio fare del male» disse lei ritentando, questa volta la lasciai fare e per la prima volta sentì qualcuno accarezzarmi e non schiaffeggiarmi.
«Vuoi essere nostro figlio?» chiese con voce rotta dal pianto.
«Mi metterete in qualche collegio?» farfugliai prendendo di nuovo le distanze.
«Vivrai con noi, andrai a scuola e farai una vita come tutti i bambini della tua età» intervenne l'uomo e le sue parole non fecero una piega, erano tutti bravi con le parole.
«Non è vero»
Scappai lontano da quel due signori, raggiungendo la camera che condividevo con Alec.
«Che succede?» chiese quando mi vide con l'affanno
«Due signori sono venuti per portarmi via ed io sono scappato» gli spiegai per filo e per segno la nostra conversazione mentre lui mi ascoltò attentamente.
«Tra qualche settimana vado via e non potrò più badare a te. Accetta, devi cambiare vita Adam» sospirò abbracciandomi
Mi svegliai con la suoneria assordante della sveglia, mi ero alzato tardi. Ancora assonnato raggiunsi i ragazzi in cucina, preparai alla svelta lo shaker buttando giù tutto il preparato proteico.
«Abbiamo fatte le ore piccole» commentò Ethan guardando il mio viso.
Ieri avevo avuto un incontro ed ero tornato tardi poiché mi ero fermato a bere una birra con John.
«Andiamo al campus, devo divorarmi tutti i cornetti che hanno» disse l'ingordo di Liam
Ci preparammo tutti in fretta, io andai con la mia macchina e loro tre con quella di Ethan. Solito giorno solita storia, mi ero rotto le palle di frequentare i corsi in questo campus se poi a fine anno il risultato era sempre lo stesso. Ero stato bocciato tre volte e alla quarta me l'hanno fatta passare probabilmente stufi di avermi ancora qui o semplicemente perché ero il figlio del preside.
In sala mensa c'era il solito caos, ognuno a chiacchierare al proprio tavolo. I ragazzi si avviarono a riempirsi il piatto mentre io annoiato mi sedetti incrociando le braccia al petto.
«Parker»
La voce di quel pallone gonfiato mi fece sollevare gli occhi al cielo, dovevo sopportarlo di prima mattina.
«Che cazzo vuoi!» tuonai già nervoso della sua presenza.
«Ci vedremo alla rivincita, hai saputo no?» mi guardò con un sorriso provocandomi ancora di più.
«Ti farò il culo di nuovo e a quel punto provare a colpirmi non ti salverà dall'umiliazione»
A testa alta se ne andò non rispondendo, però sapevo quanto gli avessero infastidito le mie parole.
«Cressida Fox è il mio sogno proibito» disse il biondo una volta ritornato al tavolo.
«Devi vedere se lei ti vuole»
Iniziarono a blaterare cose che non ascoltai, guardai nella direzione della bionda. Era sola, la morettina anche oggi non c'era. Avrà la febbre?
«Non c'è la tua preda mi dispiace» proferì Liam sottovoce per non farsi sentire dagli altri due.
«Non stavo pensando a lei!» lo rimbeccai con i pugni serrati
«Vabbè allora non ti interesserà sapere dove si trova adesso»
Maledetto figlio di puttana! Lo faceva di proposito! Inoltre lui come diavolo faceva a sapere dove si trovasse?!
«Cioè?» chiesi con tono disinteressato.
«Dalla sua famiglia, tornerà domani» rispose sogghignando
«Come fai a saperlo?» borbottai
«Ho sentito prima Mason che sfotteva la bionda e gli aveva chiesto dove fosse l'amica. Lei ha detto che era dalla sua famiglia»
Il fatto che Mason chiedesse di Alyssa mi faceva dubitare. Gli interessava? La sua era solo una tattica per attirare l'attenzione della morettina?
«Credo che a Mason interessi» suppose lui e non sapevo se lo facesse per ottenere qualche mia reazione o era sincero.
«Quindi se ti interessa ti conviene muoverti» concluse
«Non mi interessa nessuno! Non dire stronzate!» lo ammonì attirando anche l'attenzione degli altri due.
«Le farò conoscere solo il sesso e finirà lì» misi fine al discorso alzandomi.
Non sarà di certo una morettina imbranata che mangia mentine, beve tisane strane e profuma di ciliegie a fottermi il cervello. Presi il telefono cercando il suo contatto nella rubrica, indeciso se scriverle o meno. Alla fine digitai i tasti inviando quel messaggio.
"Domani vengo a riscuotere la mia pizza"Non passò molto tempo prima che rispondesse.
"Verrai tu da me? Sarò troppo stanca per alzarmi e venire da te""A domani"
Mi arrivò una foto, era Penelope fuori alla mia porta con addosso un top che metteva in risalto le sue tette grandi. Ghignai e lasciai il campus per tornare a casa, feci velocemente le scale raggiungendola.
L'afferrai velocemente per i fianchi entrando in casa, la sbattei contro il muro e lei già pronta per me appoggiò le sue labbra rosse sulle mie.
«Premio dopo la vittoria?» si leccò le labbra sensuale ansimando quando le strizzai un capezzolo.
«Girati» ordinai e così fece, tolsi velocemente il suo top e quella minigonna striminzita che indossava.
«Sei andata in giro senza mutandine?» la guardai scioccato
In risposta lei spinse il suo sedere sul mio bacino, slacciai il pantalone calandomi in seguito anche i boxer. Indossai un preservativo e la penetrai secco e deciso. Affondai tra le sue labbra umide, la sua figa era già fradicia per me.
«Non ne avrò mai abbastanza» gemette gettandosi i capelli sulla spalla destra.
Presi i suoi capelli in un pugno e iniziai a dare colpi più profondi. Nella stanza si sentirono solo i nostri gemiti e le nostre carni che sbattevano furiosamente. L'odore pungente di sesso era nell'aria e i suoi umori lungo le gambe. Schiacciai il suo corpo sul muro freddo facendola sussultare al contatto.
«Sto già venendo, fanculo Adam! Voglio ancora il tuo cazzo!» ringhiò lei in preda agli spasmi.
Continuai imperterrito, mi avvicinai al suo collo e non sentì il profumo di quella morettina che profumava di ciliegie che mi aveva lasciato persino sulla maglia. Era un profumo costoso ma forte, quasi mi diede fastidio.
«Sto venendo!» urlò agitandosi quando raggiunse l'orgasmo. La sua fronte era perlata dal sudore, il suo rossetto sbavato e aveva anche una striscia nera sotto all'occhio destro.
«Vienimi in bocca» si abbassò accogliendo il mio membro nella sua bocca, iniziando a succhiare da vera esperta. Penelope faceva dei pompini da vero sballo!
Poggiai le braccia alla parete e reclinando il collo dal piacere, affondai l'intera lunghezza nella sua bocca e gemetti da vero bastardo quando i suoi occhi divennero lucidi. Pompai velocemente fino a svuotarmi completamente in lei.
«Non mi deludi mai»
Provò a baciarmi ma mi scansai guardando le sue labbra sporche ancora del mio sperma. Che schifo!
*Spazio autrice*💖
Cosa ne pensate delle intenzioni di Adam? Saranno veramente quelle con Alyssa?
Ci sentiamo nel prossimo capitolo🌻
Ps: incontro pizza
~Nanny
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Lullaby
ChickLitAlyssa Turner, una ragazza spezzata dagli eventi della vita ma con un cuore gentile. Con le sue felpe oversize e la sua tisana all'arancia e melograno vuole passare inosservata all'Aidem ma essere la migliore amica di Cressida Fox non l'aiuterà per...