Era passati quattro giorni, quattro giorni di silenzio. Cressida mi evitava, in sala mensa se ne stava da sola in un angolino. Aveva allontanato persino Ryan che poverino, cercava in tutti i modi di avvicinarsi per parlarle.
Adam non veniva da quel giorno a scuola, non sapevo cosa gli fosse successo. Avevo visto solo i suoi amici, Ethan mi aveva salutato una mattina ma non avevo avuto il tempo di chiedergli lui dove fosse.
«Turner!»
E lui era decisamente l'ultima persona che volevo vedere e parlarci. Sbuffai quando si sedette sull'erba accanto a me.
«Cosa vuoi Mason?» chiesi annoiata dalla sua presenza.
«Gli animi all'Aidem sono cambiati, tu e la biondina avete litigato. Sai tutti si chiedono cosa sia successo tra di voi» la sua confessione non fece una piega, sapevo cosa dicessero nei corridoi ogni volta che passavo. Avevano trovato un nuovo pettegolezzo.
«Non me ne frega» sospirai guardando in un punto fisso.
«Mi chiedo perché te la fai con Parker, non ha per niente l'aria da bravo ragazzo eppure c'è qualcosa tra di voi» che ficcanaso!
«Tra me e Adam non c'è assolutamente niente. Inoltre non sono cose che ti riguardano!» lo ammonì per questa intromissione.
«Intanto fa a botte per te» dichiarò, mi voltai di scatto sorpresa, sapeva di aver attirato la mia attenzione e continuò.
«Io non ho fatto niente, sia durante la partita che nel corridoio. Appena qualcuno parla di te, lui impazzisce»
Il cuore fece una capriola a quelle parole. Ero stata io il motivo? «Sono io la colpevole?»
Fece un cenno con il capo e non ascoltai più quello che mi disse. Corsi via con un peso sul petto, dovevo parlare con lui!
Scavalcai il cancello e me ne fregai se mi avessero vista, corsi verso casa sua fino a perdifiato. Bussai due volte e quando vidi Liam tirai un sospiro di sollievo.
«Devo parlare con Adam» urlai
«Adam si sta allenando, stasera ha un incontro» spiegò dal balcone
«Apri»
Sentì lo scatto del cancello e quando si aprì, salì velocemente le scale arrivando davanti alla porta spalancata.
«Adam non tornerà presto» disse Ethan mentre gli altri due mi guardarono dietro con un'espressione strana in volto.
«Mi accompagnereste da lui? Devo parlarci, per favore» vidi le loro facce stranite e in difficoltà non sapendo cosa fare.
«Vi prego» tentai ancora
«Prendi le chiavi Ethan!» disse Liam all'amico, Oliver andò a prendere la sua giacca di pelle.
Morsi il labbro per tutta la durata del tragitto in macchina, avevo bisogno di vedere i suoi occhi grigi. Diamine! Quando fummo arrivati, aprì la portiera seguendo i tre. Dentro la situazione era un vero inferno, urla e schiamazzi, birre per terra, era tutto un caos.
«Stacci accanto, l'incontro avverrà a breve»
Seguì le indicazione di Liam, me ne stetti in disparte vedendo l'inizio dell'incontro. Quando lo vidi mi sentì risollevata, lo guardai prendersi a pugni con l'avversario, lo colpiva con una ferocia e sperai che finisse in fretta.
Lui sembrò in un'altra dimensione, assente e arrabbiato. Sfogò sul suo avversario stendendolo al primo round. Chiusi gli occhi sentendo il fischio di fine incontro e gli esulti tra le gratinate.
Gli amici di Adam si alzarono urlando anche loro, scese dal ring alzando le braccia. Quando guardò nella mia direzione, socchiuse gli occhi mettendo a fuoco la mia figura. Guardai le punte dei piedi quando si fermò a pochi centimetri da me occupando lo spazio circostante. Ignorò le voci dei signori che lo chiamavano, i suoi occhi erano fissi nei miei.
«Che ci fai qui?!» le sue narici si allargarono, non sembrò contento nel vedermi.
«Devo parlarti»
Il suo allenatore lo chiamò e fu costretto a voltarsi per sentire cosa gli dicesse.
«Ti accompagnano i ragazzi a casa, aspettami lì. Devo risolvere delle cose» mi avvertì
Annuì e vidi che si avvicinò ai suoi amici parlando sottovoce. Mi guardarono e nel momento in cui lui si allontanò, vennero da me.
«Andiamo Alyssa Turner» parlò Ethan
Mi accompagnarono sotto al palazzo, Liam mi diede il suo mazzo di chiavi, le guardai non capendo.
«Ci aspetta una festa bellezza, tu sali e aspetta Adam» spiegò Oliver
Scesi annuendo, seguì le loro indicazioni chiudendomi in casa. Raggiunsi il bagno per lavare il viso con acqua fredda, appena me lo sarei ritrovata davanti mi sarei tolto ogni dubbio.
Uscita sentì la porta dell'ingresso aprirsi, era tornato. Sentì la porta sbattere e qualche secondo dopo comparve in tutta la sua bellezza. Lanciò il suo borsone a terra, aveva la maglia umida e i capelli anche. Il profumo di muschio mi fece socchiudere gli occhi, così come la mano che si appoggiò sotto al mio mento.
«Guardami» ordinò con tono secco
I suoi occhi ispezionarono il mio viso e mi sentì vulnerabile sotto quelle pietre grigie.
«Perché non me l'hai detto?» deglutì
«Perché non mi hai detto di aver litigato con Mason per colpa mia?» domandai cogliendolo di sorpresa
La sua mano scivolò via, si distaccò anche da me prendendo le distanze.
«Questa stronzata chi te l'avrebbe detta?» grugnì arrabbiato
«Non importa» farfugliai
«È vero?» chiesi avvicinandomi a lui
«Smettila di guardarmi così!» borbottò storcendo la bocca.
«Così come?» chiesi non capendo
«Come uno dei tuoi disegni, come un'opera indecifrabile» sputò fuori, il cuore ebbe un sussulto. Era esattamente quello che facevo.
«E se volessi?» azzardai
«Stanne fuori morettina, dimentica quello che è successo»
Fosse facile, come potevo dimenticare le parole di Mason. Sì, avrei voluto che lui mi dicesse che fosse vero.
«Buonanotte Adam» sussurrai con rammarico
Non feci un passo che mi sbatté contro la porta del bagno dando un pugno al muro di lato alla mia testa.
«Non mi fai paura» ripetei le parole che gli dissi anche in corridoio.
Le sue labbra si avvicinarono all'angolo della mia bocca, trattenni il fiato desiderando che le spostasse al centro.
«Ah no?»
«N-no» balbettai quando spinse il suo bacino verso di me, impedendomi qualsiasi movimento.
«Hai litigato per me?» lo guardai dal basso ammaliata dalla sua bellezza.
«Sì» confessò
Rimasi di stucco, corrucciando la fronte. Aveva veramente fatto a botte per me?
«Perché?» chiesi deglutendo
«Vuole entrarti nella mutande» la sua mano si fece strada sul mio seno stringendolo nella sua mano.
«N-no non può?» farfugliai stordita dalla sua mano che tracciava la mia spina dorsale. Ebbi un fremito, immaginando le sue mani su di me come quella sera.
«Ti scoperò io, ti porterò allo stordimento, ti scoperò finché non mi chiederai di fermarmi. Mi approprierò della tua anima Turner»
*Spazio Autrice*💖
Il litigio tra Adam e Mason era causato da Alyssa. Dopo la rivelazione di Adam cosa accadrà tra i due?
Ci sentiamo nel prossimo capitolo🌻
~Nanny

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Lullaby
ChickLitAlyssa Turner, una ragazza spezzata dagli eventi della vita ma con un cuore gentile. Con le sue felpe oversize e la sua tisana all'arancia e melograno vuole passare inosservata all'Aidem ma essere la migliore amica di Cressida Fox non l'aiuterà per...