Capitolo 44

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Quando fui di ritorno a Maysville, mi incontrai con Cressida che mi venne a prendere all'aeroporto. Ci abbracciammo forte, in questi giorni mi era mancata tanto.

«Ti vedo un po' pallida, hai mangiato?» mi scrutò preoccupata

«Sì Cress, tanto anche» ridacchiai felice nel vederla.

Al ritorno verso il campus, mi raccontò che aveva trascorso il Natale insieme a Ryan, ufficializzando anche la loro relazione. Mi rendeva felice la cosa, se lo meritava e Ryan era un bravo ragazzo, forse l'unico della squadra di football che non mi dispiaceva.

«C'è una cosa che devo raccontarti» vidi insicurezza nella sua voce e mi chiesi cosa fosse successo a sconvolgerla così.

«A scuola gira voce che tu e Adam abbiate scopato»

Rimasi un momento ferma in stato di trance, riflettendo su quello che mi avesse detto.

«Quel bacio era voluto da parte mia e se loro pensano questo, che lo facessero pure. Io e Adam scopavamo solo» risposi

«Cosa pensi di fare con lui?» domandò, le avevo raccontato di quel giorno. La chiamai mentre aspettavo in aeroporto, spiegandole di essermene andata dopo le sue parole.

«Non posso mostrarmi debole, mi stancherò presto di lui così non mi farà più nessun effetto»

I suoi occhi rotearono all'insù e sapevo cosa ne pensasse. Sarei cascata di nuovo fra le sue braccia, mi sarei fatta ammaliare dai suoi occhi ancora una volta.

«Ti farai del male» ribatté contrariata

«Lo farò sparire dalla mia vita, alla fine era solo fisica»

Voltai il viso verso il finestrino, ultimamente mi sentivo molto vulnerabile. Questa storia mi stava distruggendo mentalmente, era diventato tutto così tossico.

«Non è solo questo per te Alys e lo sai anche tu!» mi consolò in un abbraccio e non la guardai per paura che potessi scoppiare in lacrime.

Arrivate all'Aidem, mi preparai a subirmi le occhiate delle persone ogni volta che sarei passata nei corridoi.

«Pronta?» mi strinse la mano

«Niente potrà rovinarmi l'umore» tirai un sorriso così da poterlo sfoggiare appena entrata.

Qualcuno mi riservò qualche sguardo di troppo ma fortunatamente non fu così tragica come pensavo.
Fui colta alla sprovvista quando mi ritrovai quei due occhi grigi a fissarmi nel corridoio, seguito dai suoi amici. Distolsi lo sguardo tirando la mia valigia, sentì il suo sguardo perforarmi la schiena quando gli passai accanto senza nemmeno salutarlo.

«Mi ignori adesso?»

La sua voce mi fece raggelare, mascherai il dolore che mi provocava la sua vicinanza con freddezza totale.

«Faccio quello che cazzo mi pare»

Rimase sorpreso dalla mia risposta, mi allontanai prima che potesse rispondere. Cressida da lontano mi richiamava, le mie orecchie non vollero sentire più niente. Come una codarda andai diretta verso la mia camera ma prima che la potessi chiudere, un piede bloccò la porta e mi scontrai con la sua anima dannata.

«Vattene!» lo spinsi con tutte le forze inutilmente perché bastarono le sue mani e un tocco lieve a farmi fermare.

«Quella scenata in corridoio non è da te!» socchiuse gli occhi respirando profondamente.

«Perché tu pensi di aver capito qualcosa di me?!» urlai sfogandomi

«Più di quanto tu pensi» corrucciò la fronte

«Al massimo hai capito solo come sono le mie tette!» sbottai infuriata

«Non che tu le abbia»

Lo colpì in viso rossa dalla rabbia e a disagio. Mi afferrò dietro la nuca affondando le sue labbra sulle mie. Combattei contro me stessa ma non riuscì a resistergli, saltai fra le sue braccia per stare più comoda.

Indietreggiammo fino al mio letto, frettolosamente mi tolse ogni capo, la sua bocca si attaccò sul mio collo succhiando ogni lembo di pelle. Lo aiutai nel tirar via la sua maglia, passai le mie dita imprimendole nella sua schiena.

«Ti dovevo scopare quella volta, non farti andare via» sussurrò sul mio seno

Le sue labbra baciarono ogni centimetro della mia pancia, tirai i suoi capelli per baciarlo come un'anima in Purgatorio in cerca di redenzione. Invertì le posizioni, fu sotto di me e vidi un luccichio nei suoi occhi quando sfiorai le nostre intimità. Boccheggiai per il piacere, ripetei il gesto e un verso gutturale uscì dalla sua bocca.

«Dammi il preservativo Parker»

Stordito scavò nel pantalone e lo tirò fuori, chissà con chi avesse fatto sesso per portarlo in tasca. Glielo infilai sul membro e pian piano lo feci entrare dentro di me.

«L'aria di Oregon ha un bell'effetto su di te»

Tappai la sua bocca con la mano e aiutata dalle sue mani mi mossi prima lentamente e poi velocemente. I suoi occhi erano chiusi e la bocca leggermente socchiusa, la vista mi si appannò e voltai la testa per paura che lui potesse vedermi.

«Non mi dispiace essere sotto di te morettina»

«Zitto P-Parker» la mia voce mi tradì e mi tuffai sul suo petto venendo sommessamente, lui venne nello stesso momento sussurrando cose impercettibili. Sentì il battito del suo cuore a mille, la sua mano si mosse dolcemente sulla mia schiena.

Morsi forte il labbro quando gli occhi iniziarono a pizzicare, mi distaccai piano togliendo il suo membro dentro di me.

«Guardami Alyssa» fu quasi una supplica la sua e lo feci, lo guardai estraniandomi da tutto.

«Questo profumo di ciliegie mi era sembrato di sentirlo ovunque» mormorò odorando il mio polso

Sigillai quelle parole con un bacio a stampo, lui non volle staccarsi schiuse la bocca assaporando le mie labbra. Fu dannatamente delicato e profondo, si alzò con la schiena sollevando anche me. Tra un bacio ed un altro le sue dita districavano i miei lunghi capelli.

«Dobbiamo scendere» mugolai in preda ai sensi di colpa

«Non mi interessa il discorso del preside, restiamo fino all'inizio del nuovo anno qui» le sue mani esperte iniziarono a provocarmi con una tortura lenta.

Passammo l'intero pomeriggio in quella stanza, stanca e stremata mi addormentai sul suo petto. Sentì il suo petto andare su e giù, si era addormentato e mi assalì un'angoscia mentre mi alzai. Memorizzai l'immagine di lui addormentato sereno nel mio letto, aprì lentamente la porta per non svegliarlo e la richiusi con le lacrime agli occhi.

Bussai alla porta della mia migliore amica, mi aprì e quando vide le mie condizioni mi strinse forte.

«Posso dormire con te?»

Annuì con un sorriso, ci mettemmo nel letto con le sue braccia che mi stringevano al suo petto.

«L'ho fatto Cress, l'ho lasciato andare» dissi vuota dentro

«Ssh» baciò la mia tempia cullandomi finché non crollai definitivamente.

*Spazio Autrice*💖
Alyssa avrà lasciato veramente Adam per sempre? Soprattutto come reagirà lui appena la vedrà?
Ci sentiamo nel prossimo capitolo🌻
~Nanny

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