Capitolo 06

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Sapete quando una giornata inizia con il piede storto? Bene, questa ne era una. Mi ero alzata inciampando tra le coperte e finendo con il culo a terra. La tisana era bollente e mi era finita addosso mentre raggiungevo l'aula. Avevo continuato a camminare con una macchia sulla maglia e per ultimo stavo disegnando quando si è bucato il foglio. Un disegno che mi aveva tenuta occupata quattro ore, porca foglia!

Avevo una rabbia repressa e nemmeno il panino che mi ero preparata riusciva a tirarmi su con l'umore. La porta venne spalancata e chi altro se non i giocatori di football che venivano a ronzare da noi. Soprattutto Ryan, che aveva una cotta per la mia migliore amica.

Lei però aveva la testa su Adam Parker che proprio in quel momento stava entrando. Lei scostò Ryan per vedere meglio, lui sorpassò tutti e andò a sedersi insieme ai suoi amici. Aveva un'aria cupa, chissà cosa gli era successo.

«Allora andiamo?» ammiccò Ryan nei confronti di Cressida

Mi ero persa un pezzo. Andare dove?

«Sì» affermò distratta a guardare quel tavolo

«Ti passo a prendere domani sera alle otto»

Aveva preso appuntamento con lei, ma i suoi occhi era altrove e penso che non abbia fatto nemmeno caso a quello che dicesse Ryan.

«Ti rendi conto che domani avete un appuntamento?» le feci notare una volta che fossero andati via.

«Cazzo! Cosa faccio adesso?» andò nel pallore iniziando a toccarsi i capelli, gesto che era solita fare quando era nervosa.

«Mi sa che ti tocca» le dissi sincera e annuì sconfortata

«Un'ora e torno» morse il labbro

«Alys» mi chiamò sottovoce, mi avvicinai cercando di capire il perché di questo silenzio.

«Ho sentito che Adam stasera alle ventidue deve andare in un posto, ne parlava con i suoi amici e loro dicevano che sarebbero andati insieme a lui» confessò rossa in viso

«Cressida non devi ascoltare le conversazioni altrui!» la rimproverai

«Ormai è fatta, dobbiamo scoprire dove vanno, forse fanno qualche orgia e non lo sappiamo» sorrise

Tossì, il boccone mi andò di traverso. Bevetti una grossa quantità di acqua per riprendermi. Lei preoccupata mi diede dei colpi sulla schiena scusandosi.

«Che diavolo ti dice la testa. Seguirli?! Potremmo essere denunciate come stalker» la scossi freneticamente e forse alzai troppo la voce ritrovandomi diversi sguardi addosso.

«Non si può fare»

Inutile dire che mi ritrovai alla ricerca di abiti neri per passare inosservata, non so in cosa ci stavamo cacciando. Verso le nove e quaranta ci mettemmo fuori al campus, lei conosceva persino dove abitasse. Non volevo nemmeno sapere come avesse fatto.

Vedemmo una Porsche uscire e chiedemmo al signore del taxi di seguire quella macchina. Ci guardò sbigottito ma fece il suo lavoro, mantenne una certa distanza per non destare sospetti.

Arrivammo fuori un posto, non sembrava sicuro dalle poche facce che ebbi modo di vedere dal finestrino. Pagammo il tassista e scendemmo tenendoci la mano, avevamo entrambe dei berretti e la cosa che mi preoccupava era che ci fossero solo uomini. All'entrata il bodyguard ci guardò da cima a fondo.

«Per chi siete venite?» ci domandò

Io e Cressida ci guardammo per un attimo non capendoci niente nemmeno lei.

«Chi c'è?» chiese lei a sua volta

«Le domande le faccio io» ribatté scorbutico

«Senti ho dei soldi da spendere, secondo te chi è meglio?» cercò di raggirarlo con le parole e sembrò riuscirci.

«Io direi Parker»

Adam Parker? Parlava di lui? Stranite entrammo e quello che vidi dentro mi lasciò destabilizzata. Un ring? Era qui che era venuto Adam?

«Donzelle dovete puntare» disse l'uomo dietro al bancone, i suoi denti erano ingialliti probabilmente dalle tante sigarette che fumava al giorno. Aveva una cassa di birre accanto di cui quattro erano già finite.

«Parker» diedi una gomitata a Cressida che mi assecondò. Prese due banconote da cinquanta e gliele diede.

«Bene, sedetevi dove trovate posto»

Annuimmo e scorgemmo due posti liberi. Il problema? Era quasi vicino al ring. Questo a Cressida sembrò non importare, mi trascinò in mezzo a quegli uomini che ci guardavano come due bistecche succulenti.

Si sentì un boato, uscì un signore che iniziò salutando tutti.

«Questa sera l'incontro si terrà tra Parker e Bennet» ci furono delle urla e non capì niente se non Parker. Adam combatteva?

Quando entrarono i due sfidanti, mi sentì mancare la terra sotto ai piedi. Cressida era nella mia stessa situazione, sorpresa quanto me. Guardammo l'incontro fino alla fine, era bravo molto. Cressida per tutto il tempo aveva sbavato sul suo corpo, non posso darle torto. Era ben piazzato ma quello che mi colpì fu la rabbia che aveva dentro. Aveva steso l'avversario con una facilità sorprendente. I pugni che sferrava erano di una potenza devastante, si muoveva con maestria su quel ring.

Quando terminò l'incontro e Adam vinse, si alzarono tutti urlando. L'uomo accanto mi strinse esultando e riuscì a distaccarmi in tempo disgustata dall'odore che emanavano i suoi vestiti. Si diressero alle casse per riscuotere la vincita.

«Anche noi abbiamo puntato» dissi per sdrammatizzare

Lei era ancora sotto shock, ci volle qualche minuto per riprendersi. Era arrivato il momento di andarcene prima che qualcuno si accorgesse di noi. Cressida corse alla cassa per riscuotere anche lei, testarda com'era. La vidi farsi spazio tra tutti quegli uomini che ne approfittarono per guardarle il culo.

Mi alzai per raggiungerla, il cuore si fermò quando incrociai due occhi grigi, lui era lì e mi aveva vista.

«Cazzo» mormorai correndo verso la cassa, trovai subito Cressida e tirandola per il braccio la portai fuori da qui.

«Hey» si dimenò «Mi doveva dare ancora cento dollari» si lamentò cercando di tornare indietro.

Misi quei soldi nella sua borsetta, iniziai a chiamare un taxi che fortunatamente non ci mise troppo tempo a venire. Nel frattempo ci tenemmo distanti da questo posto, per timore che uscisse proprio lui cercandoci.

«Ci ha viste?» chiese

«Sì» risposi agitata

Ce l'avrebbe fatta pagare? Forse non mi aveva vista bene quindi era inutile preoccuparmi così. La certezza non me la dava nessuno quindi avrei continuato a stare in ansia ogni qualvolta lo vedessi.

Arrivò il taxi e noi salimmo incappucciate come criminali, a tal punto da far spaventare il tassista che si tranquillizzò quando gli dicemmo la via del campus.

«Siamo nei guai Alys?» si preoccupò lei

«Forse sì» chiusi gli occhi reclinando la testa all'indietro.

*Spazio autrice*💖
Alyssa e Cressida hanno seguito Adam Parker. Lui aveva visto Alyssa, avrebbe fatto finta di niente una volta vista al campus?
Ci sentiamo nel prossimo capitolo🫶🏽
~Nanny🌻

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