Capitolo 07

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Era da ore che Cressida si lamentava sul letto, doveva uscire con Ryan ma non sembrava molto contenta di questa cosa. Stava pregando che piovesse così da non poter uscire di casa ma Ryan pur di vederla si sarebbe piazzato fuori la sua stanza. Era interessato a lei e non poco e questo lei lo sapeva benissimo.

«Dai che passerà anche questa, guerriera» la presi in giro ridacchiando di nascosto quando lei ritornava in bagno passando al prossimo step di trucco.

«Tra un'ora chiamami e dimmi che hai avuto un malore. Mi farò riaccompagnare» questa teoria non mi piaceva per niente.

«Goditi l'uscita dopodiché torni nel tuo lettino e dormirai serena» cercai di tranquillizzarla

Appena fu pronta, scendemmo insieme giù. Lasciai che raggiungesse il cortile mentre io andai in sala mensa a prendere qualcosa da mettere sotto i denti. C'era cotoletta con patatine e non mi dispiaceva affatto.

Mangiai tutta la porzione, a pancia piena sarei ritornata sopra a ripassare per la verifica di domani. Qualcuno bloccò la mia strada e quando sollevai lo sguardo vidi due occhi grigi guardarmi profondamente.

«Dobbiamo parlare» appena mi rivolse la parola si fermarono tutte le forchette che battevano contro i piatti.

Tutti avevano riportato l'attenzione su di noi, mi irrigidì e lo spostai andando fuori. Non mi diede il tempo di correre che mi prese sottobraccio trascinandomi in un'aula e l'attimo dopo il suo corpo era spiaccicato al mio. Divenni un pezzo di marmo, incapace di proferire parola.

«Tu e la tua amica cosa ci facevate lì?» arrivò al punto

Non sapevo cosa dirgli, avrei dovuto smentire tutto. La verità era che lui mi aveva riconosciuta.

«Non so di cosa tu stia parlando» alzai le spalle sorvolando sulla questione.

Mi grattai la punta del naso, odiavo dire le bugie!

«Morettina tu eri lì e tu e la tua amica eravate lì sapendo che ci fossi stato io. Non è così?» come aveva fatto a capire tutto? Mi sentì con le spalle al muro, caspita lo ero davvero. Inoltre aveva le braccia tese ai lati della mia testa, bloccandomi il respiro per la vicinanza.

«È successo per sbaglio» dissi e in parte era vero, non volevo andarci nemmeno.

«Questa cosa non deve uscire dalla tua bocca e nemmeno da quella della tua amica»

Annuì debolmente sostenendo il suo sguardo, si seccarono pure le labbra che inumidì poco dopo. Il suo sguardo per una frazione di secondi si abbassò a guardarle ma si allontanò. Avevo il cuore al galoppo senza avermi chiesto il permesso.

«Non dirò niente, non mi interessa nemmeno. Sono cose tue» dissi sinceramente

«A chi delle due interessava?» inclinò la testa guardandomi ancora

«A nessuno» risposi subito fregandomi da sola

«Se la tua amica è interessata, dovrebbe evitare di fare tutte queste stronzate» sospirò

«Come se non sapessi quando una persona è interessata» scrollai le spalle «Non penso ti sfugga qualcosa Adam Parker» continuai la mia deduzione

Un luccichio si accese nel suo sguardo e l'angolo della sua bocca si alzò per un attimo.

«È vero» confermò «Percepisco quando c'è tensione tra due corpi, quando si vogliono irrimediabilmente toccare e quando la lussuria è tanta da stordirti. So come accendere il fuoco in una donna e scoparla forte» la sua voce risultò più sensuale e le parole che disse mi fecero seccare la gola. Rimasi senza parole e destabilizzata. Schiusi la bocca in cerca di aria poiché in quel momento non riuscivo a respirare.

Si riprese allontanandosi, sistemai i miei capelli velocemente e potei dire che Adam Parker aveva il suo fascino e sapeva usarlo benissimo.

«Adesso vado» serrai le labbra

«Qual è il tuo nome?» mi chiese sorprendendomi

«Non credo ti possa servire sapendolo quindi buonanotte Adam»

Uscì da quella stanza, sparendo rapidamente. Presi il telefono e notai diversi messaggi da parte di Cressida. Mi stava riempiendo di parole per non averla chiamata, dannazione mi sono dimenticata! Avrei finto di essermi addormentata, almeno non avrei litigato con lei.

Passai la mezz'ora successiva ad ascoltare musica, mi preparai per dormire e appena la mia testa toccò il cuscino crollai nelle braccia di Morfeo.

Il mio risveglio fu traumatico, Cressida bussò alla mia porta ancor prima della sveglia. Arrivò tempestosa ripetendomi di essere una stronza in continuazione.

«Fai un bel respiro» schioccai le dita facendola sedere

Era già pronta, si era preparata alle cinque? Ed io che volevo dormire ancora un po'. Indossai i primi vestiti che presi nell'armadio, ovvero un paio di leggins con una maglia bianca lunga. Lavai i denti e il viso e sistemai il cespuglio che avevo in testa in una crocchia disordinata.

«Andiamo a fare colazione. Ho bisogno di mettere qualcosa sotto i denti» e il mio stomaco confermò la mia versione, iniziando a brontolare.

Arrivammo in sala mensa e ricevetti qualche sguardo strano.

«Perché ti stanno guardando strana? È l'outfit secondo me» mordicchiò il labbro guardandomi da cima a fondo.

«Cress devo dirti una cosa» mi grattai la guancia preparandomi al peggio.

«Cosa?» mi guardò curiosa

«Credo che sia perché Adam Parker mi abbia rivolto la parola in sala mensa» socchiusi gli occhi preparandomi alla sua sfuriata.

«Alyssa Turner!» e se mi chiamava con il nome intero voleva significare solo una cosa: una ramanzina.

«Perché Adam ti ha parlata?»

«Per la nostra visitina, gli ho dovuto promettere di non dire nulla. Grazie alla tua meravigliosa idea» sputai fuori il rospo, in parte arrabbiata con lei per le sue idee.

«Poteva venire da me, l'avrei ascoltato volentieri» ribatté sognante

Alzai gli occhi al cielo e andai a prendermi il mio bicchiere di tisana. Lei prese il suo yogurt magro zero zucchero, mi veniva il voltastomaco solo a vederlo.

«È buono» disse lei in difesa

«Buonissimo» commentai sarcastica

Le nostre risa cessarono quando entrarono quei quattro, non mi sarei aspettata però che Adam Parker puntasse i suoi occhi nei miei. Sentì anche quelli di Cressida che alternava lo sguardo da me a lui.

Mi voltai dando le spalle ad entrambi ed incurante bevetti tutta la mia tisana, bruciandomi anche la lingua.

«Ti ha fottutamente guardata, Alyssa. Adam Parker ha guardato te!» mi puntò il dito

Finsi un'espressione dolorante e sparì poi dalla sua visuale. La verità era che non sapevo perché l'avesse fatto quindi non potevo di certo rispondere a Cressida.

*Spazio autrice*💖
L'incontro che è avvenuto tra quei due❤️‍🔥❤️‍🔥❤️‍🔥 come avreste reagito al posto di Alyssa?
Ci sentiamo nel prossimo capitolo🫶🏽
~Nanny🌻

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