Capitolo 43

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Adam pov's
C'era aria natalizia a Maysville, tutte le strade erano state decorate per l'occasione. Anche le vetrine dei negozi erano addobbate con dei pupazzi goffi.

Corsi per tutta la mattinata, sulle strade innevate. Odiavo queste feste, avrei trascorso la giornata probabilmente in palestra. Mia mamma era da giorni che continuava a chiamarmi e la stavo evitando rifiutando ogni chiamata.

Quando ritornai all'appartamento, i ragazzi stavano facendo colazione con un bel panettone e una tazza di latte caldo. Preparai lo shaker per assumere le mie proteine e mi unì alla loro chiacchierata.

«Avevamo pensato che potremmo ordinare sushi per cena, che dici?» parlò Liam sperando in un mio consenso.

«Si potrebbe fare, siete negati in cucina»

Blaterarono cose indecifrabili, finirono anche per litigare dandosi la colpa a vicenda.

«Smettetela! Mi farete venire l'emicrania» sbottai incattivito

«Sei irascibile oggi?! Il tuo uccello non ha scopato?» azzardò Oliver beccandosi un'occhiata torva da parte mia.

«Sono cazzi miei di quello che succede nella mia vita privata!» tuonai arrabbiato

«Calma!» infierì Ethan cercando di placare gli animi

«Veramente state discutendo per una cena?!» si alzò Liam facendo rovesciare la tazza di latte che finí direttamente sul pavimento disintegrandosi in mille pezzi.

Scocciato presi il mio shaker andando in camera mia, la porta venne riaperta da Liam che non si lasciò sfuggire l'occasione per dirmi la sua.

«Non puoi reagire così» iniziò usando un tono calmo

«Sei qui per farmi la predica?!» sbottai

«Pensa quello che vuoi, sei mio fratello come lo sono quei due cazzoni fuori. Non permetterò che vada tutto in fumo per il tuo cattivo umore»

Ignorai le sue parole sfilando una sigaretta dal pacchetto, sperando che la nicotina potesse tranquillizzarmi.

«Cosa succede Adam?» chiese cercando di farmi spifferare qualcosa.

«C'entra Alyssa?»

Quando menzionò il suo nome ebbi un sussulto, lo guardai per qualche frazione di secondi. Venne a sedersi di fronte a me sul pavimento.

«Deve esserci sempre lei in mezzo?» soffiai il fumo

«Se lei è stata l'unica a farti perdere la testa, sì lo penso e non me ne frega della tua reazione»

Le sue parole mi fecero ridere, era questo quello che pensavano tutti? Pensavano che lei mi avesse fottuto la testa?

«Che assurdità!» esclamai con un sorriso amaro

«Ho visto come la guardavi in mensa o quando dormiva qui. Quando ti sei preso a cazzottate con Mason e persino quando l'hai portato a vedere i tuoi incontri» mi sbatté la verità in faccia

«Posso scoparla?» azzardò e di scatto lo afferrai per il collo, iniziò a tossire e un sorriso si stampò sul suo viso. Aveva ottenuto ciò che voleva, lo lasciai andare guardando fuori dalla finestra.

«Il nostro rapporto è strano, ieri è andata via dopo averle detto che avevamo solo un rapporto basato sul sesso» corrucciai la fronte ricordando il suo viso, era delusa dalle mie parole. L'avevo ferita considerandola come tutte le altre e si era allontanata da me.

«Sei un coglione» mi offese

«È la verità» ammisi sospirando

Quando ieri mi aveva baciato davanti a tutta quella gente, ero rimasto sorpreso. Lei con quel viso da tentatrice, mi aveva ammaliato come un coglione davanti a tutti.

«A scuola pensano che tu te la scopi e basta» la sua dichiarazione fu una secchiata d'acqua gelida.

«E questa cosa chi la dice?» rabbuiai pensando alle brutte parole che le avrebbero riservato.

«Adam Parker che si bacia una matricola, scoop soprattutto se si tratta di Alyssa Turner. In questi anni è stata un'ombra mentre ieri baciandoti davanti a tutti sta sulla bocca di tutti»

Maledetti ficcanaso! Gente frustrata che non sapeva fare altro se non fare pettegolezzi. Chissà come reagirà appena tornata.

«Spaccherei ad uno ad uno la faccia!» borbottai serrando i pugni.

«E questa non è una sorta di protezione?» la sua tesi non era sbagliata, non avrei permesso a nessuno di farle del male ma questo non voleva significare nulla.

Mi alzai mettendo fine a quella conversazione, misi la giacca e scesi senza nemmeno cambiarmi. Avevo bisogno di cambiare un po' d'aria, sarei andato dalla mamma sperando che mio padre non ci fosse.

Quando parcheggiai nel vialetto vidi la mustang di mio padre ed ero pronto a fare retromarcia e sparire ma non mi fu possibile poiché mia madre mi aveva già visto e quel sorriso sulle sue labbra mi fece contorcere lo stomaco.

Venne verso di me abbracciandomi, le sue braccia esili cercarono di arrivare al mio viso per lasciarmi un bacio sulla guancia e glielo lasciai fare.

«Entra figliolo!» esclamò raggiante

Quando venne pure mio padre, lei gli intimò con lo sguardo di starsene buono e non fare una delle sue battute.

«Buon Natale» le dissi

«Oggi ceni con noi?» chiese speranzosa

«I ragazzi mi aspettano» vidi i suoi occhi spegnersi e annuire debolmente «Potrei passare domani per pranzo, cosa ne dici?»

«Certo! Preparò qualcosa di buono»

Quella donna era tra le uniche persone che avevo conosciuto ad essere sempre cordiale con tutti, aveva sempre un consiglio da dare e un cuore generoso anche verso chi le recava problemi, tipo io.

«Tuo padre dovrà partire per un convegno quindi staremo da soli» mi avvertì e quella notizia mi rincuorò. Ogni volta che sedevamo a tavola, mi faceva perdere le staffe e puntualmente si rovinava la giornata e mia madre finiva per soffrire per questi diverbi tra me e lui.

«Ho saputo che hai una fidanzatina»

Guardai subito in direzione di mio padre, sorseggiava il suo caffè fingendo di non aver sentito.

«Non è la mia fidanzata mamma» brontolai stufo di questa situazione che si era creata.

«Non sarebbe male sai»

Non sarebbe male se avessi una vita normale, se non avessi il mio passato a divorarmi i sogni e non fossi arrabbiato con tutti.

«Penso che questa persona ti abbia detto una frottola, non siamo niente io e lei»

A mio padre andò di traverso il caffè ed ero sicuro che lui avesse visto la scena nel cortile e quindi sosteneva che ci fosse altro inculcando strani pensieri a mia madre.

«Dovresti allora darti un contegno a scuola» si intromise lui. Ecco, come non detto!

«Stai tranquillo, pensa al tuo convegno» ribattei acido

«Adesso vado mamma, ci vediamo domani» le diedi un pizzicotto leggero sulla guancia e scappai via da questa casa che mi tormentava ogni volta.

*Spazio Autrice*💖
Alyssa è partita mentre Adam resterà a Maysville. Cosa ne pensate delle parole di Liam, ha ragione?
Ci sentiamo nel prossimo capitolo🌻
~Nanny

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