La festa. Più che festa sembrava altro, vidi alcune scene alquanto vomitevoli. Il pantaloncino che mi aveva dato Cressida mi stringeva le chiappe, non so perché avessi accettato. Lo stavo odiando a morte, ogni volta che mi fermavo non perdevo tempo a tirarlo verso il basso per respirare un po'.
«Dai Alyssa! Hai un culone super sexy» mi fece un occhiolino
«Che premurosa! Grazie per avermi prestato questo pantaloncino, lo indosserei tutti i giorni» storsi la bocca all'imminente fastidio di quella stoffa.
Cercai di non farci caso, presi qualcosa da bere al volo. Forse coca cola dall'odore, infatti avevo indovinato. Era super rinfrescante e mi riempì il secondo bicchiere.
«Giochiamo a beer pong» mi tirò per il braccio, facendomi rovesciare un po' di coca sulle gambe.
Piagnucolai seguendola, c'erano già dei ragazzi che giocavano. Ci fecero passare e non persero occasione a guardarci. Colsi in flagrante uno che mi fissava il sedere, lo trucidai con lo sguardo.
«Non ho una buona mira» dissi sottovoce a Cressida
Sembrò non ascoltarmi, saltellò sui piedi iniziando a giocare entusiasta di questa partita. Controvoglia presi la pallina cercando di colpire il bicchiere ma finì nell'occhio di un ragazzo.
«Oh cazzo!» coprì la mia bocca mortificata, il ragazzo barcollò farfugliando cose indecifrabili.
Io e Cressida scappammo e fu allora che scoppiai in una risata fragorosa. Si unì a me ridendo a crepapelle. Mi tenni lo stomaco dal dolore, avevo letteralmente le lacrime agli occhi.
«Te l'avevo detto che non ho una buona mira» incrociai i suoi occhi celesti lucidi come i miei.
«Almeno hai colpito un buco» era squallida e glielo feci notare, la mia faccia diceva tutto.
Proseguimmo verso l'altra sala, non prima di farci un altro bicchiere. Lei prese uno shottino di vodka, la guardai disgustata ingurgitare quel liquido.
«Oh mio Dio!» esclamò
La guardai non capendo, seguì il suo sguardo e vidi Adam Parker alla festa. Era fuori a fumare una sigaretta, c'erano due ragazze che gli parlavano ma lui guardava altrove. Avevo un profilo perfetto, la mascella era squadrata e da qui potevo vedere anche il suo pomo d'Adamo fare su e giù.
«Calma» le dissi
«Andiamo a fare obbligo o verità» le si illuminarono gli occhi, voleva dire che qualche idea malsana le stava passando per la mente.
«Se gioca anche lui, tu obbligami a baciarlo» mi sorrise a trentadue denti.
Scossi la testa disperata, andammo in giardino. C'era un cerchio con parecchie persone, ma conoscevo solo qualche volto. Ci unimmo anche io e Cressida, vidi anche gli amici di Adam nel cerchio. Erano proprio di fronte a me, avevo così modo di vederli meglio da vicino. Erano tutti bei ragazzi.
«Le sapete le regole giusto?!» urlò un ragazzo attirando l'attenzione di tutti.
Annuirono e lui iniziò facendo girare la bottiglia, proseguì così per molto. Alcuni si spogliarono, una ragazza fece vedere le sue tette e due furono costretti a pomiciarsi per trenta secondi.
Quando toccò a Cressida girare, toccò ad un ragazzo. Ormai era su di giri, iniziò a ridere per quanti shottini avesse bevuto durante quella ruota, tutti offerti dal ragazzo accanto a lei.
«Bacia lei» mi tenne ferma per le spalle
Il ragazzo mi guardò mentre io incenerivo con lo sguardo Cressida.
«Che diamine fai?!» sbottai cercando di non farmi sentire dagli altri.
«Baciala bene» puntualizzò
Il ragazzo venne verso di me ma io non mi mossi, non volevo baciarlo. Non lo conoscevo nemmeno, chissà se avesse già baciato qualcuna in precedenza.
«Non lo bacerò» le dissi arrabbiata
«Non sai baciare?» parlò un ragazzo in fondo che non riuscì a vedere
Tutti gli sguardi furono su di me, mi sentì a disagio. Volevo solo ritornare nella mia stanza lontana da tutti.
«No, però ha bisogno di qualche spinta» rispose al mio posto la ragazza che pensavo non avrebbe mai confessato questo mio segreto.
Mi alzai di scatto, allontanandomi da questa gente. Cressida provò a dirmi qualcosa ma era ubriaca marcia e le uscì solo un sospiro.
Quando mi voltai incrociai due occhi grigi fissarmi, mortificata scappai da questa festa ignorando le urla di Cressida. Vaffanculo!
Non chiamai nemmeno il taxi, me ne andai a piedi con il rischio di essere molestata da qualcuno. Quando arrivai al campus, andai diretta nella mia camera. E per una volta di come tornasse Cressida non me ne fregava, aveva messo a nudo una cosa importante per me. Adesso tutti sapevano che non sapessi baciare e non mi vergognavo di non averlo mai fatto ma dei loro sguardi e di quello che sarebbe successo il giorno dopo.
Chiusi a chiave la mia camera, scivolando contro di essa. Morsi il mio labbro talmente forte da crearmi una piccola ferita e con il polpastrello tolsi una goccia di sangue.
Flashback
Era il mio primo giorno all'Aidem. Per una ragazza che proveniva dalla provincia, precisamente da un paese di montagna, essere qui era un sogno. Mi spaventava l'idea di non essere ben accetta ma studiare qui era sempre stato il mio desiderio. Avevo lottato per quella borsa di studio e una volta ottenuta, tutto passò in secondo piano.Mi assegnarono la mia stanza, era la diciannove. Fuori trovai una ragazza mora, con due occhi bellissimi. Mi guardò incuriosita, aveva un aspetto molto curato. Ad occhio sembrava una che se la tirava.
«Sono Cressida» si presentò sorprendendomi
«Alyssa» ricambiai la stretta
«Non sei di qua vero?» chiese conferma
«No. Sono una matricola» precisai così forse si sarebbe allontanata dopo averlo saputo.
«Bene Alys, ti chiamerò così. Saremo vicine di stanza, qualsiasi cosa tu abbia bisogna» si fermò prendendo fiato «Bussa qui» indicò la sua stanza
«Oh grazie» si comportò gentile.
Afferrai la grossa valigia trascinandola a terra, la vidi ancora fuori. Aveva una foto in mano.
«È il tuo cane?» sorrise guardandola
«Si chiama Barth, è il mio migliore amico» confessai riprendendo la mia foto.
Quella foto l'appesi nella mia stanza accanto alla scrivania, in modo da averlo sempre con me. Da quel giorno in poi, incontrai spesso Cressida finché un giorno non facemmo colazione insieme. Fu a quel punto una routine vederci ogni giorno e finì per diventare la mia migliore amica. E contro le mie aspettative Cressida Fox non era poi così male.
*Spazio Autrice*💖
Mie lettrici e miei lettori ho pubblicato il capitolo dieci. Cosa ne pensate? Cosa avreste fatto al posto di Alyssa?
Ci sentiamo nel prossimo capitolo per scoprirlo🌻
~Nanny
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Lullaby
ChickLitAlyssa Turner, una ragazza spezzata dagli eventi della vita ma con un cuore gentile. Con le sue felpe oversize e la sua tisana all'arancia e melograno vuole passare inosservata all'Aidem ma essere la migliore amica di Cressida Fox non l'aiuterà per...