Capitolo 16

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Lucas
Mio fratello, quel grandissimo coglione, se non ci avesse interrotti adesso saprei con chi aveva appuntamento.
Quando l'ho messa con le spalle al muro e ho bloccato i suoi polsi sopra la testa, non aveva via di scampo, stava per cedere.
Può mentire con le parole e dire che le faccio schifo, ma il suo corpo la tradisce.
Solo dio sa, quanto avrei voluto strapparle quell'accappatoio, baciarla e succhiarla ovunque per poi scoparla.
Non è il mio tipo e non so proprio perché io mi sia fissato in questo modo con lei.
Sono nel salone di casa, anziché chiamare qualche donna per fare del buono e sano sesso, mi ritrovo a camminare come uno stupido a pensare a quella ragazzina e al suo " accompagnatore ".
Ad ogni rumore di auto che sento, mi affaccio per vedere se è ritornata.
Sono mezza notte cazzo, quando dura un drink?
La vocina nella mia testa mi dice che magari starà scopando con questo tizio.
No, no e ancora no, lei non è una che va a letto con il primo che capita.
L'immagine di lei a letto con un ragazzo mi stringe lo stomaco.
Devo sapere, non perché io sia geloso, non mi interessa lei con chi sia ma devo sapere perché proprio come ho detto a lei, non voglio che si innamori e resti qui.
Una sola persona può dirmi tutto, mio fratello.
Ho notato il suo sorrisino quando Alyson ha detto che non ci sarebbe stata per cena.
Entro in camera sua e lo vedo tutto concentrato a mandare messaggi chissà con chi, con un colpo di tosse gli faccio notare la mia presenza.
<Lucas, perché non bussi?>
<Seguo il tuo esempio, entri in camera di Alyson senza bussare.>
<Alyson mi ha dato il permesso di farlo, io a te no.>
<Ok, dato che non mi interessa un cazzo di chi bussa e chi no, ora ti farò una semplice domanda a cui tu risponderai.>
<Io ti rispondo solo se voglio risponderti.>
<Con chi è uscita il piccolo angelo?>
<Piccolo angelo, strano che tu le abbia dato un soprannome, non lo dai mai a nessuno.>
<Mark, non rispondere alla mia domanda con un'affermazione.>
<Lucas, non so con chi sia uscita.>
Abbassa lo sguardo per evitare i miei occhi, ha appena mentito, lo so perché fa così da quando eravamo bambini.
<Stai mentendo, lo so io e lo sai anche tu, quindi te lo ripeto, voglio il nome di questo coglione e lo voglio ora.>
Sorride, mio fratello mi sta prendendo per il culo, cosa che mi fa incazzare ancora di più.
<Dimmi perché lo vuoi sapere ed io ti dirò il nome, non mentirmi, perché sappiamo entrambi che lo capirei, come tu conosci ogni mia mossa io conosco ogni tua mossa.>
<Come ho detto a lei, voglio evitare che si innamori e resti qui per sempre, prima ritorna a Filadelfia e meglio è.>
<Stai mentendo e credimi che come scusa e alquanto ridicola, ammettilo che ti piace.>
<Da cosa avresti dedotto questa piccola follia?>
<Quando entra in una stanzia ti giri subito verso di lei, la osservi, cerchi continuamente i suoi occhi, la guardi come se vorresti mangiarla. Ti ingelosisci se entro in camera sua senza bussare e adesso stai impazzendo nell'immaginare lei con un altro.>
Perché cazzo mi conosce così bene? Devo continuare a mentire,
Se gli dicessi che il novanta per cento delle cose che ha detto si illuderebbe che per me ci fosse speranza, ed io non posso dargli l'ennesima delusione.
Mio fratello è la persona che più amo al modo, è il mio opposto ed il mio simile, è la casa che non lascerei mai senza aver controllato che sia tutto ok.
<Mark senti, mi sto davvero rompendo il cazzo. Mi dai questo nome con le buone oppure vuoi che usi le maniere forti? >
<Lucas adesso ascoltami tu. Sappiamo entrambi che hai un carattere di merda, non è colpa tua, la colpa è di chi ti ha fatto del male. Sei incasinato a livelli assurdi. Tratti Alyson di merda ma le sei continuamente intorno.>
Fa una pausa, prende un respiro e continua.
<La vuoi? Vai e prenditela. Perché detto fra di noi, lei ti vuole almeno quanto tu vuoi lei. Ma se il tuo intento è scopartela e basta, te lo ripeto,lasciala in pace, sta ancora tentando di mettere insieme i pezzi del suo cuore. Io ti conosco, so che questa ragazza riesce a toccare tasti di te che nessuno ha mai toccato e questo ti spaventa. Quindi o vai abbassi il muro che hai eretto intorno a te e provi a dare qualche colore alla tua vita, e credimi che lei può farlo, oppure la lasci in pace.>
Non accende nessun tasto in me se non quello del fastidio.
<Stai dicendo un sacco di cazzate. >
<Bene allora esci dalla mia stanza che ho sonno. Quando avrai avuto il coraggio di essere sincero almeno con te stesso verrai qui da me e ne riparleremo.>
<Cazzo, sono tuo fratello, dimmi quel nome? >
<Non posso, glie l'ho promesso.>
<Che cazzo vuol dire? >
Sta per rispondermi ma il rumore di una macchina ci distrae <È tornata Mark, non mi serve piu' che tu me lo dica. Me lo dirà lei.>
<Lucas lasciala in pace.>
<Fatti i cazzi tuoi.>
Esco dalla stanza con un solo pensiero, raggiungerla e ferirla, non so perché mi comporto così con lei, ma mi fa stare bene, mi fa provare qualcosa.
Meglio provare odio che non provare niente.
Sono un casino, non so nemmeno io cosa penso o provo.
La odio e la desidero. La desidero e la odio.
Lo ammetto, smuove qualcosa dentro di me, non mi era mai successo, ma questo non vuol dire che io sia geloso o che mi interessi oltre all'aspetto fisico.
Sto per entrare in casa delle ragazze quando la noto seduta sul dondolo in veranda.
Guarda il cellulare con aria pensierosa e risponde ad un messaggio che le è appena arrivato.
Vorrei andare li e strapparle il cellulare dalle mani per capire chi è che le scrive a quest'ora, più volte è capitato che fosse in linea su whatsapp a quest'ora.
Ok l'ho ammetto, ho rubato il suo numero dal cellulare di mio fratello, potrebbe sempre servirmi il suo numero.
Mi siedo e lei sobbalza spaventata, la osservo per capire se ha qualche segno addosso, succhiotto o arrossamento.
Tiro un sospiro di sollievo perché non c'è traccia di segni e quel poco trucco che aveva è intatto.
<Lucas smettila di guardarmi.>
<Andata bene la serata? >
<Si, ha superato di gran lunga le mie aspettative. La tua deve essere stata piuttosto noiosa se sei qui fuori con me. >
<Io non mi annoio mai, ho scopato per due ore, cosa che tu non hai fatto.>
<E sentiamo cosa ti fa pensare questo? >
Davvero pensa di potermi prendere in giro e farmi credere che abbia fatto sesso?
<Hai il trucco intatto, i capelli, quasi uguali, a come li avevi quando sei uscita e non hai il viso stravolto dal piacere.>
Ce l'ho in pugno.
<Sai Lucas, per essere uno che ha molto a che fare con il genere femminile mi deludi.>
Apre la borsa da cui prende, un mascara, un lip gloss e una spazzola.
<Dovresti sapere che una donna ha sempre tutto in borsa; quindi, tolta la tua teoria su make-up e capelli, voglio anche dirti che non sempre la serata finisce con del sesso. A volte può iniziare anche con del soddisfacente sesso. Ed ecco annullata anche la tua seconda teoria.>
Mi guarda soddisfatta e sorride.
Sorride cazzo, il sangue mi va al cervello perché potrebbe avere ragione, questa è un'ipotesi che però il mio cervello non vuole accettare per niente.
<Alyson, rimangiati tutto quello che hai appena detto.>
<E perché dovrei, infondo chi sei tu per me? Sono una ragazza single, il mio cuore è libero.>
Cerco di contare prima di esplodere ma proprio non ci riesco.
Con uno scatto ingabbio il suo viso fra le mani.
<Tanto lo so che stai mentendo, non sei una ragazza da una botta e via.>
<E chi ti dice che nei prossimi giorni io non mi riveda con questo ragazzo?>
Continua a provocarmi ed io cedo, non posso fare altro.
<Spero per te che tu stia mentendo, ci metto due secondi a trascinarti in camera tua, chiuderti dentro e non farti uscire per il prossimo anno, così non portai vedere questo magnifico ragazzo. Invece per lui non appena scoprirò il suo nome, gli farò così del male che si pentirà di averti toccata.>
È un attimo, mi specchio nei suoi occhi e non capisco un cazzo.
Aggredisco le sue labbra, le mordo e poi le lecco.
Invado la sua bocca con la mia lingua, assaporo di nuovo il suo sapore e come l'altra volta mi sento a casa, al sicuro.
Fa fatica a starmi dietro perché questo bacio, a differenza dell'altro, non è solo una lotta ma una guerra.
Mi stacco dalle sue labbra e inizio a baciarle il collo.
La prendo in braccio e la faccio mettere a cavalcioni su di me, pessima mossa, perché vorrei solo strappare i suoi vestiti e anche i miei.
Inizio a toccarle il culo e lei inizia strusciarsi sulla mia erezione.
Ansima e ansimo anche io.
Voglio marchiarla perché nessuno può farla godere se non io.
La bacio ancora perché voglio che le sia ben chiaro che nessun coglione è alla mia altezza.
Le nostre lingue si intrecciano di nuovo ed io vorrei non si staccassero più.
Ma quando il mio cuore inizia a battere troppo forte e un terremoto di agita nel mio stomaco, la stacco da me e la allontano.
Mi guarda con occhi pieni di domande alle quali non voglio rispondere.
Vado via perché è stato tutto troppo forte e intenso.
È stata un'esplosione alla quale non ero preparato.
È stato un insieme di colori ai quali non sono abituato.
Vado via perché io non posso spegnere la sua luce con le mie ombre.
Sono nel mio letto e prometto a me stesso che da oggi in poi le starò lontano.

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