Capitolo 43

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Alyson
Piccoli baci e lente carezze mi svegliano.
Continuo a tenere gli occhi chiusi ma so benissimo chi si trova accanto a me.
Pensavo di non trovarlo qui al mio risveglio invece mi sbagliavo.
Ciò che ci siamo detti e ciò che abbiamo condiviso ieri sera e stanotte ha cambiato tutto e fortunatamente non solo per me.
Una sua mano scende lentamente sulla mia gamba per poi risalire fino a sfiorarmi l'inguine.
Continuo a non aprire gli occhi perché voglio godermi queste carezze ancora per un po'.
<Lo so che sei sveglia piccolo angelo.>
Continuo ad avere le palpebre abbassate e la sua mano sale fino a sfiorarmi il seno nudo, perché sì, abbiamo dormito completamente nudi.
<Apri questi occhioni, ho bisogno di osservare la luce che emanano per iniziare bene la giornata. Se dovessi essere del tutto sincero, avrei proprio bisogno di scoparti, ma da come sei bagnata e dai tuoi capezzoli induriti, deduco che anche tu abbia lo stesso identico bisogno mio.>
Non emetto nessun suono, il mio corpo parla per me.
Le sue carezze si fermano e sento la mancanza dei suoi tocchi.
Vorrei spalancare gli occhi e dirgli di rimettere le sue splendide mani su di me ma non voglio dargliela vinta.
Non voglio che la perenne sfida fra di noi finisca.
Mi eccita sfidarlo e mi fa impazzire sapere che le nostre sfide gli fanno perdere completamente la testa.
Vengo strappata dai miei pensieri dalle sue mani che mi spalancano le gambe e dalla sua testa a un soffio dalla mia intimità.
Spalanco gli occhi, non posso fare altro.
E lo trovo lì, con quelle due biglie nere che mi fissa.
Le sue labbra a pochi centimetri dal mio clitoride.
Giuro che non ho mai visto nulla di più sexy in vita mia.
<Appena sveglia, sono ancora più belli.>
<A cosa ti riferisci?>
<I tuoi occhi piccolo angelo. I tuoi occhi sono stati la mia condanna dal primo istante in cui li ho guardati. Come cazzo fanno due semplici occhi a trasmettere pace?>
<Stronzo. I miei non sono semplici occhi.>
<Hai ragione. Dopo tempo ancora non riesco a dargli un colore. Al sole sono verdissimi, se è mal tempo e piove si insinuano sfumature di grigio. Invece sfumature di marrone si insinuano quando sei in un luogo chiuso. Ma è quando sorridi che diventano indescrivibili. Brillano.>
Ha ragione e mai nessuno ha mai descritto i miei occhi così bene.
<Descrizione dettagliata.>
<Non sono semplici occhi, sono la mia libertà. Non si tratta del colore ma bensì di quello che mi trasmettono. Non smettere mai di guardarmi.>
<Promesso.>
<Adesso basta parlare. Ho molta fame, devo fare colazione.>
<Scendi in cucina, troverai molte cose in grado di soddisfare la tua fame.>
<Niente potrà mai soddisfarmi come te. Non ho fame di cibo.>
Smette di parlare e inizia letteralmente a mangiare la mia fica, morde, succhia e lecca.
Porto una mano davanti alla mia bocca perché non voglio che tutta la casa senta i miei gemiti, non riesco a controllarmi quando sono con lui.
Non sono mai stata così rumorosa.
Inserisce due dita dentro di me, ha capito benissimo cosa mi piace e come mi piace.
<Fammi sentire la tua voce. Grida quanto vuoi, tutti sanno che sei qui con me.>
Con il pollice compie cerchi circolari sul mio clitoride ed io mi sciolgo.
Non riesco a trattenere i miei ansiti.
<Sei uno spettacolo. Il mio personale spettacolo.>
<Sei possessivo.>
<Non ne hai idea. Sono così possessivo che, se solo qualcuno prova a sfiorarti io gli spezzo entrambe le mani. Sono così dannatamente possessivo che se ti vedessi baciare un altro uomo non ci penserei due volte ad ammazzarlo.>
<Sono tua. Il mio corpo vuole solo te. Il mio cuore ti appartiene.>
Mi sorride, quel sorriso che raramente gli ho visto mostrare.
Un piccolo accenno che però arriva agli occhi.
<Ora però ho bisogno di entrare dentro di te. Mettiti a quattro zampe.>
Eseguo il suo ordine.
<Proprio così. Mi fa impazzire ed eccitare al massimo avere il tuo culo perfetto così. Un giorno, non molto lontano ti scoperò anche qui.>
Mentre parla con un dito sfiora il mio sedere.
Non l'ho mai fatto con il mio ex, è una cosa che mi ha sempre spaventata tanto.
Sono sicura che invece a Lucas darei questo privilegio.
<Non l'hai mai fatto vero?>
Decido di prenderlo in giro.
<Ti sorprenderà saperlo ma si, già l'ho fatto. E ti dirò di più, mi è piaciuto tantissimo.>
Non riesco a guardare il suo volto dato che si trova alle mie spalle, ma lo sento irrigidirsi e stringere le mani sui miei glutei.
<Dimmi che non è vero.>
Decido di voltarmi.
Ha gli occhi in tempesta.
<Cosa cambia? Abbiamo fatto sesso diverse volte e sapevi dall'inizio che io non fossi vergine.>
Si avvicina al mio volto.
E come ogni singola volta io mi perdo nei suoi occhi, per poi ritrovarmi.
<Cambia tutto invece. Volevo essere la tua prima volta in qualcosa. E Sai perché?>
Non aspetta la mia risposta.
<Perché pensare che la tua prima volta è stata con lui e non con me mi fa stare male. Perché ti sento mia, così tanto, che vorrei tornare indietro nel tempo per essere il tuo primo e il tuo ultimo. Per essere il primo uomo per cui tu abbia mai provato amore, gelosia, passione. E non posso credere che lui abbia avuto tutte queste parti di te.>
Lui non parla molto, ma quando lo fa è capace di lasciarmi sempre senza parole.
<Non è vero. Non l'ho mai fatto con lui. Volevo stuzzicarti. Non ho mai voluto dargli quella parte di me. Non mi sono mai sentita sicura. Ma con te, invece, tutto cambia. Come sempre.>
Gli dico la verità perché non voglio rovinare un momento così bello.
Ci siamo appena trovati.
Mi ha finalmente aperto il suo cuore.
Mi ha parlato del suo passato.
Anche se non ne è consapevole ha fatto molti passi verso di me.
Ed io non potrei essere più felice.
<Piccola stronzetta. Me la pagherai. E voglio iniziare proprio ora.>
Senza un minimo di delicatezza mi rimette a quattro zampe e con una potente spinta entra dentro di me.
Dolore e piacere si mischiano.
<Non importa quanto io ti scopi in più e più posizioni. Rimani sempre stretta per me. Mi fa uscire di senno sentirti così tanto intorno al mio cazzo.>
<Ed è un male?>
Faccio fatica a parlare perché mi sta letteralmente scopando con forza.
<Un bene. Mai nessuna mi ha tenuto dentro di se così.>
Continua a spingere e ai miei gemiti si aggiungono i suoi.
Vorrei non finisse mai.
Inizia a stuzzicarmi un capezzolo e il clitoride.
E sentirmi così stimolata mi porta al limite.
Un altro orgasmo potente si abbatte su di me e vengo seguita dopo pochi secondi da lui.
Cadiamo entrambi sul letto per riprendere fiato.
<Questo sì che è un buongiorno. Amo fare l'amore appena sveglia.>
<Se dipendesse da me ti scoperei al mattino, prima e dopo pranzo. Di pomeriggio. Prima di cena. Dopo cena e durante la notte.>
<In pratica tutto il giorno.>
<Si piccolo angelo. Purtroppo, sono dipendente da te.>
Mi acciglio e mi volto per guardarlo.
<Purtroppo?>
<Si. Avevo giurato a me stesso di non dare più a nessuno il potere di destabilizzarmi o di farmi provare emozioni, positive o negative che siano. Poi un bel giorno sei arrivata tu, con questi cazzo di occhioni ed io non ho capito più niente. >
Non voglio essere questo per lui.
Voglio essere qualcosa di bello e di assoluto.
Mi conosce così bene che gli basta guardare i miei occhi per capire che c'è qualcosa che non va.
<Non voglio essere qualcosa di negativo per te.>
Mi accarezza entrambe le guance.
Non posso far altro che rilassarmi con le sue carezze.
<Mio fratello mi ha detto: lei è la cosa più bella che ci sia capitata da anni. Io invece penso che tu sia la cosa più bella che mi sia capitata da quando sono nato. Oltre Mark ovviamente. Non sei nulla di negativo. Sei ciò che di più bello potessi avere. Porti luce nella mia vita. Senza rendertene conto, solo guardandomi mandi via le mie ombre. Quando le tue labbra sono sulle mie mi sembra tutto giusto. Non esiste più il mio passato. Non esiste più il me scontroso che non crede in niente. Il me che ti tratta di merda. Io credo in te. In tutto ciò che sei. Nella donna che sei. In ciò che fai per la mia famiglia.>

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