Capitolo 39

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Lucas
Come possono, momenti perfetti, trasformarsi in attimi di puro terrore?
Prendo di peso il comodino e lo lancio dall'altra parte della stanza.
Non ho mai fatto del male fisico ad una donna, mai, le ho illuse, trattate di merda ma mai sfiorate con un dito se non per farle godere.
L'immagine della pelle arrossata e dei segni evidenti delle mie dite sul braccio di Alyson mi tormentano da quando è uscita da questa fottuta stanza.
Non riesco a calmarmi perché continuo ad immaginare scenari più terribili di quello che sarebbe potuto succedere se non mi fossi svegliato.
L'ho spaventata, ne sono sicuro anche se lei lo negherà a vita, ma ho visto nei suoi occhi la paura, quegli occhi che dovrebbero solo ridere e splendere per cose belle.
Questo è stata l'ennesima dimostrazione che lei, più di chiunque altro, deve starmi lontano, non posso farle del male, non a lei.
Non guardarla, non toccarla, non parlarle sarà una delle cose più difficili da affrontare nella mia vita, osservarla mentre la sua vita andrà avanti senza di me, vederla sorridere non per me o grazie a me ma per qualcun altro, farà male ma sono pronto a tutto pur di tenerla al sicuro.
L'immagine del suo braccio pieno di segni sulla sua pelle candida, chiara e liscia si materializza nella mia testa per l'ennesima volta e per l'ennesima volta prendo l'ultimo oggetto rimasto integro, una lampada per la precisione e la scaglio contro il muro.
Vorrei correre da lei solo per accettarmi che stia bene, avrei voluto solo prendermi cura di quei segni dato che sono state le mie mani a farglieli.
<Che cazzo è successo alla mia stanza?>
Mark è accanto a me e osserva con occhi spalancati la sua stanza o, meglio, ciò che ne è rimasto della sua stanza.
<Ti ricomprerò tutto ora però non rompermi il cazzo.>
<Lucas, cos'è successo? E non intendo alla mia camera. Voglio sapere cosa ha fatto scatenare la tua furia.>
<Nulla che debba interessarti. Lasciami in pace.>
Sembrerò un bambino ma per quale motivo non mi lasciano in pace?
<Sei mio fratello Lucas. Se fosse stato il contrario? Se avessi trovato me in questo stato, cosa avresti fatto?>
<Avrei rivoltato il mondo intero pur di trovare una soluzione a qualsiasi tuo problema.>
La pura verità è questa, nulla mi tocca nella vita ma se si tratta della mia famiglia sono pronto ad affrontare qualsiasi cosa pur di vederli felici.
<E per quale diavolo di motivo io dovrei far finta di non vedere quanto cazzo stai male?>
<Preferisco provare tutto questo male pur di far vivere bene lei.>
E con lei sa a chi mi riferisco, non ho bisogno di specificare il nome.
<Perché ti ostini a rifiutare la felicità che solo lei potrebbe darti?>
<E tutti voi perché cazzo non riuscite a capire che devo salvarla da me stesso e dal male che potrei farle?>
Domande su domande invece io vorrei solo spegnere tutto questo rumore ma per spegnerlo avrei bisogno dei suoi occhi o semplicemente ascoltare la melodia della sua voce.
Avrei bisogno di ascoltare il battito del suo cuore mentre dorme, proprio come stanotte, avrei bisogno di perdermi in lei, avrei bisogno di avere la sua testa appoggiata sul mio petto.
Cazzo, sto impazzendo e sono passate solo poche ore.
<Mi rispondi? Cazzo mi stai spaventando.>
<Ho spaventato lei e questo basta per mettere quanta più distanza possibile fra di noi.>
<In che modo l'avresti spaventata?>
Emetto un ringhio di frustrazione ma mio fratello ovviamente non si arrende perché in fondo sa che non gli farei mai del male, certo due calci in culo al giorno glie li darei e questo lui lo sa benissimo.
Se voglio rimanere solo devo per forza raccontargli tutto, sto per aprire bocca ma ovviamente anche Marcus fa la sua entrata in scena.
<Per caso volete chiamare anche Juliet e Virginie? Già che ci siamo invitate in questa stanza anche i nostri vicini di casa.>
Sorridono e si siedono entrambi sulla scrivania segno evidente che non mi lasceranno in pace.
<Forza, parla.>
<Marcus per quale maledetto motivo dovrei dirvi i cazzi miei?>
<Perché Alyson si rifiuta di parlarmi anche se mi si è buttata letteralmente fra la braccia perché aveva bisogno di dolcezza, parole sue non mie. Poi arrivo qui e mi basta guardare i tuoi occhi velati di tormento per capire che hai bisogno di noi. Siamo una famiglia Lucas, l'abbiamo giurato anni fa, l'importante è esserci, non ci serve altro.>
Aveva bisogno di dolcezza, quanto può farmi imbestialire immaginarla abbracciata al mio migliore amico?
Devo smetterla di ragionare come un fottuto uomo delle caverne, non mi fa bene.
<Toglietevi questa espressione da saputelli del cazzo, se parlerò sarà solo perché ho bisogno di farlo e non perché me lo state chiedendo voi.>
<Non sia mai che il grande Lucas si abbassa ai livelli di noi comuni mortali. Mi stupisci sempre di più, sicuro che siamo fratelli? Cazzo, non potremmo essere più diversi.>
<Mark purtroppo siamo fratelli e sottolineo purtroppo perché dovrò condividere la mia vita con la tua fino alla morte e sarà una tortura.>
<Mi ami, lo so.>
Lo amo da impazzire fin dalla prima volta che l'ho visto, sembrerà strano ma mi ricordo perfettamente l'attimo in cui l'ho guardato ero piccolo ma è tutto impresso nella mia mente, sarà perché è stata la prima e l'unica cosa bella che mi è capitata nella vita.
<Fottiti.>
<Stop. Non distogliamo l'attenzione da te e Alyson.>
Marcus è sempre stata la voce della ragione, non so come avremmo fatto senza di lui.
Riesce a farci ragionare, a me più di tutti, riesce a farmi calmare e a tenere a bada la mia furia.
<Cosa volete che vi dica? Che riesce a farmi provare emozioni a me sconosciute? Che, quando sono con lei mi sento un uomo migliore? Oppure volete sapere di quanto cazzo vorrei che il tempo si fermasse quando è fra le mie braccia? Che la voglio così tanto che ho deciso di rinunciare alle altre? Io, che dopo una scopata ero sempre pronto a fuggire via. Poi un bel giorno è arrivata lei e con quei cazzo di occhi mi ha messo Ko.>
Sono senza fiato, mi è costata una fatica assurda dire ad alta voce questa verità.
<Perché tutto questo non lo dici a lei?>
<Marcus sarebbe inutile.>
<Per quale motivo? Lei aspetta solo questo, aspetta solo che tu ti dia completamente a lei.>
<Perché ne sei tanto sicuro?>
<Perché fino a dieci minuti fa ero con lei, tutti noi eravamo con lei.>
<Ci spieghi cosa cazzo è successo? Io e Marcus non abbiamo il potere di leggere nella mente.>
Guardo ovunque tranne verso di loro, in questa stanza sembra ci sia stato uno tsunami mi toccherà ricompare tutto.
Guardo fuori dalla finestra e un tuono cattura la mia attenzione, anche il tempo sembra essere del mio stesso umore.
<Uno dei momenti più emozionanti della mia vita si è trasformato in un vero e proprio incubo. Lei era qui, in questo letto, insieme a me. Aveva la testa appoggiata sul mio petto ed io le accarezzavo i capelli. Stavamo bene, così bene che entrambi ci siamo addormentati.Così tanto bene che per la prima volta in vita mia mi sono sentito nel posto giusto e accettato.Poi ...>
Non riesco a continuare, ho le parole incastrate in gola.
<Poi? Cosa è successo?>
<Dammi un attimo Mark.>
Un attimo non servirà a niente quindi decido di continuare perché so per certo che loro non mi giudicheranno.
<Poi dal nulla ho sentito chiaramente la sua voce tremante che ripeteva in continuazione il mio nome. Alla sua voce si è aggiunta la sua mano che faceva pressione sulla mia di mano. Ho aperto gli occhi e nei suoi ho letto paura. Le stavo stringendo il braccio in una morsa stretta e potente. Ho fatto un incubo e nel mio cazzo di incubo non stavo stringendo il braccio di Alyson ma quello del grand figlio di puttana che mi ha rovinato la vita.>
<Era solo un incubo Lucas, non volevi farle del male tu non toccheresti neanche con un dito una donna e lo sappiamo tutti, anche lei.>
<Marcus non provare a giustificarmi. Non c'è un cazzo da dire se non che io le devo stare lontano. Cosa potrei darle? Grandi scopate? Qualche cena? E poi ? Non so niente sulle relazioni e nemmeno mi interessano. Le dovrei dare una relazione in cui non siamo nemmeno liberi di dormire insieme per la paura che io le faccia del male? Col cazzo.>
Mi alzo e mi avvicino alla finestra, la apro perché ho bisogno d'aria.
<Lucas, quante volte abbiamo dormito insieme io e te p? Tantissime. Sono tuo fratello, ti conosco meglio di chiunque altro e tutte le volte che abbiamo dormito insieme non mi hai mai fatto del male. Sarà stato un caso. Non puoi rinunciare a lei per questo.>
<Posso ed è quello che farò.>
<Non ci riuscirai e lo sai benissimo anche tu.>
Giuro che vorrei che questi due coglioni non mi conoscessero così bene.
Chiudo gli occhi e l'immagine del suo braccio e dei suoi occhi si materializzano nel mio cervello. Mi picchietto l'indice sulla tempia.
<È tutto qui. Nella mia testa. Non riesco a non pensare ai suoi occhi e ai segni che aveva sul braccio. Mi stanno perseguitando da quando se ne andata da questa camera. Lei come sta?>
<Non bene. Non ci ha voluto dire niente ma era palese che stesse male.>
Mi nasconde qualcosa mio fratello lo capisco perché non mi guarda negli occhi.
<Che ne dite di andare in qualche bar solo noi uomini?>
<No.>
Il mio è un no categorico ma capisco che mi daranno il tormento fin quando non accetterò.
<Ok andiamo coglioni.>


Ho mentito quando ho detto a mio fratello che avevo bisogno di prendere ancora un po' di aria la verità è che ho bisogno di guardare con i miei occhi come sta Alyson.
Sono fuori dalla sua camera, la porta è socchiusa, la mia testa mi suggerisce di fuggire ma il mio cuore maledetto vuole vederla, anche solo per un secondo.
Entro e la osservo da lontano, la lampada sul suo comodino è accesa e tutta la luce è puntata su di lei.
Riesco a vedere il suo viso, le labbra imbronciate, il nasino che talmente che è perfetto sembra finto, le ciglia lunghe e folte.
Mi avvicino cercando di essere il più silenzioso possibile.
Più la guardo e più il mio cuore accelera, più la guardo e più vorrei infilarmi in questo letto e stringerla a me.
Inspiro il suo profumo e i miei miei demoni spariscono e vengono sostituiti tutti da lei.
Cazzo quanto è bella.
Poi i miei occhi scendono sul braccio che ho marchiato, si stanno formando dei lividi e se fino a un secondo fa il mio cuore accelerava adesso è come se si fosse fermato.
Mi abbasso e allineo il mio volto al suo.
<Nonostante tutto rimarrai per sempre il mio piccolo angelo.>
Le sussurro queste parole e mi allontano prima di commettere l'ennesima cazzata.
Un foglio sulla sua scrivania cattura la mia attenzione.
Mi avvicino e sopra c'è scritto " per il mio koala ", mio un cazzo, Black, santissimo Black che sta sempre in mezzo al cazzo.
So che non dovrei farlo ma la tentazione è troppa.
" Ti ricordi quanto mi dicevi: sarai per sempre il mio primo amore? So che tutt'oggi lo pensi ma so anche che non sono stato il tuo grande amore."
<Che stai facendo?>
Salto letteralmente perché mi ha colto in flagrante.
Ma proprio adesso doveva svegliarsi?
Si alza dal letto e mi strappa letteralmente la lettera dalle mani.
<Come ti permetti di entrare in camera mia senza il mio permesso? E non solo, frughi anche fra le mie cose.>
E adesso che cazzo le dico?
<Non ho frugato fra le tue cose. Era semplicemente in bella vista sulla scrivania.>
<E giustamente tu hai pensato che potessi leggerla.>
<Si.>
<Coglione.>
<Non farla tanto lunga. È una stupida lettera.>
Le si imporporano le guance tanto è nervosa.
<Stupido sei tu non la lettera. Smettila di ficcare il naso nelle mie cose. Hai perso questo privilegio.>
Quanto mi fa arrabbiare, come lei nessuno mai.
<Quello che tu chiami stupido è colui che ti ha fatto gridare dal piacere. È colui che fino a qualche ora fa pregavi per averne ancora di più, sempre di più.>
<A livello di sesso mai detto il contrario. Ma se parliamo di sentimenti puoi scendere dal tuo piedistallo.>
<Sei proprio una stupida.>
<E tu un bambino che gioca con le emozioni degli altri.>
<Non hai proprio capito un cazzo di me.>
<E tu di me?>
Si ferma la nostra guerra fatta di botta e risposta perché ho capito tanto di lei, troppo, proprio per questo mi è entrata sotto pelle e non ne vuole sapere di andarsene.
<Ho capito che sei tutta cuore proprio come tutte le ragazzine illuse dell'idea dell'amore.>
Ho capito che quando ami vivi per amare, ti dai incondizionamenti senza volere nulla in cambio, ho capito che sei talmente pura che saresti tu la chiave della mia felicità, ma tutto questo, col cazzo che te lo dico.
<Lasciami vivere nelle mie illusioni e esci dalla mia camera.>
<Me ne stavo andando comunque.>
Dovrei chiederle scusa ma proprio non ci riesco.
Sto per aprire la porta ma la sua domanda mi fredda.
<Cosa ti è successo?>
La guardo e mi chiedo come sia possibile che lei sappia.
<Nulla.>
<Impossibile, un ragazzo intelligente come te, che si prende cura della sua famiglia e che ha già raggiunto diversi obbiettivi nella sua vita non può, allo stesso tempo, essere così stronzo.>
<Invece posso ed è esattamente quello che sono.>
<Va via Lucas.>
Non me lo faccio ripetere due volte ed esco dalla sua camera.
Non posso raccontarle del mio passato.
Odierei leggere nei suoi occhi compassione o peggio, pietà.
E questo è uno dei tanti motivi per i quali io e lei non possiamo stare insieme.
Cazzo se fa male.

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