Alyson
"Perché io non so dire
quel che i suoi occhi mi fanno provare.
Non mani,
non voce,
non braccia e nè labbra.
Occhi.
I suoi.
Addosso.
Occhi che a differenza degli altri,
non mi vedono,
ma mi guardano come nessuno mai.
Occhi che mi tengono,
stringono,
toccano,
baciano,
per poi ricominciare.
Occhi che in mezzo alla folla sapevano dire: Lei è mia. Sempre e da sempre!"
Ho letto questa poesia da qualche parte, mi è rimasta dentro, quando è finita la mia storia con Blak ho promesso a me stessa di non accontentarmi e di volere un uomo che mi guardi proprio così, nulla di più e nulla di meno.
Sono quindici giorni che evito con tutta me stessa Lucas, esattamente da quando abbiamo avuto il nostro ultimo scontro in cucina e dove per l'ennesima volta lui mi ha offesa.
Cerco di stare il meno possibile in casa, non ceno sempre a casa e stessa cosa vale per la colazione.
I miei amici in questi giorni hanno sempre evitato di lasciarmi sola con lui e gli sono infinitamente grata, ma pur non vedendolo io lo penso continuamente, non ne vuole sapere di uscire dalla mia mente.
Lucas di sicuro di sarà accorto che io lo evito, ma soprattutto evito di restare sola con lui, so anche che ha avuto una discussione accesa con il fratello, volevo saperne di più ma Mark ha liquidato il tutto con <Nulla di cui tu debba preoccuparti.>
Sembrerà strano, ma i nostri battibecchi mi sono mancati, tanto, per non parlare dei suoi baci.
Se fino ad oggi sono riuscito ad evitarlo, stasera non potrò farlo dato che è il compleanno di Juliet.
Ha deciso di organizzare una mega festa qui a casa e non solo, ha anche deciso io e Virginie come dobbiamo vestirci, purtroppo non so ancora cosa sarò costretta ad indossare, quasi sicuramente qualcosa di estremamente corto e scollato.
Dopo essere stata trenta minuti in doccia e aver fatto una depilazione completa inizio ad asciugare i capelli, sono indecisa se lasciarli lisci oppure fare le onde.
La mia tranquillità viene interrotta da Juliet e Virginie che entrano in camera litigando.
<Io non indosserò questo vestito.>
<Tu invece lo indosserai.>
<Scordatelo Juliet.>
<Virginie hai un fisico stupendo, devi metterlo in mostra. Alyson diglielo anche tu, ti prego.>
<Posso almeno vedere di che vestito di tratta?>
Ecco che Juliet colpisce ancora, mi mostra due vestiti identici ma diversi nel colore, uno è argentato, l'altro è dorato.
Spalanco gli occhi perché deve esserci per forza un errore.
<Juliet, o manca il pezzo di sotto del vestito, oppure questa è una maglia.>
Non può farci indossare un abito così corto.
<Nessun errore, vi starà divinamente. Tu indosserai quello argento. Scende morbido, non correte nemmeno il rischio che si alzi mentre camminate e ballate. E anche se usciste con il culo fuori, sarebbe un bel vedere. Non sono un'amica bravissima?>
Giuro che mi viene da ridere perché non so proprio come risponderla.
<Aly ti prego falla ragionare.>
<No, ascoltatemi. Alyson, tu indosserai questo vestito e farai capire una volta e per tutte a quella testa di cazzo di Lucas cosa si è perso. E tu, Virginie, mi devi un favore, quindi indossa questo maledetto vestito. Fra trenta minuti vi voglio entrambe nella mia camera.>
Esce dalla camera e io e Virginie ci guardiamo.
<Vi, ci conviene indossarlo. Non sarà così terribile come pensiamo. È bello, un po' troppo corto, ma bello.>
Precisamente ventinove minuti dopo siamo in camera di Juliet <siete bellissime, lo sapevo che vi sarebbe calzato a pennello.>
Ha ragione, indossato è meno corto di quanto pensassi, non potrò ballare a tutto ritmo come mio solito, ma pazienza.
<Hai ragione, perché bastava un centimetro in meno e stavo con il sedere di fuori. Invece Alyson deve stare ferma tutta la sera perché con il culo che si ritrova, basta un movimento di troppo e tutti vedranno il perizoma che indossa.>
Ha ragione, avendo il sedere più alto del suo il vestito è ancora più corto, ma starò attenta.
<Virginie sei bellissima e Alyson tu, con quel viso innocente e questo corpo sexy, farai girare la testa a parecchie persone. Uno più di tutti.>
<Non lo nominare, altrimenti vado in camera e indosserò una tuta.>
<Nessuna tuta al mio compleanno, non lamentatevi, ho fatto un ottimo lavoro. Scendiamo, molti invitati sono già arrivati.>
I ragazzi si sono occupati di allestire il salone, comprare alcool e chiamare un dj, spero abbiano fatto un buon lavoro altrimenti Juliet li prenderà per i capelli e io giuro che vorrei tanto vedere questa scena.
Ma tutte e tre restiamo a bocca aperta quando osserviamo come è stato trasformato il nostro salone.
Il posto del divano è stato preso dalla consolle e accanto c'è un tavolo pieno di alcool, hanno appeso al soffitto tante lucine e foto di Juliet che scendono verso il basso, all'ingresso c'è una mega foto di Juliet ad altezza uomo.
Giuro che se non lo sapessi penserei che è stata lei ad allestire così e invece i nostri amici hanno fatto un ottimo lavoro.
<Non ci credo! Ci sono riusciti è tutto come desideravo. Sono stati bravissimi.>
<Secondo me è stata la tua minaccia a farli impegnare così.>
Ha ragione.
<Io non li ho minacciati, li ho solo spronati.>
<Dire: se non mi trasformerete il salone in un modo che non è mai stato visto, giuro che non vi faremo più mangiare qui con noi. Se questa non è una minaccia, dimmi tu cos'è.>
<Alyson, un semplice avvertimento.>
<Avvertimento un cazzo, ho dovuto fare i salti mortali per avere tutto quello che vedi e meno male che Markus e Lucas mi hanno dato una mano.>
<Non essere melodrammatico, mi vuoi bene quindi mi hai accontentata.>
<Melodrammatico? Ti rendi conto che mi hai minacciato attraverso il cibo? E tu sai benissimo che è il mio punto debole. Sei diabolica.>
<È così che si fa carriera nella vita. Dove sono Lucas e Markus ?>
<Arriveranno a breve. Virginie sei bellissima.>
La mia amica arrossisce, lei che non si fa mai prendere dalle emozioni arrossisce e Mark la guarda in modo strano, come se per la prima volta si fosse accorto della sua bellezza, sarebbero una bella coppia.
Poiché si è creata tensione decido di intervenire.
<Siamo vestite uguali l'hai almeno notato? Non mi hai né guardata e nemmeno salutata.>
La mia amica mi fa un piccolo cenno di ringraziamento ed io le faccio l'occhiolino, Mark finalmente si volta a guardarmi, ma se a Virginie l'ha guardata con stupore a me mi guarda con un pizzico di paura.
<Aly, lo sai vero che questo vestito ci porterà parecchie rogne sta sera?>
<Perché dovrebbe?>
Faccio finta di non capire ma so benissimo a cosa, o meglio, a chi si riferisce.
<Il mio caro fratello appena ti vedrà con questo vestito addosso darà di matto e se non lo farà subito inizierà non appena qualcuno ti guarda per più di mezzo secondo.>
Lo sapevo!
<E dimmi Mark, Lucas chi sarebbe per poter decidere chi deve guardarmi e chi no?>
<Non posso deciderlo, ma posso decidere chi andrà a passare la notte all'ospedale e chi no.>
È dietro di me e ha sentito tutto, mi volto.
<Molto simpatico Lucas, come sempre.>
<Non so se te ne sei accorta, ma manca un pezzo di stoffa al vestito oppure l'hai comprato nel reparto bambini. Non trovo nessun'altra spiegazione.>
<Ancora più simpatico. Il vestito è della taglia giusta.>
<Questo vestito grida: scopami a chilometri di distanza, proprio come quello dell'altra volta. È sempre come l'altra volta: col cazzo che scoperai con qualcuno.>
<E dimmi Lucas, da uno a dieci, quanto dovrebbe interessarmi quello che dici?>
<Continui a provocarmi, ma dimmi Alyson, da quando sei arrivata, con quanti di loro hai scopato? Nessuno, perché in un modo o nell'altro si fa sempre come dico io. Avresti dovuto impararlo ormai.>
Se io lo provoco, lui mi sfida ed io ovviamente non mi tiro mai indietro.
<E tu avresti dovuto imparare che io non faccio mai ciò che mi viene chiesto. Sai vero che non si scopa solo alle feste?>
<Cosa vorresti dire?>
<Che io frequento anche l'università e lì ci sono molti posti dove potersi appartare, ti basta chiedere a tuo fratello e ti farà un elenco dettagliato di luoghi dove poter fare sesso. E mi sembra che tu all'università non sia mai presente fortunatamente.>
Con due solo passi me lo ritrovo addosso.
<Non dire bugie, tu non sei il tipo da farsi scopare in un'aula oppure in un bagno.>
Mi conosce, ma non deve capire che sto bluffando.
<Non ero nemmeno il tipo da farsi mettere le mani nelle mutandine su un misero muretto, eppure l'ho fatto. Nella vita si cambia.>
Gli faccio un occhiolino e mi allontano, il tempo di fare due passi e vengo bloccata dalla sua mano che mi trattiene per il braccio.
<Piccolo angelo attenta a cosa fai e a chi fai avvicinare.>
<Ancora che mi dai ordini?>
<E tu ancora che cerchi di fare tutto di testa tua?>
<Si, perché nessuno può permettersi di decidere al posto mio.>
<Io si, quindi te lo ripeto, attenta a ciò che fai e a chi fai avvicinare. Ci siamo intesi?>
<Se ti dicessi di no?>
<Ti porterei in camera e ti farei indossare il pigiama per partecipare a questa festa e non questa specie di vestito.>
<Vedremo allora.>
<E non muoverti troppo che sei praticamente con il culo di fuori.>
<Indosso anche il mio amato perizoma, pensa che spettacolo se si alzasse il vestito.>
<Tu provaci ed io ti farò vedere che gran bel spettacolo sarà vedere me che caverò gli occhi a chiunque ti guarderà.>
<Non oseresti.>
<Ovvio che lo farei. Quindi attenta.>
Finalmente mi lascia andare e io posso ritornare a respirare regolarmente.
Sono sicura di due cose: la prima, è geloso di me e la seconda, che non rinuncerà mai alle altre per poter stare con me.
<Mio fratello è geloso, chi l'avrebbe mai detto.>
<Hai ragione, ma lui non vorrà mai stare con me ed io sono una ragazza che mette il cuore in tutto ciò che fa.>
<Lo so Aly, magari ha bisogno di tempo.>
<E se io non volessi aspettare?>
<Allora cerca di non dargli corda. Se lui ti provoca non risponderlo, se ti sfida, tu non combattere per poter avere l'ultima parola.>
<Non ci riesco, io adoro battibeccare con lui, anche se riesce a farmi arrabbiare in due secondi.>
<Juliet ci sta guardando in un modo inquietante, sarà arrabbiata perché non abbiamo ancora bevuto un drink e non stiamo ballando.>
<Prima che venga qui e ci ammazza, diamoci da fare.>
Un'ora e due drink dopo, siamo ancora tutti al centro della pista a ballare, ci stiamo divertendo tantissimo, non so Lucas dove sia e nemmeno mi interessa, finalmente dopo giorni sto riuscendo a svuotare la mente da tutto.
Rido in continuazione per i strani movimenti che fa Mark, è bravo a ballare ma stasera ha deciso di muoversi in modo stupido, vorrei non smettesse mai per continuare a ridere così.
Un leggero tocco sulla spalla mi fa voltare e mi trovo di fronte un ragazzo dal viso familiare, se non sbaglio, abbiamo qualche corso in comune.
<Ti chiami Alyson giusto?> si avvicina per parlarmi all'orecchio.
È carino, molto carino, biondo con occhi azzurri, non rientra nei miei canoni, ma non è niente male.
<Si, tu invece? Di sicuro frequentiamo qualche corso insieme, ma non ricorso il tuo nome.>
<Alex, mi dispiace che non ricordi il mio nome anche se non ci siamo mai presentati, ma mi fa piacere che ti ricordi del mio viso.>
È gentile, in pratica sia per i modi che esteticamente e l'esatto opposto del moro tatuato che non lascia mai i miei pensieri.
<A mia discolpa posso dire che a lezione non seguo tutto attentamente.>
<Mi sa tanto di bugia. Ma ti perdono se mi accompagni fuori a prendere un po' d'aria e a fumare una sigaretta.>
<Andiamo.>
Siamo seduti sui gradini del portico, questo ragazzo trasmette tranquillità.
<Allora Alyson, sei fidanzata? Spero di no, così dopo mi concederai un ballo.>
<No, tu invece?>
<Lei non ti concederà un bel niente e tu piccolo angelo, che cazzo ti interessa se è fidanzato oppure no?>
Si posiziona di fronte a noi, non so come abbia fatto a sapere che ero qui fuori, l'ho cercato con lo sguardo ma non l'ho visto.
<Tu chi saresti?>
<Sono colui che diventa un animale se qualcuno tocca ciò che gli appartiene. E Alyson appartiene a me.>
Non ci credo, è completamente pazzo.
<Alex, puoi lasciarci soli due minuti?>
<Si, dopo mi trovi dentro.>
<Lei dopo non ti verrà a cercare e se solo ci proverà ci sarò io a fermarla.>
<Vai Alex.>
Adesso siamo soli, una parte di me è felice perché mi ha dimostrato ancora una volta che è geloso, ma l'altra parte di me ha paura perché, quando lui mi è vicino divento vulnerabile.
Decido di allontanarmi e rientrare in casa, mi tolgo le scarpe e inizio a camminare a passo svelto fino a ritrovarmi fuori alla porta della mia camera ma non riesco ad aprirla perché con un movimento brusco Lucas mi fa girare.
Adesso sono con le spalle attaccate alla porta e con lui a due centimetri da me.
<Non scappare piccolo angelo. Più scappi e più mi ecciti.>
<Non stavo scappando, semplicemente non mi faceva piacere la tua compagnia.>
<Lo so, ma sappi che comunque andrà io ti prenderò sempre.>
<Se sei convinto tu, io non sono nessuno per toglierti le convinzioni.>
<Io sono convinto sai di cosa?>
<Di cosa?>
<Che me la pagherai.>
<Per?>
<Per avermi evitato, per non avermi guardato e parlato per quindici fottuti giorni.>
<Li hai contati.>
<Fanculo tutto.>
Mi bacia ed il mio cuore si risveglia, mi bacia ed io non riesco a rifiutarlo anzi lo avvicino ancora di più a me.
Quando le nostre lingue si incontrano ho la certezza che mi sono mancate le sue labbra e questi baci che solo lui è in grado di darmi.
<Apri la porta della tua camera piccolo angelo> e riprende a baciarmi.
Mi stacco da lui giusto il tempo per poter girarmi e aprire la porta.
So benissimo che una volta varcata questa soglia, non si tornerà indietro e so benissimo che se gli donerò quest'altro pezzo di me dopo sarò completamente sua, anche se lui non mi vorrà.
Si richiude la porta alle spalle con un calcio ed io non so cosa fare o come muovermi, sono andata a letto solo con il mio ex lui invece è stato con un'infinità di ragazze.
Osserva ogni mio centimetro di pelle e anche se non lo sono, sotto al suo sguardo mi sento nuda.
<Questo vestito è da strappare.>
<A me piace.>
<Anche a me, ma non mi piace che tutti ti hanno guardata indossarlo. Solo io posso avere questo privilegio.>
<E se io non volessi dartelo questo privilegio?>
<A te piace essere guardata da me tanto quanto a me piace guardarti. Mi hai dato il tormento tutta la sera.>
<Tu mi tormenti da quando ho messo piede a Toronto.>
<Hai ragione, ma tu non ne vuoi proprio sapere di andartene vero?>
<No, il mio posto è qui.>
<Allora abbiamo un bel problema. Almeno una volta io devo averti.>
<Perché?>
<Perché altrimenti impazzisco, l'idea di non sapere come si sta dentro di te mi fa impazzire. Guardarti e non poterti toccare mi fa impazzire. Sapere che qualcun altro prima di me ti ha avuto ed io no, mi fa perdere completamente la ragione. Solo una volta, voglio averti solo una volta così quest'ossessione andrà via.>
Non mi aspettavo questa confessione, forse hanno ragione i nostri amici quando mi dicono continuamente che lui per me prova qualcosa che va oltre l'attrazione fisica.
<Io non sono una ragazza che riesce a lasciare fuori i sentimenti. Dovresti saperlo.>
<Lo so benissimo. Ma per una volta smetti di pensare e segui solo il tuo istinto.>
Non ci metto molto a decidere, lo prendo per la maglia e lo bacio.
Da questo preciso momento non capisco più niente.
Ci baciamo in modo frenetico, le sue mani si infilano subito sotto la mia gonna.
Dal suo ringhio e dal modo in cui attacca il suo bacino al mio per farmi sentire chiaramente la sua erezione di marmo, capisco che il mio intimo gli piace, e anche tanto.
<Queste mutandine che indossi, non avrò pace fin quando non le avrò bruciate tutte.>
<Perché dovresti fare una cosa del genere?Ti piacciono tanto.>
<Visto che non sarò per sempre nella tua vita, bruciandole, impedirò a chiunque di vedertele indossate.>
<Le posso sempre ricomprare.>
<Zitta e baciami.>
Riprendiamo a baciarci fin quando non mi stende sul letto, mi spalanca le gambe e si mette nel mezzo.
<Se vuoi che mi fermo dimmelo adesso perché dopo non riuscirò a fermarmi.>
Inizia a baciarmi il collo e dal modo in cui lo fa sono sicura che mi lascerà dei segni.
<Non voglio che ti fermi. Voglio che tu continui.>
Mi fa sedere e mi sfila il vestito, per un attimo si rabbuia, dura un attimo.
Mi fa stendere e inizia a succhiarmi prima un capezzolo e poi l'altro, alla bocca alterna le mani, ed io non riesco a stare ferma.
In un unico movimento mi fa distendere a pancia sotto e mi fa alzare di poco il sedere verso di lui.
<Non puoi essere così perfetta.>
<Non lo sono per niente infatti.>
Mi da uno schiaffo fortissimo sulla natica destra.
<Fa male coglione. >
<Questo era perché per quindici lunghi giorni mi hai ignorato. Questo invece > mi da un altro schiaffo, mi fa male tanto quanto mi eccita <perché hai permesso a tutti i ragazzi della festa di guardarti.>
Mi strappa il perizoma, mi allarga le natiche e inizia a leccarmi tutta, non ero mai stata presa così, è intenso.
<Sei buonissima, proprio come ricordavo.>
Infila un dito dentro di me ed io sono vicinissima all'orgasmo, due spinte e il pollice che sfrega sul clitoride e vengo investita da un piacere intenso.
Non mi da il tempo di riprendermi che mi fa girare sulla schiena, indossa solo gli slip, quando si è spogliato? Non me ne sono resa conto.
<Non ho ancora finito con te.>
Si allunga verso il jeans che giace ai piedi del letto ma io lo fermo.
<No, voglio farlo senza. Sono pulita e prendo la pillola. Mi fido di te.>
So che è da incoscienti ma se deve essere una sola volta voglio sentirlo pelle contro pelle.
<Perché prendi la pillola se non scopi con nessuno?>
<Ancora?Vieni qui.>
Si toglie le mutande ed io perdo completamente le parole, è in piena erezione ed è super dotato.
Non faccio sesso da tempo, inizio ad avere un po' di paura.
<Te l'avevo che non avevo solo l'ego di grande. Rilassati e goditi tutto ciò che ti darò.>
Si posiziona in mezzo alle mie gambe e mi guarda diritto negli occhi.
<Pronta ad entrare nel mio inferno?>
STAI LEGGENDO
Without reserve
أدب نسائيIl bianco e il nero La luce è l'oscurità Crederci sempre e non credere in niente Alyson e Lucas Insieme sono una bomba ad orologeria pronta ad esplodere e radere al suolo tutto ciò che li circonda. Un viaggio nella loro storia che sarà un altale...