Capitolo 25

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Alyson
Mi chiudo la porta alle spalle e tiro un sospiro di sollievo, almeno per una volta sono riuscita a non cedere.
Ha dato un pugno a Brad solo perché aveva una mano sul mio fianco, è pazzo non c'è altra spiegazione.
È possessivo anche se non sono sua, ma il problema più grande di tutti e che io sento di appartenere a lui dal primo momento in cui l'ho visto.
Non riesco a guardare nessun altro ragazzo, l'unico che guarderei per ore intere è lui, l'unico dal quale mi farei baciare è lui, l'unico con cui farei sesso è lui.
Tutta questa situazione non mi fa bene, è inevitabile incontrarlo, abitiamo a pochi metri di distanza e abbiamo gli stessi amici.
Basta pensare a lui, adesso mi strucco, farò una doccia veloce e spero di poter dormire almeno cinque ore, domani non ho lezione, è sabato, ma come ogni fine settimana la colazione sarà pronta per le dieci.

Mi sveglio e mi accorgo che sono le dieci e un quarto, molto velocemente mi alzo dal letto, lavo i denti e scendo in cucina.
Sono tutti lì, come sempre, ed io amo quest'abitudine <Buongiorno ragazzi.>
<Sei in ritardo. Perché non hai messo la sveglia?>
<Mark non sono in ritardo, semplicemente la sveglia è suonata ma non avevo il coraggio di alzarmi dal letto.>
<Hai fatto bene ad alzarti perché sarei venuto a prenderti io.>
<Lo so. Virginie scommetto che hai preparato tu la colazione per tutti.>
Parlo con i miei amici per evitare di guardare lui.
<Si, Mark, Markus e Lucas non sarebbero mai venuti a preparare, Juliet è nel suo solito dopo sbronza e tu stavi dormendo quindi ho provveduto io.>
<Sei un angelo Virginie.>
<Non eri tu il piccolo angelo?>
Juliet ha decisamente ancora alcool in corpo.
<Stai zitta Juliet.>
Lucas la zittisce con i suoi solidi modi burberi.
<Juliet non preoccuparti, siamo tutti un po' angeli, poi c'è qualcuno che è semplicemente un diavolo. È tutta una questione di scelte.>
<Ti riferisci a me Alyson?>
<No Lucas, non è che ogni cosa che dico è riferita a te. Tranquillo.>
<Non sai dire le bugie piccolo angelo.>
<E tu non sai mai quando è il momento di smetterla di rompere il cazzo.>
Non ho dormito bene, ecco perché sono così scontrosa e sboccata, vederlo così tranquillo mi innervosisce ancora di più.
<Io non rompo il cazzo, io lo uso e so usarlo anche in modo eccellente. Vuoi provare?>
Basta, non può iniziare così la giornata.
<Mi è passata la fame. Ci vediamo più tardi ragazzi.>
Scappo letteralmente dalla cucina, ma anziché salire sopra in camera, decido di andare fuori e sedermi sul muretto, mi rilassa stare seduta lì.
Come da abitudine alzo gli occhi verso il cielo, mi sembra in qualche modo di guardare papà ma purtroppo non riesco a sentirlo vicino.
Tocco fra le mani il ciondolo della collana, era il suo, non me ne separo mai, è l'unico suo ricordo materiale che ho.
<Perché sei fuggita via?>
Sobbalzo, non l'ho sentito arrivare, decido in non rispondergli, magari va via e mi lascia in pace.
Ma Lucas non fa mai ciò che una persona spera, fa il giro e me lo ritrovo davanti.
<Perché sei fuggita via?>
<Perché non avevo nessun motivo per rimanere.>
<Quando ci sono io hai sempre un motivo valido per rimanere.>
<Io non posso rimanere.>
<Non dire stronzate.>
<Perché dovrei restare nella stessa stanza con te se tu continui a screditarmi?>
<Non hai capito proprio un cazzo.>
<Cosa dovrei capire? Che un minuto prima mi attacchi al muro e mi baci e un minuto dopo dici che sono come tutte le altre?>
<Non ci sarà mai una donna che potrà essere importante per me.>
<Bene. Allora non abbiamo nient'altro da dirci.>
<Decido io quando e se dobbiamo smettere di parlare.>
<Non decidi tutto tu, ma se vuoi possiamo essere amici.>
Scoppia a ridere come se ciò che ho appena detto è un'assurdità, forse un po' lo è ma non vedo altra soluzione.
<Amici? Non ci credo cazzo.>
<Se non mi vuoi, in modo totalizzante, allora è meglio se cerchiamo di essere amici.>
Con uno scatto mi spalanca le gambe e si mette nel mezzo, con un movimento del bacino mi fa sentire la sua erezione.
<Le mie amiche non riescono a farmi venire il cazzo duro come il marmo solo guardandomi. Non mi fanno uscire di testa se qualcun altro le tocca. Non ho una voglia matta di baciarle ogni volta che le vedo. Quindi no, non possiamo essere amici.>
Il mio cuore batte all'impazzata e il mio corpo è eccitato, vorrei che mi facesse sua proprio qui, su questo muretto.
Devo restare lucida!
<Non vuoi essermi amico ma non vuoi nemmeno essere solo mio.>
I suoi occhi si scuriscono, se è possibile, ancora di più.
<Io non sono di nessuno. Io non sarò mai più di nessuno. Appartengo solo a me.>
<Cosa vuol dire io non sarò mai più di nessuno?>
<Quante cazzo di domande fai?>
<Sono solo curiosa.>
<Non devi esserlo. Non con me.>
<Ok. Ora puoi allontanarti?>
<Perché non ti piace avermi vicino? A me eccita tantissimo averti così vicina.>
Inizia ad osservarmi fino a fermarsi sul mio seno.
<Non indossi il reggiseno e riesco a vedere chiaramente i tuoi capezzoli turgidi. Ti eccita la mia vicinanza piccolo angelo?>
Ovvio che mi eccita, a lui basta anche solo guardarmi per farmi eccitare.
Ma decido di mentire <no.>
<Bugiarda, scommettiamo che se mettessi una mano nelle tue mutandine ti troverei completamente bagnata.>
<No.>
<Se ti tocco e non sei bagnata ritornerò in casa e ti lascerò in pace per oggi, ma se sei eccitata, ti bacerò e ti metterò almeno due delle mie dita dentro. Ci stai?>
<Ovviamente no.>
Si avvicina e lo stronzo mi strofina ancora di più la sua erezione precisamente sul mio centro pulsante.
Senza che nemmeno me ne rendo conto, tanto sono presa dalla sua vicinanza, infila la mano nell'elastico del pantaloncino e poi in quello delle mutandine.
Apre la mano e con il medio inizia a fare su e giù per tutta la mia fessura.
<Avevo ragione io, come sempre, sei ancora più bagnata di quanto pensassi e questo piccolo angelo mi piace da morire.>
<È solo una reazione fisica, sarebbe stato uguale se ci fosse stato un altro al tuo posto.>
Mi penetra con due dita mettendo più forza del dovuto.
<Alyson, tu vuoi me, vuoi essere baciata da me, vuoi essere toccata da me e vuoi essere scopata da me. Da me e nessun altro.>
Non mi dà modo di rispondergli perché mi bacia.
E non appena le nostre lingue si incontrano capisco che mi era mancato tanto, troppo.
Gli metto le mani intorno al collo e il suo indice e il suo medio sono ancora dentro di me.
Infila l'altra mano sotto la maglietta e prende un mio capezzolo fra le sue dita, con il bacino mi avvicino ancora di più alla sua mano.
<Brava, così.>
Decido che è arrivato il momento che anche io faccia qualcosa per lui, così allungo una mano e la appoggio sul suo cazzo.
E mi rendo conto che è molto, ma molto dotato, la sue erezione è durissima e io non vorrei far altro che averla dentro di me.
Lui ansima appena la stringo un po'.
<Vuoi farmi impazzire piccolo angelo?>
<Stai zitto e continua a baciarmi e toccarmi.>
Riprende a baciarmi ed io prendo il suo cazzo e lo tiro fuori dai pantaloni, inizio a fare su e giù con la mano e più io lo tocco lui più aumenta il ritmo delle sue dita.
Si stacca dal bacio e appoggia la sua fronte alla mia.
Lui tocca me ed io tocco lui e giuro che nemmeno fare sesso con il mio ex è mai stato così eccitante. Arriviamo insieme, io sulle sue dita e lui si sposta giusto in tempo e si libera sull'erba del giardino.
Ci guardiamo e non so cosa dirgli ed è proprio per questo che osservandolo noto qualcosa che prima non avevo notato.
<È un succhiotto quello che hai sul collo?>
<Si.>
<Scommetto che è di qualche giorno.>
<In realtà è di ieri sera.>
Sorride, lui sorride ed io perdo un pezzettino di me.
Lui sorride e la stretta allo stomaco mi fa capire chiaramente che mi sto innamorando di lui.
Sono in un mare di guai, perché Lucas non mi amerà mai.
<Mi fai schifo.>
<Ancora una volta hai creduto di valere qualcosa per me? Sei solo una piccola illusa.>
<No Lucas, mi chiedo con quale coraggio ieri hai scopato un'altra è fino a due minuti fa volevi scopare me.>
<Io sono così, libero. Se ho voglia di scopare una ragazza diversa ogni sera o anche due, lo faccio, senza se e senza ma.>
<Mi sbagliavo.>
<Su cosa?>
<Non possiamo essere amici. Avevi ragione tu, ma non per le stesse ragioni che hai elencato prima. Semplicemente io con un ragazzo che ha così poco rispetto per le persone e per i loro sentimenti posso solo condividere qualche saluto, niente di più.>
<Tu non mi conosci.>
<Hai ragione non ti conosco e non ho nemmeno più voglia di farlo.>
<Non ci credi nemmeno tu alle parole che hai appena detto.>
<Posso non crederci, ma so perfettamente ciò che merito nella mia vita e questa consapevolezza non può far altro che farmi allontanare completamente da te.>
Continuo a guardarlo in attesa di una sua risposta ma lui resta in silenzio, non posso far altro che voltarmi e andare via.
Spero di riuscire ad essere abbastanza forte da mettere un punto a questa situazione e andare avanti.
Entro in casa e salgo in camera ma tempo due minuti Juliet, Virginie, Mark e Markus entrano in camera mia, ciò che più amo di loro è che non mi lasciano mai sola, mi aiutano anche se io non chiedo niente.
<Forza, facci spazio sul letto e raccontaci tutto> Mark è la mia persona, ogni giorno ne sono sempre più convinta.
Non so come ci riusciamo ma ci ritroviamo tutti e cinque stesi sul mio letto, ed io mi sento meno sola e più capita.
<Ragazzi nulla di nuovo. Lui che prende e mi bacia, io che non riesco a resistergli. Io che, se solo me lo permettesse gli darei tutta me stessa, lui che si chiude in sé stesso. Lui che è geloso se qualcuno mi si avvina, ma poi se deve essere lui ad avvicinarsi per qualcosa che vada oltre l'attrazione fisica fa cento passi indietro. Io che mi sto innamorando di lui ma per lui sono solo un bel fisico da scopare. Ecco tutto.>
Sono tutti e quattro senza parole, forse ho parlato troppo, ma io sono così non riesco a non esternare ciò che penso o ciò che provo.
<Come hai fatto ad innamorarti di lui?>
<Juliet non posso scegliere per chi provare qualcosa, è successo.>
<È da pazzi Alyson.>
<Lo so Markus, credete che non lo sappia? Io sono sempre stata così, per quanto so che una cosa è sbagliata devo andarci a sbattere contro e farmi male. Anche con il mio ex, tutti mi dicevano di lasciarlo, io invece continuavo, provavo e riprovavo, fin quando non sono mi sono resa conto che mi ero persa completamente.>
Mark mi abbraccia, lui sa che amo essere coccolata.
<Aly, l'amore per quanto faccia bene fa anche tanto male. Tu lo sai benissimo, non hai bisogno di noi che ti diciamo quanto è da pazzi innamorarsi di Lucas. Lo sai, io senza di lui sarei persa, è il mio migliore amico. So che tu potresti salvarlo ma so anche che lui non è pronto per essere salvato. Ti voglio bene, quindi salvati se sei ancora in tempo.>
Mi scappa una lacrima, quando Virginie parla ti arriva diritto al cuore, ha un modo tutto suo di esprimersi.
<Lo sai, tutti noi vogliamo un bene dell'anima a quella testa di cazzo, a differenza tua noi conosciamo il suo passato, non è un modo per giustificarlo ma proprio perché sappiamo cose che tu non sai, abbiamo sempre cercato di metterti in guardia. Lui è troppo debole, non ama sé stesso, e se non ama sé stesso non potrà mai amarti. Quindi ti dico, metti un punto e cerca di proteggere te stessa.>
<Markus quando si avvicina io non capisco più niente.>
<Allora cerca di vederlo quanto è più poco possibile.>
<Come faccio se la mattina, tardo pomeriggio e sera è sempre qui? Dovrei cambiare casa se devo seguire il tuo consiglio.>
<Col cazzo, tu non ti muovi da qui. Io, Markus, Virginie e Juliet non te lo permetteremo.>
<Non potrei mai andarmene, voi siete diventati la mia famiglia, sto bene qui, mi sento al sicuro. Ma da domani eviterò di essere sempre presente a colazione e a cena e voi me lo lascerete fare.>
<Se questa ti sembra la soluzione giusta allora hai il nostro appoggio. Ma poiché questa casa è mia tua e di Virginie, questi bei ragazzoni eviteranno di venire a cena tutte le sere.>
<Non puoi farci questo. Moriremo di fame.>
<Mark almeno due sere a settimana non verrete e vi ordinerete una pizza. Per la colazione invece potrete venire tutti i giorni. E comunque ogni tanto noi abbiamo bisogno di una serata solo donne.>
<Ok, allora faremo così. Dove mangerai cinque sere a settimana?>
<Qualche volta con voi è pur sempre casa mia. Man mano vedrò come organizzarmi. Ma state pur certi che non vi lascerò e soprattutto che continueremo a far festa insieme.>
Ci abbracciamo tutti, diventiamo un groviglio di braccia, ora mi sento un po' meglio ed è solo grazie a loro.
<A proposito di feste, stasera c'è una festa a casa di un mio amico dell'università, ovviamente siete tutti invitati. Portate il costume, c'è una mega piscina.>
<Juliet come fai a sapere sempre come, dove e quando ci sono delle feste?>
<Bisogna avere le giuste conoscenze. Allora ci sarete tutti?>
Non ho una gran voglia di fare festa ma chiudermi in camera non cambierà la situazione quindi decido di accettare.
<Ok, allora ci vediamo tutti giù in salone per le nove.>
Mark mi prende il viso con le mani <Alyson mi raccomando indossa il costume più sexy che possiedi.>
<Ci sarà anche lui?>
<Non è mai venuto con noi alle feste, sarà capitato qualche volta perché l'abbiamo costretto. Da quando sei arrivata tu invece partecipa, quindi non so dirti se mio fratello ci sarà oppure no.>
<Spero di no.>
<Forza, voi maschietti andatevene a casa vostra, noi invece andremo a caccia del costume più bello che possa esistere.>
Juliet ha un problema con lo shopping, comprerebbe ogni giorno.
<Alyson se non vuoi ritrovarti senza soldi non assecondarla sempre.>
Virginie vorrebbe tenerla frenata ma non ci riesce ma alla fine a noi sta bene così è proprio questo lato del suo carattere che ci piace.

Dopo aver girato per tantissimi negozi finalmente ho trovato un costume e so già come abbinarlo, torniamo a casa che sono le otto, quindi abbiamo pochissimo tempo per prepararci.
Salgo in camera e subito entro in doccia, una volta finito indosso il costume, un bikini multicolore a balconcino e brasiliana.
Rende il mio senso ancora più grande e alto, il pezzo di sotto valorizza ancora di più il mio sedere, forse potevo mettere un costume un po' più coprente, ma ho pensato che se Lucas mi vedesse con indosso questo costume perderebbe la testa.
Sopra ci metto una camicia grigio scuro extra large, mi arriva sopra il ginocchio, quindi, è inutile mettere un pantaloncino.
Il viso lo lascio privo di trucco, passo solo sulle ciglia una bella quantità di mascara waterproof, una piccola pochette per il cellulare, chiavi e sono pronta.
Arriviamo alla festa in perfetto orario, questa casa è bellissima e la piscina è enorme.
<Allora ragazzi, prendiamo da bere e poi se ne avremo voglia ci tuffiamo in piscina.>
<Mark ottimo programma.>
Dopo due ore, siamo comodamente seduti sul bordo piscina, ho aperto la camicia e ho fatto un nodo per tenerla ferma sui fianchi.
<Alyson non vedi nessuno che ti interessa?>
<Juliet credimi, trovare qualcuno che possa interessarmi non rientra fra le mie priorità.>
<E voi?>
<Io mi sto frequentando con un ragazzo, mi piace ma ci sto andando con calma, volevo far conoscere a Virginie un suo amico ma lei mi ha detto un no categorico.>
<Non voglio conoscere nessuno Juliet, sto bene da sola. Mi sento al sicuro.>
<Arriverà il momento in cui ti sentirai pronta per conoscere un uomo. Juliet se la tua intenzione era quella di organizzare un'uscita a quattro tienimi in considerazione.>
<Siiiiiii, organizzo per qualche sera in settimana.>
<Frena l'entusiasmo, voglio solo farti felice. Non voglio che l'amico del tuo "ragazzo" si faccia strane idee.>
<Va bene, grazie Alyson.>
<Forza alziamoci e andiamo a fare un giro.>
Ci incamminiamo verso Mark e Markus, e Juliet non perde l'occasione di chiedergli se hanno fatto sesso oppure no in quest'ora che non sono stati con noi.
<Oh cazzo!>
L'esclamazione di Markus mi mette sull'attenti.
<Cosa succede?>
<Non ti girare, nemmeno voi due. Sta arrivano Lucas e da come sta guardando il tuo culo posso assicurarti che non è per niente contento del costume che hai indossato.>
Lucas è qui e nonostante sapessi che sarebbe potuto venire, non so come reagirò se dovesse provarci con me.
<Non lasciatemi dal sola con lui.>
<Tranquilla Aly, ci siamo noi.>
<Grazie.>
<Non sapevo che il dress code della festa era quello di venire nudi.>
Sono sicura che si riferisce a me ma cerco di non rispondere alla sua provocazione.
<Lucas, ognuno di noi è libero di vestirsi come vuole.>
<Non mi riferivo a te e nemmeno a Virginie.>
Sapevo benissimo come lo sapevano anche le mie amiche che si riferiva a me, decido comunque di non dargli corda.
Da dietro le mie spalle me lo ritrovo a un palmo dal viso, guarda l'apertura della camicia e il costume a balconcino, la sua espressione si indurisce ancora di più.
<Si, decisamente svestita, troppo troppo svestita.>
Continuo ad ignorarlo e a non guardarlo.
<A che cazzo stavi pensando quando hai messo questa specie di costume?>
<Stavo pensando a quanto mi calzasse a pennello.>
Non riesco a non rispondergli a tono, é più forte di me.
<Non ci sono dubbi piccolo angelo che ti sta bene, anche troppo, come non ci sono dubbi che quel coglione che è dietro alle tue spalle finirà all'ospedale se non la smette di guardarti il culo.>
<Lascialo pure guardare, non mi da fastidio.>
<A me invece fa uscire di senno. Se invece penso a quanti di loro questa sera si sono eccitati guardandoti perdo completamente il controllo.>
<Sono problemi tuoi, non miei.>
<Ora da brava, togli quel nodo e abbassati questa cazzo di camicia, così quel culo spettacolare che ti ritrovi verrà coperto ed io non dovrò mandare all'ospedale nessuno.>
<Lucas, non sei nessuno per dirmi ciò che devo fare o per dirmi come vestirmi. La camicia rimane esattamente come sta.>
<Sei sicura?>
<Sicurissima.>
<Bene.>
Mi aspetto che me la abbassi lui con la forza invece semplicemente si allontana da me e dai nostri amici.
<Come tieni testa tu a mio fratello nessuno mai.>
<Mark o mi comporto così oppure lui prenderà completamente il sopravvento su di me.>
<Non girarti Alyson.>
<Perché?>
E in automatico mi volto, c'è Lucas che sta baciando e toccando una ragazza e lei fa altrettanto con lui.
La bacia ma guarda me, questa è la sua vendetta.
Lui bacia lei ed io mi perdo, lui la tocca e io non so più come si faccia a respirare, lui la porta in casa ed io perdo un pezzetto di cuore.
Forse avrei dovuto ascoltare la mia amica, era meglio non girarmi.
Ma ora più che mai capisco che sarà meglio evitarlo perché uno come Lucas quando ti travolge lo fa completamente e quando lui si sarà stancato, di me non resterà più niente.
<Vuoi andare a casa?>
Non so come faccio a trattenere le lacrime, ma devo riuscirci.
<No, la festa non è finita, continuiamo a divertirci.>

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