Capitolo 38

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Alyson
<Un'ultima volta e poi mi lasci andare.>
<Un'ultima volta e poi ti lascerò andare.>
Mi aspettavo esattamente queste parole ma il mio stupido cuore ha continuato a sperare che almeno per una volta lui fosse pronto a combattere per noi.
Si avventa sulle mie labbra, le morde e le lecca, fa pressione con la sua lingua fin quando non gli do il completo accesso alla mia bocca.
Dio, quanto mi era mancato, se potessi decidere un solo posto dove passare il resto della mia vita sceglierei le sue braccia che in questo momento mi ingabbiano a lui.
Ci baciamo senza mai staccarci, cerco con tutta me stessa di non pensare che questa sarà l'ultima volta che potremmo perderci l'uno nell'altro.
Gli mordo il labbro inferiore e lui si irrigidisce, strano, gli è sempre piaciuto, si stacca da me e riprendiamo fiato.
Mi guarda negli occhi e se i miei sono quasi sicuramente un mix di eccitazione e sentimenti i suoi sono un misto fra lussuria e tormento.
<Devo farti una domanda e pretendo una risposta.>
<Dipende dalla domanda che mi farai.>
Stiamo parlando ed io sono fra le sue braccia, le sue mani non la smettono nemmeno per un secondo di muoversi sul mio corpo.
<Qualsiasi essa sia, tu mi risponderai.>
<Dispotico come sempre.>
Fa quel suo sorrisino sexy che ho imparato ad amare.
<Ho parlato con il tuo ex, mi ha raccontato tante cose che riguardano il vostro passato. La domanda è semplice. Lo ami?>
Pensavo che questo fosse un argomento chiuso, invece lui continua a nutrire questo dubbio forse è proprio per questo che il mio cuore nutre ancora la speranza che possa esserci un futuro per noi.
<Perché ti interessa se io lo amo oppure no?>
<Mi interessa così tanto che sono pronto a rinchiuderti in questa fottuta stanza fin quando non mi risponderai. Piccolo angelo, credimi, spero tanto che dalle tue labbra escano testuali parole: non lo amo più perché semmai dovessi dire di amarlo ancora non immagini neanche cosa potrebbe succedere.>
Mi vuole, tanto quanto lo voglio io, è legato a me proprio come lo sono io a lui ma è così testardo, così convinto di non meritare la felicità che continua ad allontanarmi ed è per questo e per altri cento motivi che decido di essere sincera con lui.
Raggiungo il letto e mi siedo, racimolo tutto il coraggio che ho, con lui non è mai semplice parlare, alzo il viso e lo guardo negli occhi.
<Black è stato, è e sarà per sempre il mio primo amore. Lui, per anni è stato per me l'amore giusto, quello che segue le regole, quello che nonostante i mille sbagli, perdoni perché siete cresciuti insieme, quello che non hai il coraggio di abbandonare, quello con cui speri di poter formare una famiglia in futuro. Black per me è stato quell'amore così giusto che ci ho messo tempo per capire che insieme non avevamo futuro. Per rispondere alla tua domanda Lucas, si lo amo ma non di quel tipo di amore che ti toglie il fiato, non di quell'amore che ti riempie di brividi e ti fa battere il cuore a tremila. Lo amo come amo Mark, Marcus, Virginie e Juliet.>
Mi osserva attentamente starà sicuramente cercando di capire se ho mentito.
<Non mi piace nemmeno un po' la tua risposta.>
<Per quale motivo?>
<Non devi amarlo in nessun tipo di forma. Non mi interessa un cazzo del vostro passato e di ciò che avete condiviso lui deve esserti indifferente.>
<Lucas hai ventisei anni ma ti stai comportando come un bambino di sei.>
<Adesso ti mostrerò questo bambino di sei anni come ti scoperà.>
Mi osserva con occhi pieni di lussuria.
<Ti scoperò a modo mio, proprio come piace a te. Ti farò urlare così tante volte il mio nome che domani non avrai voce ma ne vorrai ancora di più anche se non c'è la farai a reggerti sulle tue stesse gambe.>
<Sei così pieno di te.>
<Tu vorresti essere piena di me.>
Ha troppo potere su di me, gli basta pronunciare questa parola e guardarmi con quegli occhi per farmi accendere in un secondo.
<Sei proprio sicuro di farcela a starmi lontano?>
<Da quando ti conosco non sono più sicuro di niente.>
<Hai detto: un'ultima volta e ti lascerò andare.>
<Un'ultima volta piccolo angelo. Non poterti sfiorare, non poterti baciare, non poter godere del tuo corpo sarà sicuramente una cazzo di tortura ma e l'unica possibilità che ho.>
<Abbiamo sempre più possibilità nella vita Lucas.>
Ho ancora una piccola speranza che lui si dia completamente a me ma dai suoi occhi capisco di dover spegnere qualsiasi minuscola speranza.
<Non io Alyson, non io. Sono un fottuto disastro. Non ce l'ho fatta a non avvicinarmi a te ma metterò tutto me stesso per lasciarti andare, meriti un uomo migliore di me anche se un domani ammazzerò quest'uomo.>
<Se mi lasci andare dovrai accettare che un domani ci sarà un uomo accanto a me.>
<Non accetterò un cazzo perché tu non ti farai mai vedere con un altro se non vuoi vedermi per il resto della mia vita in galera.>
<Geloso.>
<Non è gelosia e smettila di sorridere. Anzi smettiamo di parlare preferisco usare la mia lingua per altro.>
Sono a corto di parole, preferisco guardarlo e fargli capire solo attraverso i miei occhi cosa provo per lui.
Non ho avuto il coraggio di dirgli che l'amore che mi toglie il fiato e che mi fa battere il cuore a tremila per me porta il suo nome, è lui e mi fa paura perché sentimenti di questa potenza non li ho mai provati per Black.
<Spogliati.>
Alzo il volto di scatto e lo guardo, il suo tono di voce ha messo fine ai miei pensieri.
Non posso spogliarmi da sola mentre lui mi osserva, non ho questo coraggio.
<No.>
<Spogliati piccolo angelo, non farmelo ripetere, almeno una volta cerca di fare ciò che ti chiedo.>
Non riesco più a guardarlo negli occhi, so che il mio corpo gli piace ma ho visto con i miei occhi alcune ragazze con cui è andato a letto e loro, loro sono perfette.
Si avvicina a me e mi accorgo di averlo a pochi centimetri perché con due dita mi alza il mento e allinea il suo viso al mio.
<Non hai niente di cui vergognarti. Il tuo corpo mi ha fatto letteralmente impazzire dalla prima volta che ci siamo visti. Sei sexy in modo assurdo ed è per questo motivo che impazzisco ogni volta che qualsiasi essere maschile ti guarda per più di due secondi.>
Le sue parole hanno il potere di darmi tutto il coraggio che serve per farmi alzare, cammino e lo giro in modo da invertire le nostre posizioni.
Adesso è lui seduto sul letto ed io in piedi.
Inizio a sbottonare la camicetta, un bottone per volta molto lentamente, anziché toglierla con una sola mossa sfilo il reggiseno, mossa che solo le donne sono in grado di fare.
I suoi occhi si accendono di lussuria mentre osserva la porzione di pelle lasciata scoperta, i capezzoli turgidi che si intravedono dalla camicetta bianca aperta.
Sempre con la stessa lentezza abbasso la minigonna di jeans che indosso, fino a rimanere in mutandine.
Lucas mi osserva e senza rendersene conto si lecca le labbra, osserva attentamente il mio centro coperto semplicemente da del pizzo bianco.
Inizio ad accarezzarmi il ventre in modo sensuale e vedo l'esatto momento in cui manda a fanculo l'autocontrollo si alza e con pochi passi è a un soffio da me.
<Basta, questa è una maledetta tortura.>
<Hai deciso tu che dovessi spogliarmi da sola.>

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