Lucas
Dieci interminabili minuti in cui le mie orecchie ascoltano ripetutamente le stesse domande:
Vogliamo sapere i particolari.
Quindi ora state insieme?
Lucas finalmente hai ammesso i tuoi sentimenti?
Io cerco di restare calmo e non far prevalere la mia parte burbera ma mio fratello e i miei amici si impegnano proprio a farmi saltare la pazienza.
Alyson è seduta e ogni tanto mi guarda in cerca di aiuto.
Decido che è arrivato il momento di interrompere le loro domande o affermazioni.
Vado dietro di lei e con un braccio la ingabbio a me.
<Adesso basta. Non che siano cazzi vostri ma o vi rispondo o sarò costretto a usare le maniere forti. Si, stiamo insieme. No, i particolari non vi interessano. Si, ho ammesso i miei sentimenti. Adesso facciamo colazione.>
Ecco, con poche parole li ho zittiti tutti.
<Potevi risponderli con modi meno bruschi.>
<Piccolo angelo, questi sono i soli modi che conosco. Ringrazia che io li abbia risposti anziché imbavagliarli e riportare te in camera mia e scoparti ancora, ancora e ancora.>
<Sei un porco.>
<Sono dipendete dalla tua fica.>
Ovviamente le sussurro all'orecchio queste parole perché i nostri amici sono ancora fermi a fissarci.
Adesso che ci penso però, Mark e Marcus devono eseguire alcuni miei comandi, in realtà anche Juliet e Virginie.
Mi siedo accanto ad Alyson e iniziamo a mangiare in silenzio, silenzio che viene interrotto da Juliet.
<Lucas se solo la fai soffrire giuro che rimpiangerai il giorno in cui mi hai conosciuta.>
Mi punta contro il coltello con il quale era intenta a tagliare il pancake.
<Juliet, se vuoi la verità ogni maledetto giorno rimpiango di averti conosciuta. Ma tu e Virginie potete far sì che questo cambi.>
<Spiegami come, dato che sono anni che ci provo ma non ottengo niente.>
<Smettetela, entrambe, di portare Alyson in quei maledetti negozi dove vendono microgonne o micro-vestitini ed io vi prometto, anzi prometto a te Juliet, di essere meno scorbutico.>
Lei allunga una mano nella mia direzione <affare fatto.>
Non ci penso due volte e le stringo la mano.
<Traditrice.>
<Scusa Aly, per anni ho sperato di ricevere da Lucas qualche sorriso o qualche parola di gentilezza, ottenendo in cambio mezze parole dette con poco garbo. Se questo è l'unico modo per veder sparire dal suo viso quel musone allora sono pronta ad accontentarlo.>
<Juliet giuro che me la paghi.>
<Mi vuoi troppo bene Alyson per vendicarti.>
Ma non ho finito, la parte più bella arriva adesso.
<Mark, Marcus ascoltatemi bene. Voglio che nessuno le si avvicini all'università. Qualsiasi essere di genere maschile deve starle almeno a tre metri di distanza. Nessuno deve provarci con lei e nessuno deve sfiorarla. In caso contrario giuro che me la pagherete.>
<Tu sei pazzo.>
Alyson toglie la mia mano dal suo ginocchio.
<Non sono pazzo. Sono realista. Sei mia, appartieni a me.>
<Non puoi pretendere che le persone mi stiano a tre metri di distanza.>
<Posso, ed è quello che farò.>
<Non lo farai.>
<Mettimi alla prova. >
<Non hai motivo di essere geloso.>
<Non sono geloso, sono completamente pazzo di gelosia. Non permetterò a nessuno di portarti via da me.>
<Nessuno potrà mai portami via da te.>
<Invece, si. Qualcuno di meno complicato, qualcuno dolce e gentile e non pieno di traumi come me.>
<Smettila di pensare queste cose. Sei perfetto così come sei. Lo sei per me.>
Smetto di controbattere e avvicino il mio viso al suo per far in modo che le nostre labbra si sfiorino, è l'unico modo che ho per calmarmi.
<Ma quanto siete carini.>
Il nostro momento viene interrotto da Juliet <zitta e mangia.>
<Ricordati del nostro patto Lucas.>
Vorrei strozzarla ma non posso farlo perché so benissimo che poi avrei contro tutti.
<Stronza.>
<Ho imparato dal migliore. Sei stato un bravo insegnante.>
<Pura verità Juliet.>
Finiamo la colazione, purtroppo non in silenzio perché, quando hai una famiglia affiatata e soprattutto piena di gioia è impossibile avere silenzio.
Non lo ammetterò mai a voce ma questo rumore a me piace, guardarli qui, tutti insieme e vederli tranquilli e felici mi fa stare bene.
Guardarli e vedere nei loro occhi più luce e meno ombre, soprattutto in quelli di mio fratello mi fa avere la certezza che i miei sacrifici non sono stati vani.
Ha ragione Alyson quando dice che sono riuscito a costruirmi una famiglia partendo da zero.
Ho il terrore che un giorno lei possa andar via per colpa mia.
E se lei va via io come cazzo sopravviverò?
Come farò a vivere senza sentire il suo profumo?
Come farò a vivere senza il suo sapore?
Mi volto e la guardo, lei è diventata indispensabile per tutti loro e anche per me.
Ha la capacità di farci vedere la vita con occhi diversi, con i suoi di occhi.
Non so come ci è riuscita ma ognuno di noi è diventato dipendente da lei.
Ognuno di noi cerca i suoi sorrisi, i suoi abbracci, le sue parole che riescono sempre a darci speranza.
La sua mano si appoggia sulla mia gamba <cosa succede?>
Ecco un altro suo potere, mi capisce anche se sono in silenzio.
Ha sentito la mia agitazione.
<Niente.>
<Lucas, non lasciarmi fuori.>
Tolgo la sua mano dalla mia gamba con un gesto secco.
<Ho detto che non ho niente. Non insistere.>
Si volta e per il resto della colazione non mi degna di uno sguardo.
Ed ha ragione cazzo.
Se ce una cosa che so fare bene è ferire le persone.
Ferire lei.
Ferisco lei ma faccio del male a me stesso.
Perché, quando i suoi occhi si incupiscono e come se qualcuno mi avesse dato una pugnalata in pieno petto.
Questa paura che ho, di perderla, mia fa commettere cazzate su cazzate.
E che proprio, i rapporti umani, quelli belli e senza secondi fini, io non li so gestire.
Ho sempre il terrore che le persone vogliano farmi del male e di conseguenza non riesco mai a godermi i momenti e le persone al cento per cento.
Una pacca sulla spalla mi strappa dai miei pensieri <noi andiamo Lucas. Ci vediamo stasera.>
<Dov'è Alyson Mark?>
Continuo a guardarmi introno ma non vedo lei.
<Fuori. Sta aspettando che Marcus prende la macchina dal garage. Poi andremo tutti all'università.>
Non può andarsene senza nemmeno salutarmi.
Ok che sono uno stronzo ma così è troppo o forse è troppo poco.
È di spalle, quindi non può sapere che sono a un passo da lei.
Le cingo la vita con le mie braccia e me la spalmo letteralmente addosso.
Casa, è la sola e unica parola che descrive alla perfezione come mi sento con lei.
<Non puoi andartene senza salutarmi piccolo angelo. È da maleducati.>
<E tu non puoi chiudermi fuori da ciò che ti succede.>
<Lo faccio per te.>
Appoggia le sue mani sulle mie, ma non per sciogliere l'abbraccio ma per trasmettermi sicurezza.
<Non voglio solo i tuoi sorrisi, voglio anche le tue tenebre. Non voglio esserci solo nei momenti belli, voglio esserci anche nei momenti bui. Soprattutto in quelli bui perché voglio che tu capisca finalmente di non essere solo.>
Il mio cuore perde qualche battito e la stringo ancora più forte.
<Ci faremo male. Non so cosa tu ci veda in me, sei così pura ed io così sporco, sono un gran bastardo a volerti con me. Ma cazzo, non so cosa io abbia fatto per meritare il tuo amore, ma lo voglio proprio tutto. Non ti azzardare mai più ad andartene senza prima avermi salutato. >
Si volta e adesso siamo occhi negli occhi.
<Volevo darti spazio Lucas.>
<Io non voglio spazio, non da te. Ti voglio attaccata a me, sempre. Anche quando l'unica cosa che meriterò sarà vederti andare via. Tu non smettere mai di guardarmi per darmi speranza.>
<I miei occhi saranno sempre su di te. Qualunque cosa accada fra di noi, anche se la nostra storia finirà, io non smetterò mai di guardarti. Continuerò a farti capire che tu, scontroso che non sei altro, meriti il mondo. Meriti me.>
A questo punto non abbiamo più bisogno di parole.
Quindi la bacio, non con impeto ma con dolcezza.
È un bacio che sa di promesse e di speranza.
È un bacio capace di farmi credere che per la prima volta tutto andrà bene.
Ci stacchiamo e già sento la mancanza delle sue labbra.
<Devo andare.>
<Mi raccomando. Nessun ragazzo deve ronzarti intorno.>
<Smettila. Per quanto mi piaccia la gelosia, la tua è troppa.>
<Piccolo angelo sei mia proprio come io sono tuo. Posso piombare nella tua università da un momento all'altro. Nessuno. Deve. Toccarti. Ogni centimetro della tua pelle appartiene a me.>
<Il mio cuore e la mia anima sono tuoi.>
<Lo so, ma impazzisco al pensiero che altri possano sentire il tuo profumo che porta dipendenza. Impazzisco se penso che i tuoi occhi possano guardare altro che non sia io. Mi fai impazzire in tutti i modi possibili ed immaginabili.>
<Amo te e nessun altro. Ora devo proprio andare. Ci vediamo stasera.>
Le do un ultimo bacio e la lascio andare.
Lei va via ed io mi sento perso.
Sono tre ore che tatuo questa ragazza che non fa altro che lanciarmi sguardi languidi o parole con doppi sensi.
In cambio riceve la mia totale indifferenza.
Il Lucas di prima se la sarebbe già scopata ma il Lucas di oggi non la guarda nemmeno.
Do un ultimo tocco di colore ed il mio capolavoro è finito.
Le metto la crema e poi la pellicola.
<Puoi andare, qui abbiamo finito. Ritorna fra una settimana per controllare che la guarigione del tatuaggio procede bene.>
<Sai, in giro si dice che oltre ad essere bravo nel tuo lavoro, sei ancora più bravo nel sesso.>
<Ascoltami bene, io qui lavoro nulla di più e nulla di meno. Dillo in giro, così la prossima volta eviterò ragazze che vengono qui solo per farsi una buona scopata. Rivestiti, ci vediamo fuori per il pagamento.>
Esco e mi scontro con Brian.
<Cazzo l'hai terrorizzata.>
<Sono due ore che me la sta servendo su un piatto d'argento.>
<E come mai il grande Lucas ha rifiutato?>
<Perché non ti fai i cazzi tuoi?>
Mi osserva attentamente e con lui, proprio come con la mia famiglia, non posso fingere, la mia maschera cade via.
<Oh no. Non ci credo cazzo.>
<Smettila Brian.>
<Alyson ha fatto breccia nel tuo cuore di pietra.>
<Non farmi incazzare.>
<Finalmente hai aperto il tuo cuore. Sono felice per te amico. Te lo meriti.>
Mi da una pacca sulla spalla ed io gli sorrido.
<Cerca di non mandare tutto a puttane.>
<È ciò che sto facendo.>
<Dobbiamo festeggiare. Stasera andiamo al nostro solito pub mangiamo un panino e beviamo una birra.>
<Ok. Dovrei finire per le venti. Andiamo direttamente da qui.>
Dopo aver fatto pagare la cliente ritorno nel mio studio e recupero il cellulare.
Noto che ho una notifica di un messaggio da parte di Alyson.
Anche per un semplice messaggio mi sento euforico.
"Ieri sera e stanotte è stato bellissimo. Stare con te lo è. Vali tanto Lucas e hai tanto da dare. E sai perché? Perché mai nella mia vita mi sono sentita così bella, desiderata e donna come mi sono sentita fra le tue braccia. Amo il modo in cui mi sfiori, mi fa impazzire essere fra le tue braccia ed essere dominata da te. Mi fai bene."
So per certo che mi ha mandato questo messaggio per darmi sicurezza.
Io che sono sicuro di tutto con lei divento insicuro.
"Stanotte è stato solo un assaggio. Non hai idea delle cose che vorrei farti, alcune delle quali ti farò stasera. Sei una fottuta tentazione. Vorrei scoparti in tutti i modi possibili e sono sicuro che ti lasceresti fare qualsiasi cosa."
Non sono dolce e lei lo sa.
"Sei un porco. Io ti scrivo messaggi dolci e tu mi rispondi in questo modo?"
"Se io ti faccio sentire bella tu mi curi. Curi me piccolo angelo. Curi tutti noi."
"Ti amo Lucas."
Ogni volta che mi dice queste due paroline mi sento un bastardo perché non sono in grado di pronunciarle.
Lei lo sa e so che non ci rimane male.
"Ti desidero."
"Anche io. Sono a lezione e non riesco a concentrarmi."
Adesso ci divertiamo.
"Immagina me seduto accanto a te che molto lentamente allungo una mano fra le tue gambe. Sposto le tue mutandine di lato e inizio ad accarezzarti. Dando piccoli colpetti sul tuo clitoride gonfio. E tu, tu ti bagni sempre di più. Immagina il mio fiato sul tuo collo e immagina che ti penetro con due dita. Prima lentamente e poi con più foga. Cazzo, ce l'ho durissimo."
"Sono accaldata e eccitata a livelli assurdi. Ti ammazzo, giuro che ti ammazzo. Anzi no. Stasera prima mi farai letteralmente tutto ciò che hai scritto nel messaggio e poi ti ammazzo."
"Prima ti faccio tutto ciò che hai immaginato e poi ti scopo."
"Ci vediamo stasera stronzo."
"A stasera."
Se qualcuno in questo momento mi chiedesse se sono felice, per la prima volta in vita mia dopo anni direi: SI SONO FOTTUTAMENTE FELICE.
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Without reserve
ChickLitIl bianco e il nero La luce è l'oscurità Crederci sempre e non credere in niente Alyson e Lucas Insieme sono una bomba ad orologeria pronta ad esplodere e radere al suolo tutto ciò che li circonda. Un viaggio nella loro storia che sarà un altale...