Alyson
Sono letteralmente scappata da casa sua, avevo disperatamente bisogno di allontanarmi da lui e di sentirmi al sicuro, non mi sono nemmeno fermata qualche secondo per recuperare i vestiti.
Appena ho varcato la soglia di casa, avvolta solo da un misero lenzuolo speravo con tutta me stessa di non incrociare nessuno, speranza morta sul nascere perché erano tutti lì, in cucina, come tutte le mattine.
Juliet era pronta a pormi tremila domande ma ho chiesto a tutti loro di lasciarmi sola, non ho per niente voglia di dover raccontare tutto, almeno per ora.
Ho così tanta voglia di starmene per conto mio che salto la colazione e comunico a Black di vederci direttamente per pranzo ma per non lasciarlo solo chiedo a Marcus di portarlo un po' in giro per la città.
Sono passate più o meno due ore dal litigio con Lucas ed io non faccio altro che pensare e ripensare a lui e alla notte che abbiamo trascorso insieme, posso affermare con assoluta certezza che è stata la notte più bella della mia vita.
Non mi sono mai sentita così, le emozioni sono rimaste con me per tutta la notte, anzi aumentavano sempre di più.
Per la prima volta ho visto un Lucas diverso, una versione migliore di lui e questa nuova versione si è impadronita ancora di più del mio cuore.
Ne uscirò a pezzi, ma so con certezza che ne sarà valsa la pena, lo amo e quando c'è l'amore non c'è nulla di giusto e nulla di sbagliato, tutto è lecito.
Ci sono attimi vissuti che hanno il potere di cancellare tutte le lacrime e la sofferenza.Un freddo improvviso mi investe, ho difficoltà ad aprire gli occhi, fra l'aver dormito due ore questa notte e le lacrime versate avrei bisogno di essere presa di peso e buttata sotto alla doccia, con acqua fredda ovviamente.
<Forza, svegliati. È quasi ora di pranzo.>
Avrei scommesso che fosse stato Mark a farmi questo scherzetto, ma con mia grande sorpresa è la voce di Marcus a farmi svegliare completamente.
<Altri cinque minuti, per favore.>
<No. Black è giù che ti aspetta. Le ragazze volevano entrare in questa camera già qualche ora fa. Mark voleva gettarti un secchio di acqua gelida addosso, compreso di cubetti di ghiaccio, ma io l'ho depistato. Quindi eccomi qui, al momento sono il male minore per te.>
Sono pazzi, tutti loro, nessuno escluso, ovviamente il primato va a Mark.
<Tu non sei il male minore perché sei il migliore amico del mio male peggiore.>
<Sei cattiva piccolo angelo.>
Mi volto verso di lui e lo fulmino con una sguardo.
<Non chiamarmi così!>
Sorride e si siede sul mio letto.
<Allora ti chiamerò little angel.>
Entrambi non riusciamo a rimare seri e scoppiamo a ridere.
Fra tutti loro la persona con cui sono più legata è Mark ma Marcus è capace di tranquillizzarmi con un solo sguardo, tutti loro ormai sono diventati gran parte del mio cuore proprio come la mia famiglia.
<Cosa ha combinato questa volta?>
<Ne combina sempre una è quello il problema.>
<Lo so come so anche che avete trascorso una notte molto movimentata. Le pareti di casa nostra sono sottilissime, ho sentito ogni parola e ogni tuo ansimare, anche con lo scorrere dell'acqua della doccia si sentiva tutto chiaramente. Deduco quindi che il problema non sia come Lucas scopa.>
Sono certa che in questo momento il mio viso sia rosso come un pomodoro, sono imbarazzata a livelli assurdi e vorrei staccare la testa a quello stronzo per non avermi detto che in casa sua si sente tutto.
<Che vergogna. Anche se sarete abituati con tutte le ragazze che si porta in camera.>
<Sbagliato Aly. Sei l'unica che ha portato in camera sua. Normalmente fa sesso in macchina, nel suo studio oppure a casa ma sul divano. Mai in camera, ha sempre detto che nel suo letto non sarebbe entrata nessuna.>
<Io ci sono stata, nel suo letto.>
<Sei l'eccezione alle sue tante regole. Dovresti saperlo che per lui non sei come le altre. Per te ha mandato a fanculo il suo stile di vita, uno stile di vita di merda ovviamente. Può essere un coglione, ma è un coglione che stravede per te. >
<Se stravede per me e mi vuole bene in un modo tutto suo perché mi ferisce? Si impegna proprio per farmi del male.>
<Magari lo fa involontariamente.>
Marcus cerca sempre di trovare il buono in ogni azione che fanno i nostri amici, me compresa.
<Involontariamente? Dire, cito testuali parole "Sai cosa ti dico? Vai da lui e scopatelo, proprio come forse hai fatto ieri sera". Mi ha ferita perché dovevo passare del tempo con Black e lui pretendeva che io non rimanessi da sola con lui. Mi ha detto queste parole dopo che per una notte intera sono stata sua. Non giudico chi ogni giorno fa sesso con una persona diversa, ognuno è libero di vivere la propria vita come meglio crede ma io non sono così. Non scopo senza sentimenti, non ci riesco. Lo sapete tutti e anche lui lo sa benissimo.>
Mi ascolta con occhi spalancati, adesso sono curiosa di sentire che parole userà per giustificare Lucas.
<Che coglione.>
<Già, un grande e grosso coglione senza speranza. Sai qual è la cosa che più mi ha ferita? Aveva promesso di voler diventare una persona migliore per me, promessa che dopo qualche ora ha infranto. Ed io, stupida che non sono altro, ci avevo creduto, avevo creduto in lui.>
Mi accarezza i capelli, sa benissimo che questo gesto mi rilassa e tranquillizza.
<Ascoltami, ma non pensare nemmeno per un secondo che io lo stia giustificando oppure che sono dalla sua parte. Lui e tutti gli altri sanno benissimo che ero contro a questa vostra relazione. Lui, come ti ho sempre detto, è troppo ancorato al passato, è arrabbiato con il mondo e con sé stesso. È sempre stato sicuro di sé ma quando si tratta di te invece, diventa paranoico a livelli assurdi e la gelosia che prova per te, diventa una bomba a orologeria se aggiunta al suo caratteraccio. Poi ci sei tu, che potresti salvarlo ma molto probabilmente per salvare lui perderesti te, quindi come amico, anzi come fratello, guardati dentro e scegli ciò che è meglio per te. Ma sappi che so per certo che lui farebbe di tutto per te.>
Marcus e i suoi discorsi che arrivano direttamente al cuore.
<Non so che fare o come comportarmi. Ho troppa paura di farmi male anche se so che ormai è troppo tardi.>
<Non cedere subito. Di sicuro verrà qui e cercherà di averti di nuovo. Resisti e fagli capire senza troppi giri di parole tu cosa vuoi. So che avevate detto nessuna storia d'amore, ma Aly, non ci credi nemmeno tu quando pronunci queste parole. Prenditi del tempo e fai in modo che lui capisca.>
Ha ragione, non ci ho creduto nemmeno per un secondo quando ho pronunciato quelle parole ma credevo fortemente nel: io con te e tu con me.
<Grazie Marcus, come dici sempre, ho il debole per Mark ma credimi, sei indispensabile per me proprio come lo sono tutti loro. Però se vuoi essere un fratello perfetto, porterai me e Black in giro, ovunque io vorrò andare.>
Mi osserva con i suoi occhi dolci ed io lo abbraccio di slancio.
<Non ho detto di sì.>
<I tuoi occhi mi hanno parlato chiaramente.>
Rientriamo in casa che il celo è già scuro, Black che ride in continuazione ed io aggrappata alla schiena di Marcus, dal pianto disperato sono passata alle lacrime versate per le troppe risate.
<Marcus, promettimi che mi farai passare un'altra giornata come questa.>
<Si, però solo se tu mi preparerai una colazione speciale per sette mattine.>
<Perché sette?>
Ovviamente la domanda arriva da Black che non conosce le usanze di questa casa.
<Ogni qual volta un membro della famiglia chiede qualcosa ad un altro membro, colui che chiede dovrà preparare la colazione per sette mattine. È un'usanza che va avanti da tempo, ancor prima che Alyson venisse a vivere qui.>
<Muovete il culo, la cena è pronta.>
Juliet, non ha né finezza e né pazienza.
<È qui vero?> bisbiglio a Marcus, non mi sento pronta a vederlo, da quando lo conosco ogni volta che so di doverlo incontrare vorrei fuggire, tanto sono forti le emozioni che mi regala.
<Si e ti dirò di più, mi ha tartassato di messaggi tutto il pomeriggio. Passava dallo scrivermi "come sta il piccolo angelo?" al "non far avvicinare troppo Black a lei altrimenti prima ammazzo lui e poi te". Credo proprio che stia trovando un modo per farsi perdonare.>
Entriamo in cucina <non credo proprio. Buonasera.>
<Ti sei fatta male?>
Lucas si avvicina con la preoccupazione stampata in volto.
<No.>
<No? Allora per quale diavolo di motivo sei aggrappata come un cazzo di koala alla sua schiena?>
Amo e odio in egual misura la sua gelosia.
<Te l'avevo detto che la sua gelosia lo rende un cazzone> bisbiglia Marcus, ma sono certa che l'abbia sentito anche Lucas, lo capisco da come lo guarda riducendo gli occhi in due piccole fessure.
<Non deve esserci nessun motivo in particolare.>
Riporta i suoi occhi su di me.
<Deve esserci e sai perché?>
Alzo gli occhi al celo <perché Lucas?>
<Perché mi fa incazzare da morire che il mio migliore amico abbia le sue mani sulle tue gambe. Mi fa imbestialire che lui possa averti così vicina ed io no. Mi fa perdere completamente il controllo sapere che la mia donna è attaccata al corpo di un altro uomo, anche se non c'è un briciolo di malizia.>
Un tuffo al cuore appena sento definirmi "la sua donna", ma non può abbindolarmi così.
<La tua donna? Ti ricordo che stamattina mi hai consigliato di andarmi a scopare un altro. Quindi non sono la tua donna, non ho voglia di parlare con te, non ho voglia di sentire ciò che hai da dire perché sei solo un coglione. Per il bene di tutti, evita di rivolgermi la parola, non esiterò ad alzarmi da tavola e andarmene. Marcus mettimi giù, ho fame.>
In realtà si è chiuso lo stomaco, il nervosismo mi fa sempre quest'effetto.
Stranamente Lucas fa ciò che ho detto e tutti gli altri non parlano.
L'aria è tesa, non riesco a mangiare, con la forchetta sposto la carne da un lato all'altro del piatto, lui è accanto a me, nell'ultimo mese abbiamo stabilito tramite un sorteggio i posti a tavola e il destino ha voluto che io e Lucas fossimo vicini.
<Mangia piccolo angelo.>
Non lo rispondo perché mi verrebbe da gridargli contro che è solo colpa sua se sono nervosa e non riesco mangiare.
Si avvicina ancora di più a me, le nostre gambe si sfiorano ed io vengo investita da una miriade di brividi per tutto il corpo.
<Sto cercando di fare ciò che mi hai chiesto e non sai quanto è difficile per me. Vorrei prenderti di peso e portarti nella nostra camera per poter parlare e per farti capire quanto cazzo mi dispiace, ma non posso, non ora. Quindi mangia altrimenti me ne frego delle promesse e di ciò che desideri tu e ti trascino via con me.>
<Sei insopportabile.>
<Stanotte non la pensavi così.>
<Rettifico, sei insopportabile tutto il tempo tranne che in camera da letto. Io a differenza tua non ho paura di dire ciò che penso e ciò che provo.>
<Io non ho mai avuto paura di niente. Ma tu, tu mi fai fottutamente paura.>
Non so se sia una cosa positiva o negativa e al momento non voglio scoprirlo.
<Devi imparare a gestire le emozioni Lucas.>
<A me invece piace gestire te in un letto oppure in una doccia.>
Sono certa di essere arrossita e ne sono certa perché mi basta guardare i suoi occhi con quella scintilla maliziosa per averne conferma.
<Cerchi con tutta te stessa di odiarmi e di trattarmi con indifferenza ma mi vuoi tanto quanto io voglio te. Più mi tratti così e più mi ecciti e credimi quando ritornerai nel mio letto, più presto di quanto pensi, ti farò pentire di avermi lasciato da solo anche se lo meritavo.>
<Smettila, tutti staranno sentendo, anche se stai parlando a voce bassa.>
<Allora ragazzi è ancora presto per andare a letto, non c'è nessuna festa; quindi, io propongo di giocare a qualcosa.>
<Juliet quanti anni hai?>
<Venti Lucas, tu invece sei rimasto a quindici anni? Non prendertela, lo deduco dai tuoi comportamenti.>
<Prima o poi me la pagherai per tutti i tuoi affronti e credimi non sarà piacevole.>
<Togliti questa maschera da uomo delle tenebre, ti conosciamo, non ci fai paura.>
<Smettila di provocarmi Juliet, non è proprio giornata.>
<Stop ragazzi. Vi urlate contro ma sappiamo benissimo che vi volete bene come fratelli. Smettetela e giochiamo a questo dannato gioco. Poiché vogliamo ritornare indietro nel tempo a quando eravamo dei liceali comportiamoci da tali e giochiamo ad obbligo o verità.>
Virginie riesce a sedare gli animi ma proporre il gioco della bottiglia è troppo anche per lei.
<Dici sul serio?> le domando incredula.
<Si, un gioco vale l'altro.>
<Ci sto, ad una condizione> siamo tutti in attesa che Lucas prosegui, <sia io che Alyson possiamo rifiutarci di baciare uno di voi.>
Stranamente sono d'accordo con lui <per me va bene.>
Tutti dicono di essere d'accordo ma sono certa che lo fanno per non iniziare discussioni inutili.
Siamo tutti intorno al tavolo, fortunatamente il nostro a forma di cerchio la prima a girare la bottiglia è Juliet bottiglia che si ferma su Mark.
<Mark obbligo o verità?>
<Obbligo ovviamente.>
<Ti obbligo a chiuderti in bagno con Virginie per dieci minuti.>
Per un solo istante vacilla ma si ricompone subito mi volto e guardo Virginie è rossa in volto ed anche questa volta ho la sensazione che fra loro due ci sia qualcosa di non detto.
Si alzano entrambi senza dire una parola e raggiungono il bagno degli ospiti che fra le tante cose è piccolissimo.
Marcus fa partire il timer.
Juliet mi guarda e si avvicina <sono sicura che anche tu te ne sei accorta. Fra loro due c'è qualcosa ma Virginie è riservata e allora ho preferito agire.>
<Sei diabolica ma hai avuto un'idea fantastica. Si vogliono bene, tanto, sono cresciuti insieme ma lei non guarda lui nello stesso modo in cui guarda Lucas o Marcus.>
<Ho notato la stessa cosa. Secondo me hanno paura di rovinare la loro amicizia e l'equilibrio di questa famiglia.>
<Probabile.>
Marcus si alza e va a bussare alla porta del bagno <tempo scaduto, uscite.>
Si apre la porta ed esce prima Virginie e poi Mark, mi basta un secondo per capire che in quei pochi metri quadri è successo qualcosa, hanno entrambi il viso sconvolto.
<Che avete da guardare? Forza continuiamo.>
Per risponderci così è più che sconvolta Virginie.
Il gioco prosegue con Lucas che obbliga Marcus a baciare Juliet, io obbligo Mark a presentarsi in mutande a casa della nostra vicina di casa, una signora che avrà all'incirca settant'anni e la scena della vecchietta che lo schiaffeggia rimarrà nella storia dei momenti più divertenti della mia vita.
Si continua con Black che obbliga Virginie a spogliare Marcus e giuro che Mark vorrebbe staccare la testa al suo amico oppure al mio ex con lo sguardo.
Questa volta a girare la bottiglia è Mark e purtroppo arriva il mio turno, voglio divertirmi quindi scelgo obbligo.
<Aly allora ti obblio a sederti in braccio a Black, a cavalcioni ovviamente, abbracciarlo e rimanere in questa esatta posizione per almeno tre minuti.>
Vuole morire, non c'è altra spiegazione.
<Col cazzo. Sei giovane perché vuoi già morire?> Ecco, proprio come avevo pensato io, Lucas non ci pensa due secondi ad andare in escandescenza.
<Fratello non puoi impedirglielo e Alyson non può rifiutarsi. Avevate detto nessun bacio ma sapete benissimo che ci sono gesti più intimi. Forza Alyson.>
<Me la pagherai Mark, anzi stasera non ti farò entrare in casa. Cerca un posto dove dormire.>
Mi alzo ed evito di guardare nella direzione di Lucas mi avvicino a Black e lo guardo, ho paura che lui non sia d'accordo <vai Aly, nessun problema per me.>
Mi siedo su di lui a cavalcioni ma sto attenta a non far scontrare le nostre intimità, gli allaccio le braccia introno al collo e i nostri nasi si sfiorano e le sue mani si appoggiano sui miei fianchi.
Mi sento in imbarazzo perché so che Lucas mi sta guardando e questa scena non gli starà piacendo per niente.
<Marcus fai partire il timer. Non sto per niente comoda seduta così.>
<Non preoccuparti, non credo che mi ammazzerà.>
Gli sorrido per rassicurarlo e poi chiedo a Marcus quanto manca, purtroppo ancora due minuti.
Se ci fosse Lucas seduto su una sedia con una ragazza a cavalcioni su di lui non so come potrei reagire.
Vengo strappata dai miei pensieri da due enormi braccia tatuate che mi staccano letteralmente dal corpo di Black.
<Questo gioco mi ha rotto il cazzo. È finito il tempo di giocare. Anzi sai cosa vi dico? Continuate voi, io e il piccolo angelo abbiamo un discorso in sospeso. Nessuno di voi e sottolineo nessuno deve provare a fermarmi perché credetemi non vi piacerebbe per niente essere presi a calci in culo. Non dopo lo scherzetto che mi ha fatto mio fratello, non dopo che sapete tutti benissimo che nessun uomo deve provare a toccarla e che sono geloso a livelli assurdi. Noi ce ne andiamo. Ho già avuto troppa pazienza.>
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Without reserve
ChickLitIl bianco e il nero La luce è l'oscurità Crederci sempre e non credere in niente Alyson e Lucas Insieme sono una bomba ad orologeria pronta ad esplodere e radere al suolo tutto ciò che li circonda. Un viaggio nella loro storia che sarà un altale...