Capitolo 32

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Lucas
Le mie mani non ne vogliono sapere di smettere di tremare, a nulla servono le parole di Virginie per farmi tranquillizzare.
Il mio cervello si è completamente spento e le mie gambe continuano a muoversi ininterrottamente.
Vederla con lui, sorridere con lui, vederli insieme con tutta quella complicità, complicità che solo chi ha condiviso tanto può avere, mi ha mandato letteralmente fuori di testa.
Sapere che lui la conosce meglio di me, sapere che ha avuto tanto da lei, sapere che i suoi sorrisi sono stati per anni di quel figlio di puttana mi fa venire voglia di radere al suolo questa cazzo di casa.
E lei non ci ha pensato due volte a farmi tacere, ha ragione, dopo quello che ho detto a entrambi mi sarei meritato anche di peggio.
Dire che sono geloso è riduttivo, direi che sono possessivo e per un uomo come me pieno di problemi e traumi questa è una fottuta catastrofe.
In questo momento sono ingestibile, irascibile e incazzato, incazzato nero e nulla può farmi calmare e ragionare lucidamente se non gli occhi del piccolo angelo ma lei, in questo momento, è al piano superiore con lui ed io non posso fare un cazzo.
Dovrebbe essere qui con me, guardarmi e con quei cazzo di occhi verdi e luminosi farmi capire che andrà tutto bene, che lei non è più innamorata di lui e che vuole solo me, me e nessun altro.
Anche se io non posso darle la storia d'amore che tanto le piace, lei non deve amare nessun altro, se non le sta bene che prendesse il primo aereo e se ne tornasse dalla sua famiglia perché io una cosa del genere non la posso sopportare.
Vederla con un altro, vederla innamorata di un altro, vederla baciare un altro mi manderebbe direttamente al manicomio o magari lo accetterei dopo aver fatto del male, ma tanto male, così tanto da spedire direttamente al cimitero il ragazzo in questione, ma in fin dei conti lo accetterei.
Le voci dei miei amici sono solo mormorii lontani, la mia mente è del tutto concentrata su di lei e su quello che starà facendo al piano di sopra con lui.
Non so come affronterò la notte sapendo che dormiranno insieme, ma devo trovare una soluzione e la devo trovare subito.
<Mark, ho bisogno del tuo aiuto.>
<Cosa ti serve?>
<Trova un modo per non far dormire insieme Alyson e Black.>
Tutti mi guardano ma nessuno osa parlare.
<Io non trovo un bel niente. Non mettermi in mezzo.>
Perché deve sempre farmi arrabbiare?
È mio fratello, la persona più importante della mia vita ma in questo momento vorrei prenderlo a calci.
<Ti conviene aiutarmi, altrimenti questa serata si trasformerà in un incubo per tutti.>
Guardo i miei amici uno ad uno <sono stato chiaro?>
<Lu cosa possiamo inventarci? Si capirebbe che sotto c'è il tuo zampino.>
<Virginie, non mi interessa un cazzo. Per la mia sanità mentale quei due stasera non dovranno dormire insieme.>
<Sai vero che Black non rimarrà un giorno?>
<Che cazzo dici? Quanto tempo rimarrà?>
<Non lo so, ma so di sicuro che non è venuto per stare un singolo giorno. Penso che andrà via fra tre giorni.>
<Tre giorni? Tre fottutissimi giorni?>
<Calmati cazzo. Ti staranno sentendo anche loro.>
<Markus cosa vuoi che me ne freghi se mi stanno sentendo oppure no? Lui deve andare via.>
Juliet fa un paio di passi verso di me e già so che dirà qualcosa che mi agiterà anche di più.
<Lucas non puoi pretendere di gestire la sua vita.>
<Che vuol dire?>
<Vuol dire che non puoi comportarti così con lei. La vuoi ma non abbastanza da smettere di vedere le altre ma al tempo stesso vuoi che nessuno le si avvicini.>
<Ovvio, io posso lei no.>
<È un ragionamento da maschilista e sappiamo tutti a te quanto danno fastidio gli uomini che si sentono superiori alle donne.>
Ha ragione.
<Juliet non si tratta di essere maschilista, semplicemente lei non deve approcciarsi a nessuno. So che nessuno di voi riesce a capirmi, ma in un modo o nell'altro lei è mia. È strano da spiegare, mi crederete pazzo e forse lo sono, ma sento che mi appartiene.>
<Come può appartenerti se l'hai avuta una sola volta?>
Per quale motivo deve sempre farmi incazzare?
<Anche se non l'avessi avuta lei apparterrebbe a me. È mia che vi piaccia o no. È mia che a lei piaccia o no. È mia e nessuno, nemmeno Dio può dire il contrario.>
<Sei completamente fuori di testa fratellone.>
<Taci. Anzi renditi utile e valli a chiamare, prima che salga io e non sarà piacevole per nessuno.>
<Seguo il tuo ordine, non sia mai entri in camera e i fidanzatini si stanno rotolando fra le lenzuola.>
Fugge letteralmente a riesco a dargli un calcio in culo seguito da un <coglione.>
<Lu ora che scendono per cena cerca di stare calmo. Se continui a comportarti come hai fatto prima la allontanerai solo. E sappiamo entrambi che non è ciò che vuoi.>
Ha ragione, perché io non voglio assolutamente che lei si allontani e soprattutto non voglio lasciare spazio al suo ex.
<Va bene Virginie, cercherò di mantenere la calma.>
<Lei è il tuo sole. Ricordalo e cerca di fare la cosa giusta.>



Finalmente entrano in cucina, Alyson evita completamente di guardare nella mia direzione.
Black se fino a un'ora fa era tutto sorrisi adesso lo vedo agitato, non so cosa sia successo di sopra fra loro due ma ho tutta l'intenzione di scoprirlo.
<Black ti vedo irrequieto. È successo qualcosa?>
Mi guarda mentre il piccolo angelo continua a tenere lo sguardo basso.
<Niente che non si possa risolvere.>
Che risposta è? Potrebbe avere tremila significati.
<Forse il piccolo angelo non ti ha spiegato come funzionano le cose in questa casa. Se uno di noi ha un problema significa che tutti noi abbiamo un problema.>
<Piccolo angelo, nomignolo che le sta benissimo. Lucas può anche funzionare in questo modo per chi vive in questa casa, ma forse dimentichi che io non vivo qui.>
Lo sto facendo cadere nella mia trappola a piccoli passi.
<Oh credimi non potrei mai dimenticarlo. Ragion per cui non puoi rimanere a dormire qui stanotte.>
Sono tutti in silenzio e se Alyson fino a due secondi fa se ne stava in silenzio, finalmente quei cazzo di occhioni trovano me ed io trovo un po' di pace.
<Black, non pensare a ciò che dice Lucas. Vedi lui è un tantino sopra le righe e soprattutto vuole sempre stare al centro dell'attenzione. Puoi dormire qui, come avevamo stabilito.>
<No che non può dormire.>
Si sta arrabbiando, lo capisco da come si agita sulla sedia però poi mi guarda, sorride e capisco che dirà qualcosa che la porterà a vincere e invece porterà via a me un altro po' di sanità mentale.
<Dato che con Lucas non si può ragionare faremo una votazione, ovviamente vincerà la maggioranza.>
Sento la vittoria in tasca perché i miei amici non possono tradirmi ma poi lei continua e capisco di essere finito.
<Ovviamente voteremo solo noi donne, dato che qui viviamo solo io,Virginie e Juliet, siamo noi le padrone di questa casa.>
Do un calcio nello stinco a mio fratello per fargli capire che deve dire qualcosa e ribellarsi a questa scelta.
<Cazzo che male.>
Scoppiano tutti a ridere ed io devo trattenermi, mi sa che ho esagerato, ci ho messo più forza del dovuto.
Lo guardo e finalmente capisce.
<Alyson non puoi tagliarci fuori. Mangiamo qui tutti i santi giorni, a casa nostra torniamo solo per dormire. Dobbiamo votare anche noi.>
<Mark, non fare questo giochetto con me. Non ci casco.>
<Nessun giochetto, questa è casa nostra.>
<No. Non pagate l'affitto quindi non avete il diritto al voto. Ragazze siete pronte?>
E ovviamente Juliet non ci pensa due volte ad alzare la mano, quindi, diventa inutile anche che Virginie dica la sua.
<Alyson, me la pagherai cara. Tutto ciò che è accaduto fino ad oggi fra di noi sarà niente in confronto. Ti conviene restare sveglia stanotte.>
<Penso di avertelo ripetuto un'infinità di volte da quando ci conosciamo, non mi fai paura Lucas.>
Invece lei mi ha fatto paura dal primo istante in cui ci siamo conosciuti, una paura fottuta perché sapevo che aveva tutte le carte in regola per farmi perdere completamente la testa.
Continuiamo a mangiare io in silenzio assoluto e gli altri che cercano di conoscere ere meglio il caro Black.
Quanto sarebbe soddisfacente prenderlo di peso e sbatterlo su un aereo solo andata con destinazione qualche cazzo di isola sperduta, senza possibilità di ritorno?
<Lucas perché sorridi?>
Maledizione, non mi ero reso conto di sorridere ero troppo preso nelle immagini di me che faccio fuori Black.
<Virginie sorridevo perché stavo pensando ad un messaggio che ho ricevuto poco fa.>
Dico la prima cosa che mi passa per la testa.
<Che messaggio?>
<Juliet saranno cazzi miei?>
<Finezza, delicatezza ed educazione, ecco a voi Lucas.>
Le parole sono pronunciate dal piccolo angelo, una chiara presa per il culo dato che sono l'opposto di ciò che ha descritto.
Si mette le mani sulla bocca, ha pensato ad alta voce.
<Piccolo angelo così mi offendi. Sono stato molto delicato quando abbiamo scopato.>
<Lucas smettila.>
<Mark non intrometterti.>
Alyson si alza, fa il giro del tavolo e si avvicina a me.
Finalmente posso averla vicina e sentire il suo profumo.
Posso attaccarla a me?
Potrebbe essere una buona idea per non farla dormire con lui.
<Hai ragione, sei stato delicato. Peccato che l'unico momento in cui non apprezzo la delicatezza è quando faccio sesso. Ma tu non puoi saperlo. Black invece lo sa molto bene.>
Vedo rosso, completamente e fottutamente rosso.
Sa dove colpirmi e che Dio mi aiuti amo e odio questo lato del suo carattere in egual misura.
Inizia a camminare verso la sua sedia ma adesso mi sono rotto il cazzo di restare calmo, adesso deve ascoltarmi e se non vuole farlo lo farà lo stesso.
Mi alzo e mi avvicino a lei, metto le mani sul tavolo e c'è lei nel mezzo.
<Vieni con me fuori.>
Uso un tono di voce basso e sensuale, ha sempre funzionato con tutte le ragazze, hanno sempre detto che è irresistibile.
<Scordatelo.>
Ovviamente lei non è come tutte le altre, motivo per il quale ho perso la testa per questa ragazzina.
Sarebbe inutile continuare ad usare le buone maniere perché lei è testarda quanto me.
<Ti togli Lucas?>
Non le rispondo, semplicemente mi abbasso e me la carico sulle spalle, fortunatamente non indossa una gonna quindi non c'è il rischio che gli altri vedano il suo culo, anzi per essere precisi, il mio culo.
Nessuno fiata, neanche il suo ex perché con un solo sguardo gli ho fatto capire che non deve intromettersi.
Lei scalcia e da pugni su pugni, devo ammettere che anche se è piccola di statura ha una grande forza.
<Calmati piccolo angelo.>
<Calmarmi? Sei un coglione. Se una persona dice no è no. Invece tu che fai? Mi carichi in spalla perché non accetti un cazzo di rifiuto.>
<Da quando hai imparato ad imprecare? Non è da te.>
<Da quando ti conosco stronzo!>
Le do uno schiaffo sulla natica destra e lei in risposta mi morde un fianco, che male cazzo.
Finalmente arriviamo in camera sua e la rimetto a terra.
Cerca subito di correre verso la porta ma sono più veloce di lei e mi piazzo avanti, in modo da non farla scappare.
<Spostati, non voglio parlare con te.>
<Perché non vuoi parlare?>
<Mi chiedi il perché? Vediamo, la lista è bella lunga. Ascolta attentamente perché non ripeterò più volte le stesse cose. Hai trattato da schifo Black che non ti ha fatto niente. Hai sottolineato più e più volte, sia prima che poco fa a tavola che io e te siamo stati a letto insieme, sapendo benissimo che potevi farlo soffrire. Oltre a sottolineare che abbiamo fatto sesso, lo hai sminuito senza conoscerlo nemmeno e per sminuire lui non hai pensato minimamente ai miei sentimenti. Perché tu sei così, irrompi con potenza nella vita di tutti, anche delle persone che conosci da pochi secondi e spazzi via tutto ma la cosa più brutta sai qual'è? Te lo dico io, non appena hai finito, vai via senza guardarti indietro e vedere quante macerie hai lasciato. Adesso hai capito perché sono arrabbiata con te?>
Io non so che dire, mi sento una merda, non pensavo di averle fatto del male.
Fa un respiro profondo e le scende una lacrima.
Mi sento un verme, vorrei correre da lei e chiederle scusa ma con questo carattere di merda che mi ritrovo non ci riesco.
Provo ad avvicinarmi ma lei mi ferma.
<Non ho finito. Mi piaci ok? Tanto, troppo, non so come sia potuto succedere ma sei dentro di me. Sei tutto ciò che non volevo in un ragazzo eppure mi sei entrato nel cuore lo stesso. So che hai un passato che ti ha segnato per sempre, non me ne hai mai parlato, ma certe cose non hanno bisogno di essere spiegate. So anche che per me non provi solo un'attrazione fisica, me lo dimostri con le tue infinite scenate di gelosia, ma per colpa del tuo passato non vuoi provare a darci una possibilità. Allora io ti chiedo per l'ennesima volta, provaci, nessuna storia d'amore, ma solo io con te e tu con me.>
Lei è la dimostrazione che le belle persone esistono ancora.
È la mia boccata d'ossigeno, vorrei vedere il mondo con i suoi occhi e sorridere alla vita proprio come fa lei.
Vorrei darle la storia d'amore che merita e darci una possibilità.
Vorrei averla nel mio letto la sera, la notte per fare l'amore più e più volte e poi al mattino per guardare i suoi occhi e iniziare la giornata con positività.
Vorrei lei con i suoi pregi e i suoi difetti.
Vorrei tutto, ma proprio tutto.
Ancora una volta mi sta dando la possibilità di scegliere.
Ma io so già cosa fare.
Mi avvicino a lei e appoggio la mia fronte alla sua.
<Provaci. Cos'hai da perdere?>
<Perderei te. Vedresti il tunnel nero e infinito in cui vivo e ti ci butteresti a capofitto senza pensarci due volte. Hai ragione, non ho nulla da perdere ma non posso perdere te. Non posso spegnere il tuo mondo a colori.>
Si avvicina e mi bacia dolcemente, un semplice bacio a stampo e una carezza sulla mia guancia.
Mi sento a casa.
<Se è questa la tua decisione, la rispetto. Ti chiedo solo di lasciarmi vivere la mia vita.>
Può vivere la sua vita, senza nessun uomo accanto però.
<Puoi viverla tranquillamente senza scopare con nessuno.>
<Lucas, te lo ripeto. O sei dentro o sei fuori.>
Mi ha messo davanti ad una scelta ed io devo decidere, non può restare lì e aspettarmi.
Mi allontano dalla porta e vado vicino alla finestra.
Sta iniziando a piovere, il mio umore rispecchia perfettamente il cielo di stasera, pieno di lampi e tuoni.
<Sono fuori.>
Solo dio sa quanto mi costa dire queste parole, fanno male a lei e fanno male a me.
<Ok.>
Sento il rumore della maniglia ma prima che se ne va le dico un'ultima cosa o almeno le faccio una richiesta.
<Non dormire con lui, per favore.>
Alza lo sguardo e i suoi occhi trovano i miei.
<Dammi un buon motivo per non farlo. Uno solo Lucas, uno ed io stasera verrò a dormire da te.>
Resto in silenzio e lei esce dalla camera lasciandomi solo con i miei rimpianti.

Sono in camera mia ma non riesco a dormire, il pensiero di lei nello stesso letto con lui mi manda al manicomio.
Prendo la lampada dal comodino e la scaglio contro il muro. È la seconda lampada che rompo nel giro di poche settimane e il motivo è sempre lo stesso: la gelosia per Alyson.
Sono insieme nello stesso letto, lei indosserà uno di quei micro pantaloncini e di sicuro non indosserà il reggiseno.
Magari dormiranno abbracciati e magari ritrovandosi in una situazione per loro familiare potrebbero avvicinarsi ancora di più.
<Cazzo,cazzo,cazzo e ancora cazzo!>
Mark entra in camera e mi guarda.
<Lucas, loro non scoperanno. Quindi fai un piacere a tutti. Va da lei e prenditela. Ma prenditela sul serio, non per gioco come hai fatto fino ad oggi.>
<Non ho mai giocato con lei.>
<Lo so, vai e portala qui.>
Non posso, non posso perché ... fanculo a tutto, me la vado a prendere.
Lei è mia!

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