Capitolo 37

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Lucas

<Black, andiamo in cucina> meglio mettere qualche metro fra di noi e la camera di Alyson è troppo piccola per contenere entrambi.
Arriviamo in cucina e prendo due birre dal frigo, glie ne porgo una.
<È presto per bere.>
Perfettino del cazzo <non è mai presto per una birra ghiacciata.>
Mi siedo e adesso c'è solo il tavolo a dividerci.
<La ami?> per poco non sputo tutto il liquido che ho in bocca.
Come diavolo gli viene in mente di chiedermi una cosa del genere?
<Tu la ami?>
Sorride e vorrei togliergli quel ghigno dal viso con due bei pugni ma non posso farlo per un motivo ben preciso: Alyson non me lo perdonerebbe mai.
<Svii la mia domanda e va bene così. A differenza tua io non ho paura dei miei sentimenti. Se la amo? Cazzo sì. Come potrei non amarla. Chiunque condivide un po' di tempo con lei non può far almeno di notare quanto lei sia speciale. È stata la mia salvezza, mi ha riportato in cima senza chiedere nulla in cambio. Ed io anziché amarla con tutto me stesso l'ho delusa e lei è rimasta lo stesso fino al momento in cui si è guardata dentro e ha capito che aveva bisogno di volare lontano e soprattutto da sola. La amo ma non come si ama la donna che vuoi avere accanto per tutta la vita, non la amo più in quel modo.>
Poiché sono un grandissimo figlio di puttana, anziché essere felice che lei abbia qualcuno che tiene a lei, ho ancora più voglia di prenderlo a calci in culo.
Mi dà fastidio il luccichio che ha negli occhi quando parla di lei, mi fa incazzare come un animale che lei l'abbia salvato, mi fa smettere di ragionare sapere che sono ancora così legati ma mi fa completamente perdere la testa sapere che io non potrò mai darle quello che le ha dato lui e che insieme, io e lei, non condivideremo mai nemmeno la metà degli attimi che hanno vissuto insieme e sarà solo ed esclusivamente colpa mia.
Adesso però è il momento di fargli capire qual è il suo posto.
<La ami e ne sei consapevole.>
Lo guardo diritto negli occhi e lui guarda me, non mi teme, è un duello di sguardi il nostro.
<Si. Ne sono consapevole.>
<Spero che tu sia consapevole del fatto che lei non è più tua. Spero con tutto il cuore che tu sappia che impiegherò meno di due secondi per ucciderti se solo provi a toccarla. Appartiene a me, è mia, mi fa incazzare da morire guardarti e sapere che è stata tua in passato; quindi, ringrazia dio che non ti ho ancora spedito in ospedale con più costole rotte.>
Finalmente abbassa lo sguardo, l'ho intimorito, ma appena rialza i suoi occhi su di me so che non appena inizierà a parlare mi incazzerò.
<Sappiamo entrambi che se non mi hai ancora preso a pugni  è perché hai paura di come reagirà il piccolo angelo.>
Scatto dalla sedia e arrivo a due centimetri dal suo viso.
<Lei è il mio piccolo angelo. Non osare chiamarla così. Solo io posso. Solo io.>
Sarò pazzo ma è il nomignolo che le ho dato dalla prima volta che i miei occhi hanno incontrato i suoi e nessuno, nemmeno dio può chiamarla così.
<Non pensavo che fossi così irascibile.>
<Lo sono, tanto, ma quando si tratta di lei, quando qualcuno la guarda per più di mezzo secondo, quando qualcuno prova a sfiorarla o a darle nomignoli, dire che io sono irascibile a quel punto è molto riduttivo.>
Cazzo, vado completamente fuori di testa e lui ha capito benissimo come provocarmi, ma ho giurato che non gli torcerò nemmeno un capello, non adesso almeno.
<Non volevo provocarti. Ora però mi è tutto più chiaro.>
<Cosa avresti capito da questo semplice scambio di parole?>
<Ho capito che ciò che prova Alyson non è a senso unico. Siete attratti l'uno dall'altra, c'è tensione fra di voi, tanta tensione. Ma oltre ad essere attratti fisicamente lo siete anche mentalmente. E credimi Lucas non c'è niente di meglio di una donna che oltre a fotterti fisicamente lo fa anche mentalmente.>
Ha ragione cazzo, ciò che mi attira a lei non è solo il suo aspetto esteriore ma anche ciò che ha dentro.
Ovviamente non dirò mai ad alta voce ciò che penso, dirlo significherebbe farlo diventare realtà ed io non sono ancora pronto, forse non lo sarò mai.
<Vedi cose che non esistono e anche se esistessero non sono cazzi tuoi.>
I suoi occhi si scuriscono segno evidente che le mie parole lo hanno infastidito.
<Hai ragione, non sono cazzi miei. Ma voglio essere sincero con te Lucas. Quando la storia fra me e Alyson è finita ho sofferto, tanto ma sapevo benissimo che lei meritava di più. L'ho limitata tanto negli anni per colpa di un mio problema ma a lei non interessava uscire con le amiche, divertirsi per lei è sempre stato importante esserci per me. Mi ha sempre dato tutta sé stessa anche quando non lo meritavo, ha sempre scelto me anche se chiunque altro mi avrebbe abbandonato. Merita il mondo Lucas, l'ho vista diventare l'ombra di sé stessa quando è morto suo padre, l'ho vista spegnersi giorno dopo giorno, perdere peso e, nonostante ciò, continuava a regalare sorrisi a tutti. Adesso finalmente ha preso la sua vita in mano, credimi so che è difficile lasciarla andare o rinunciare a lei, ma ti chiedo solo un favore, se non sei pronto, se non sei sicuro, se non puoi darle ciò che merita, lasciala andare, non merita altro dolore.>
Da come ne parla sono sicuro che lui la ama ancora e da ciò che mi ha raccontato, di come lei ci sia stata per lui, il pensiero che ho sempre avuto oggi si intensifica ancora di più, in qualsiasi modo devo capire se lei lo ama ancora oppure no.
Non merita di soffrire ma io proprio non ce la faccio a starle lontano.
<Black, ti ringrazio per i consigli non richiesti ma ho ventisei anni e ti assicuro che di ciò che pensi non me ne frega un cazzo.>
Stronzo come sempre, si lo so, ma sono così, che mi odi pure, il sentimento è reciproco.
<Mi era stato detto di non parlarti e mi avevano anche detto quale sarebbe stata la tua risposta al mio discorso, ci ho provato lo stesso. Pensaci se vuoi o non pensarci. Stasera parto, non saluterò Alyson, sarebbe troppo difficile per entrambi. Non farla soffrire troppo.>
Si alza dalla sedia ma io non ho ancora finito.
<Fai buon viaggio e se puoi stalle il più lontano possibile.>
<Non posso promettertelo. Buona vita Lucas.>
<Anche a te Black.>
 
Finalmente il mio cellulare si accende e posso leggere il messaggio che mi ha mandato Alyson.
"Gran parte del mio cuore è vostra, te lo dissi guardandoti negli occhi ed è la verità, come puoi pensare che io ti tratti con indifferenza dopo averti detto queste parole? Sei proprio uno stronzo e sai perché?
Perché ad oggi ancora non hai capito niente di me.
Come puoi pensare che dopo ciò che abbiamo condiviso io possa farmi toccare da un altro?
Dici che sono tua e che ogni cosa di me appartiene solo a te, invece tu Lucas? Tu di chi sei?
Pensaci e trova una risposta"
 
Lo rileggo altre due volte, sa sempre che parole usare anche se è arrabbiata riesce comunque ad essere dolce io invece proprio non riesco ad addolcirmi.
Vuole sapere io di chi sono, cosa posso dirle se non lo so nemmeno io?
Ho sempre pensato di appartenere solo a me, di questo posso dare la colpa solo al mio passato , sono sempre stato convinto di tutto ciò che volevo e soprattutto di come volevo vivere la mia vita, ma da quando quell'uragano dagli occhi verdi e dal viso dolce e delicato come un angelo è comparsa nella mia vita non sono più sicuro di niente.
Ha la capacità di sgretolare ogni mia convinzione, dalla più insignificante alla più importante ed io non so proprio tutto questo dove mi porterà.
Da quando la conosco è una lotta continua, più voglio tenerla fuori dalla mia vita per proteggerla e più la desidero.
Il problema è che quando è di fronte a me non capisco più un cazzo, mando a farsi fottere la ragione e seguo solo l'istinto.
Una strana voglia si fa strada dentro me, ho voglia di scriverle.
"Se gran parte del tuo cuore appartiene a me e alla mia famiglia, una bella e grande parte del mio corpo non vede l'ora di rivederti.>
Rileggo il messaggio e sorrido, romantico come sempre, lo so.
Premo invio e attendo che le spunte diventino blu, passano pochi secondi e Alyson visualizza il messaggio, immagino le sue guance arrossire mentre è a lezione circondata da altre persone.
"Lucas, questa parte bella e grande del tuo corpo, non mi rivedrà fin quando non farai chiarezza dentro di te."
Sarebbe troppo infantile lanciare il cellulare contro il muro? Immagino di sì.
"Che cazzo vuol dire? Io non devo fare chiarezza su niente. Tu mi attrai, io attraggo te, scopiamo, alla grande direi, più chiaro di così !"

"Ciò che non ti è chiaro è che io non scopo solo con il corpo ma anche con la testa e il cuore."

Adesso la risponderò con calma, senza arrabbiarmi, magari riesco ad addolcirla.

"Chi cazzo ti ha detto di metterci anche il cuore e la testa? Per scopare serve il corpo, tutto il resto è superfluo."

Come sono andato? Di sicuro sono riuscito a farla arrabbiare ancora di più.

"Fottiti."

"Preferisco fottere te stasera, dopo cena nel mio letto, o magari non ceniamo e metto te sul tavolo con le cosce spalancate e la mia faccia nel mezzo che mangia la tua fica. Poiché avrai almeno due orgasmi, sappiamo entrambi che la mia lingua fa sognare, avrai bisogno di una rinfrescata ed io ti porterò in doccia, tu ti metterai a novanta grandi e ti scoperò da dietro, con forza e con una mano ti stuzzicherò il clitoride, proprio come piace a te.  Questa sì che sarebbe una serata perfetta."

Invio il messaggio e sono sicuro che lei è eccitata proprio come lo sono io in questo momento.
Spero che si lasci andare e mi mandi qualche messaggio spinto anche lei, contro ogni mia aspettativa visualizza, non solo non risponde ma dopo pochi secondi risulta offline.
Che cazzo, perché non può essere come tutte le altre ragazze? Perché non si può accontentare?
Sono solo le dieci del mattino e la rivedrò stasera, sempre se si presenterà, dopo i miei messaggi sono quasi sicuro che non mi vorrà vedere.
Ma col cazzo che riuscirà a sfuggirmi.

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