9.

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Sento il cuore pulsare all'impazzata.

Quando ti svegli dopo un incubo, è questo ciò che si prova.

Sudo maledettamente, il cuore non accenna a fermarsi.

Mi alzo dalla mia camera e vado in quella di Jason.

«Jas...svegliati.» lui apre gli occhi di scatto e si gira verso la mia direzione.

«Sorellina, che ti prende?.» io lo abbraccio e provo a calmare il mio respiro.

Non era solo un incubo, era qualcosa di più, sembrava reale.

Ho davvero, per un attimo, creduto che ciò che la mia testa aveva immaginato ad occhi chiusi, potesse essere la realtà.

Mio fratello ucciso da un ragazzo che voleva vendicarsi di uno dei tanti torti causati da lui.

Mentre mi stringe in quel contatto, mi accarezza la testa.

«Qualsiasi cosa sia successa, è finita. Quando sei con me devi sentire la certezza che niente ti accadrà, hai capito?.»

«E a me chi la da la certezza che a te non accadrà nulla?.» lui si stacca dal contatto solo per potermi guardare bene in faccia.

«Non preoccuparti per me, me la riesco a cavare sempre, in un modo o in un altro. Vuoi rimanere qui a dormire? sono ancora le quattro del mattino.» annuisco e mi sistemo accanto al suo corpo caldo.

Tiro le lenzuola quasi fin sopra la testa.

Quanta cazzo di paura.

***

«E quindi questo: non abbiamo scopato, neanche lontanamente.» ci siamo appena seduti in classe nei nostri soliti banchi ed Evan già parla delle sue scopate, o per meglio dire "non" scopate.

Non ne posso più di sentire parlare di cazzi la mattina.

Menomale che Erin non ha nessuna lezione con noi, altrimenti ci avrebbe abbandonati da un po' per questa cosa, ne sono certa.

«Ragazzi vi annuncio, con tre giorni di anticipo che venerdì faremo un compito scritto sugli ultimi argomenti studiati. Mi aspetto grandi cose da alcuni di voi, non deludete le mie aspettative.» il professore fa scorrere lo sguardo su di me e io sento l'aria mancare.

Non devo deludere i miei e nemmeno il mio professore preferito, ottimo.

Già so che dalla troppa pressione andrà tutto male.

E come posso far andare male un altro compito? non posso permettermelo.

Non mi accetterà mai nessuna università di questo passo, rimarrò senza una carriera aperta per il futuro.

Non mi ero nemmeno accorta di star tremando.

«Angel, va tutto bene?.» sento a malapena le parole di Evan e Lara, non riesco a respirare bene.

Il cuore batte troppo velocemente e le lacrime minacciano di uscire e scorrere sulle mie guance.

Non posso permettere a qualcuno di vedermi in queste condizioni. Proprio no.

Chiedo, con l'ultimo filo di voce rimasto, al professore di andare in bagno, e quando acconsente corro fuori dalla classe.

Cerco di regolarizzare il respiro e calmare i battiti, ma tutto invano.

Guardo a terra e ogni tanto chiudo gli occhi mentre cammino lentamente verso il bagno delle ragazze.

Apro la porta e un odore tremendo mi brucia le narici.

«Spiegami cosa cazzo ci fai tu qui dentro.» la voce di King mi fa alzare di scatto la testa, mentre la mano destra è ancora salda sul petto, per contare i battiti al minuto.

Kiss me harderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora